Rassegna Stampa e Web, dritte transfrontaliere e Zibaldone vario per Bucche Sernue

ARMA DI TAGGIA: Ristorante La Conchiglia

Arma di Taggia

Ristorante La Conchiglia

Via Lungomare 33

Tel. 0184 43169 

Se qualcuno pensa che la Liguria sia solo focaccia, trofie al pesto o acciughe o pesce azzurro, cambi tosto idea. A la Conchiglia il mare si presenta in grande stile, la carne tiene il passo degnamente e senza complessi d’inferiorità e i dessert… beh, strappano degli “ohhh!” sinceri. Qui la cucina offre sia tradizione ligure terragna, sia cucina marinara senza esser sorda a tendenze di mediterraneizzazione ormai collaudatissime … Ma vediamo meglio.   

Gli Antipasti sono sei: cito i Calamaretti di lampara in bianco, accompagnati da zucchine trombette sottilissime e un guizzo di frutto della passione (€28): freschi, leggeri, con quel tocco esotico che mette subito di buon umore. Più aristocratico il Fegato d’oca al torcione con cipolle di Tropea e petali di melone (€ 38): piatto sontuoso, da vere occasioni, da esaltare con un bicchiere di Sauternes… perché ha diritto al suo degno accompagnamento. I Primi sono quattro, tutta concretezza e poesia nel piatto.Gli Spaghetti di Gragnano con bottarga di tonno e zafferano (€28) sono intensi, decisi e restano impressi. I Tagliolini al tuorlo con ragout di pesce di scoglio, pomodoro e peperoncino invece giocano su delicatezza e ritmo: poesia marina con un guizzo piccante. I Secondi sono nove e sono il clou della cena. I Gamberi di Sanremo scottati su passatina di Fagioli di Conio (€48) sono uno di quei piatti che ti entrano nel cuore: li assaggiate e pensate “lo ordinerò per tutta la vita”. Ma uno degli show che meritano è il Pesce al sale che è sempre servito intero e preparato al servant davanti a voi, nonche la Tartare di manzo battuta a coltello (€32), preparata sempre al servant, da Giacomo Ruffoni, con gesti precisi e tempi perfetti, un piccolo teatro gastronomico (di antica scuola svizzera): qualche minuto di pura maestria che si conclude con due piatti memorabili. I Dessert (€ 12) sono sette ed hanno personalità.Il Tortino al cioccolato (senza il solito “cuore caldo”), è una coccola generosa che ormai si trova unicamente qui rispetto al largo circondario. Divertente e intrigante la leggera Tartare di frutta in sciroppo speziato, fresca, sorprendente che i più “depravati” curiosi possono abbinarla ad un bicchierino di Liqueur Bénédictine: una magia da non perdere. 

Menu degustazione (€ 85): la via completa, il percorso da sei portate con caffè è un vero viaggio: dal crudo di pesce, al calamaretto alla piastra, dal polpo al vapore, al risotto con fiore di zucca, fino al pescato del giorno, per chiudere con frutta, crumble, gelato e il rituale del caffè compreso. Richiede ovviamente un po’ di tempo, ma ne vale la pena ed il prezzo resta più che equilibrato rispetto al livello dell’esperienza. 

Vini: il tesoro nascosto.La loro carta è un piccolo scrigno: centinaia di etichette, con un occhio di riguardo alla Francia, a prezzi calmierati che altrove sono fantascienza. Non mancano rarità e chicche che regalano la gioia della scoperta tanto agli intenditori quanto ai curiosi nuovi adepti al Dio Bacco. 

Concludendo: è il tempio dell’eleganza della classicità.Alla Conchiglia non si viene solo per mangiare, ma per vivere un bel momento d’insieme. Il servizio in giacca è impeccabile, le mise en place curate (cloche, pane e focaccine tiepide, tre appetizer, raccoglibriciole argentati (sì, esistono ancora!) e quanti altri particolari di ambiente, cucina e servizio “fanno” vero confort. È uno di quei ristoranti dove si gode di un’ospitalità formale raffinata d’altri tempi, rara oggi ma preziosa da riscoprire e conservare. E’ un indirizzo che da decenni ha ricevuto stelle e ottimi riconoscimenti e valutazioni sulle principali Guide Nazionali  e che conferma, piatto dopo piatto, perché vale soste ripetute. Gourmet avvisati, non rimandate, perché il “poi poi” è il papà del “mai mai” …

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