
Albenga (Frazione Bastia)
Ortosteria René
Via Massari 18 – Tel. 0182 20776 / 335 7276148
www.biovio.it
Nel “regno” ineffabile di Vio Aimone & 4 C (la moglie Chiara e le figlie Caterina, Camilla e Carolina), la Liguria ha un suo piccolo feudo agricolo dove il biologico non è una moda, ma una fede. Lì, tra viti, ulivi e aromi, prende vita l’Ortosteria René, tributo al nonno René, memoria contadina della casa. L’azienda, sin dal lontano 1989, quando “bio” era una parola che faceva quasi sorridere, continua a mietere successi internazionali per vini, oli e distillati. In osteria, quella stessa passione si traduce da sempre in piatti schietti, intelligenti e senza pose. Arrivarci non è difficile: è a un chilometro dal casello autostradale. Il navigatore, se non lo ubbidite diligentemente, magari vi “regalerà il gran tour delle serre”, ma infine vi porterà proprio qui, in questa piazzetta tranquilla con una insegna che promette bene.
L’AMBIENTE. Una trentina di coperti ben distribuiti, saletta ordinata e luminosa, tovaglie bianche e ben stirate da ristorante serio e un delizioso affaccio “rock” sulla cucina dove, oltre le vetrate, le padelle “cantano” su una parata di stufe, forni e attrezzature inox linde e spettacolari. Il dehor protetto è invece l’ideale per chi vuole anche respirare l’atmosfera silvana degli orti di paese. Tutto profuma di casa, ma con la pulizia estetica di chi non improvvisa: piccoli dettagli, grandi attenzioni ai particolari e quella gentilezza che mette subito di buon umore.
LA CUCINA. La mano è sicura, la materia prima anche, la filosofia semplice: quello che si coltiva si cucina, e si cucina bene. ANTIPASTI (€ 12–16): si parte fortissimo con “U preve” su salsa di cuordibue e ricotta — poi le acciughe ripiene e la panissa, due classici che non stancano mai. Per i romantici, ci sono pure le lumache sulla stufa a legna, come una volta. PRIMI (€ 14–18): tutta pasta fatta a mano e si sente. I Mandilli de sea al pesto sono un inno alla Liguria (profumo, colore e quel filo del loro olio che ti fa chiudere gli occhi). Il Minestrone alla ligure con pesto e crostini è quasi un reperto storico — ma qui è sempre stato di moda. SECONDI (€ 13–25): la Cima alla genovese con salsa verde, panissa e verdure croccanti è da manuale, eseguita con precisa e lenta chirurgia. Il mezzo galletto alla griglia è semplice e buono: quando la materia prima è giusta, non serve altro. Qualche sera, se siete fortunati, compare anche un piatto fuori carta — un capriccio dell’orto o del pescatore — che vale da solo la deviazione. DESSERT (€ 7–8). Dolci di casa, ma fatti con testa. Il tortino fondente alle castagne è un abbraccio autunnale, mentre il tagliere di formaggi locali è la scusa perfetta per un ultimo bicchiere di Pigato. MENU DEGUSTAZIONE (€ 42), sei portate): conveniente e centrato, con possibile abbinamento vini (+ € 25); non obbligatorio per tutto il tavolo ma non divisibile; c’è anche un PERCORSO VEGETARIANO che cambia con le stagioni (con l’umore dell’orto). Su tutto: Coperto: € 3.
SERVIZIO E VINI. Servizio in divisa, tempi perfetti, sorrisi franchi e misurati, discreti come di camerieri inglesi di tono, ma con l’occhio attento di una mamma ligure. La carta dei vini è ricca e ben pensata: qualche etichetta francese per i sognatori ad ogni costo, tante etichette italiane per i fedeli alla tradizione e, naturalmente i vini di casa BioVio (intorno agli € 30), che raccontano, senza presunzione alcuna, una evoluzione nella vigna di famiglia ed in cantina, nei fatti, senza le solite chiacchiere afose.
CONCLUDENDO: c’è chi dice che la Liguria sia chiusa; vero, ma quando apre, sa essere un piccolo paradiso. L’Ortosteria René è proprio questo: un rifugio sincero dove si mangia bene, si beve meglio e si capisce che “bio” può voler dire anche “buono”, cucina autentica, sapori corrispondenti alle attese, accoglienza famigliare e mai invadente. È uno di quei luoghi dove il tempo rallenta, le conversazioni si allungano e la cucina diventa racconto. E se i vini di Aimone Vio accompagnano il pasto, la storia si fa ancora più rotonda. È il vino di casa, ma anche un manifesto d’identità, capace di far capire, a chi ascolta, cosa significhi davvero “territorio”. A suggellare il tutto, l’olio extravergine BioVio di olive Taggiasca: giallo e denso “il giusto”, elegante, capace di nobilitare, oltre che le portate, anche l’assaggio delle semplici e buone fette del loro pane.







