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La recensione: Ristorante BIRIBISSI, al Casinò di Sanremo

Sanremo –  BIRIBISSI (Casinò Municipale) – Corso Inglesi 1

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CasinòAl Casinò l’ambiente ristorante più conosciuto è quello del Roof Garden, che però in bassa stagione effettua principalmente soltanto serate ed eventi. Il ristorante per la clientela della sala giochi e per i clienti esterni è, da circa un mese, il BIRIBISSI, al 1° piano con ascensore ad hoc privé tutto per voi. L’ambiente del Biribissi è di luce intensamente solare, ma all’ora del dessert le luci dei faretti e dei lampadari, vengono abbassati a seconda dell’intimità che richiede la serata. Solitamente il pianobar accompagna la cena con musica non “invasiva”) e vengono cambiati i musici ogni due settimane. I tavoli rotondi, piuttosto “di misura”, hanno mise en place classiche, posate argentate, cestino con panini (non fette) e grissini di giusta consistenza. Non manca a lato un secchiello a colonna per il vino. L’insieme ha tratti eleganti, ma non troppo ricercato, anche se l’abbigliamento di qualche giocatore fa rimpiangere il fine secolo scorso quando al guardaroba fornivano una giacca a chi la dimenticava.

Il SERVIZIO, nonostante il recente cambio di gestione, è svolto dal personale di sempre, che in passato a dato prova di provette capacità da “trapezisti” da sala in qualunque circostanza. Oggi li ho trovati finalmente non più attapirati, ma anzi motivatissimi, più contenti e quasi pimpanti, pronti, sorridenti e degni di un ristorante prestigioso istituzionale.

Ma veniamo al sodo. C’è una CARTA BREVE, che direi destinata a spuntini brevi adatti a giocatori abbuffini in “pausa cibo”, la quale offre un piatto da scegliersi su nove elencati e che, comprese bevande,  è accessibile a 25 euro.

C’è poi una carta più classica che elenca quattro ANTIPASTI (dai 12 ai 16 euro), tra i quali il Carpaccio di Salmone e branzino marinato al passion fruit con crostini e puntarelle romane croccanti; oppure una Insalatina di carciofi di Albenga, citronette e cuore di Grana, che par d’essere … a casa e fa piacere. Quattro PRIMI PIATTI (da 15 a 18 euro) tra i quali un Risotto con radicchio di Chioggia e Scamorza Silana (a minicubetti); oppure le Chicche con coda di rospo,verdure saltate e Pachino allo zafferano che ho soltanto visto “passare” , ma mi sono parse “okkei, okkei” come dicevano annuendo i miei vicini. Quattro anche i SECONDI PIATTI (da 20 a 22 euro) tra i quali un leggero Guazzetto di mare con crostini e olio profumato, oppure il branzino monoporzione intero al sale, che non aveva alcun retrosapore d’allevamento (capita di rado), accompagnato da fagiolini semplicemente lessati e un filo d’olio EVO di origine italiana confezionato a Oneglia.  Quattro infine i DESSERT (6-7 euro), dei quali ho assaggiato il Bunet, un budino piuttosto comune così come mi sono sembrati gli altri titoli (meringata, panna cotta, cheese cake).

Traendo le conclusioni: nell’insieme al momento mi pare una cucina corretta e accettabile, che non dà magari grandi emozioni ma che è priva anche di spiacevoli sorprese.  Tuttavia ho avuto modo di constatare che lo Chef Executive LUCA FACCIOLI (senza supponenze e arroganze) sa il fatto suo. Superato questo periodo di riavvio del locale, potrebbe riservarci dei bei momenti a tavola, ovviamente se le scelte imprenditoriali della prestigiosa struttura gli consentiranno di esprimersi: le sue capacità e referenze sono di primordine !

Infine: la carta vini (50 etichette) offre una buona selezione, a partire da 15 euro e comprende anche una decina di mezze bottiglie); i suoi prezzi mi sembrano addirittura inferiori al praticato comune di molti ristoranti locali: il mio Chablis Gilbert Picq m’è costato 43 euro. Con il caffè viene servito un supplemento di dolcetti finali, in linea con il conto successivo: dolce anch’esso:  per due piatti più un dessert bastano circa 40 euro; un totale inconsueto per una struttura come questa, sia pur gravato di 3 euro di coperto (però non esposto in carta).  I Sanremesi risponderanno?  Auguriamocelo, perché la città potrebbe tornare ad avere un ristorante fiore all’occhiello di un prestigioso Casinò, che ha visto passare ai suoi tavoli il Gotha del mondo intero. …. Veniteci a randa, uozzappando e  feisbuckando presto agli amici la lieta novella !

Luigino.filippi@alice.it –

La recensione. A Sanremo ristorante LA TORTUGA

2015 dicem (28) - Copia   Sanremo –  TORTUGA – Via Nino Bixio 93 A – Tel. 0184 840307

In pieno centro, è circondato zone parcheggi, compreso il silos con ingresso a 200 metri circa.  Alla stessa distanza dal mare del Portovecchio con ristorantini e locali dall’aspetto invitante, il Tortuga ha un capace dehor, ma mi pare preferibile il suo interno più personalizzato e raccolto, dalle pareti rosa, dove tutto è lindo e accogliente. Non c’è più il pianoforte a coda ma c’è musica celebre in “cauto” sottofondo provvidenziale per la vostra privacy. I tavoli sono ben distanziati, con un piccolo bouquet di fiori freschi, il tris saliera, acetiera e ottimo olio (di loro produzione da olive bio di Baiardo acquistabile anche per asporto).

Tutto in questo locale storico è naturalezza, accoglienza serena, senza falso brio di circostanza, ma come se foste giunti a casa di amici garbati, dove potete sistemarvi qui o là o là a piacimento, con un servizio che pare anzi è quasi un po’timido, mentre invece è soltanto consapevole che la vostra soddisfazione inizia proprio dalla loro attenzione e cura anche dei particolari.

Dal canto suo la cucina non mena il turibolo con fumagioni d’inventiva,  lasciandola a chi vuol seguire mode e tendenze di farlo.  Chi viene qui sceglie la cucina della cuoca/patronne TERESA OLIVA  che orgogliosamente ripete fedelmente decennio dopo decennio  i PIATTI DEL PONENTE , della tradizione delle nostre valli, ben fatta nei particolari, servita in stoviglie classiche e quindi capienti. Per non parlare, in stagione di funghi , dei loro piatti perfetti, ricolmi, strabordevoli che pur non compromettono il sonno della notte .

Non propongono un menù, lasciando che il cliente si rilassi davanti a una carta vivaddio poliglotta (italiano, francese,inglese, tedesco e anche russo). Ecco sei ANTIPASTI (€ 12-16)  tra i quali i tradizionali Barbagiuai di erbette e di zucca alla maniera di Baiardo;  oppure la delicata insalatina di seppie e verdurine; oppure ancora il tradizionale Stoccafisso mantecato alla Brandacujùn.  A Pasqua arriva anche la Pasqualina.  Sei i PRIMI PIATTI (€ 12-18), tra i quali gli Sciancui alla Sanremasca con verdure e pomodoro fresco o al pesto: un piatto che senza enfasi alcuna “batte” anche i celebri “Mandilli di Sea” del Genovesato, servito oltretutto in rassicuranti porzioni, con optional di Reggiano.d

Sempre nei primi terragni, sono invitanti anche le Pennette alla pregiata salsiccia di Ceriana.  Sono sei anche i SECONDI PIATTI (€  16-22), tre di mare e tre di terra, tra i quali il fritto di calamari e gamberi, oppure il pescato locale del giorno che, servito intero, sarà cucinato in ogni variante a voi gradita: se volete sentire il vero sapore del pesce locale di giornata preferite la cottura al sale con un filo del loro Olio EVO e verdure di contorno.  Non mancano il coniglio alla ligure con olive Taggiasche, né l’agnello al forno con patate. Il sei si ripete anche nei DESSERT  (€ 5-6), tra i quali il tortino di pere e cioccolato con gelato al cioccolato e altri dolci dai titoli, aspetto e gusto come foste in famiglia.

La carta vini che, in linea con la trasparenza della casa è scritta a mano ma in stampatello, offre buone etichette classiche, ma non punta a guizzi arditi: vi sono elencate una decina di bollicine italiane, vini bianchi, rossi e rosé buoni, ma che certo non titillano i più esigenti seguaci di Bacco. Sono però riuscito a scovare un Sauvignon 2017 di Jerman (13°), che è si è rivelato un buon abbinamento a tutto pasto, in carta a onestissimi 30 euro.

Io sono stato l’ultimo cliente in una serata feriale e piovosa e al dessert m’è preso un po’ di freddino ma, per volgerla in positivo, i freddolosi come me, potranno accettare l’ottimo bicchiere (offerto) prodotto dai loro lambicchi caserecci oppure scegliere delle preziosità in bella mostra nell’angolo distillati.

In grazia dell’ora e dell’età, “fare qui il proprio tagliando”, dimenticando troppi i ristoranti da sorpresicole campate in aria, con una cena ottima e rassicurante, spendendo dai 30 ai 50 euro, in un ristorante che dà risposte franche e leali come questo, fa animo e rassicura: ci vogliono felici e contenti, grazie !!!

Luigino.filippi@alice.it

La recensione. Il “Menu dell’OLIO” in 4 ristoranti. Ecco quello de La Conchiglia di Arma di Taggia

9 2016 (1) - CopiaArma di Taggia  – LA CONCHIGLIA

Via Lungomare 33  –  Tel.0184 43169

Cibi e vini stanno coinvolgendo tutto il mondo della comunicazione, scrittori, poeti e persino filosofi, insomma tutta la “crema dei cervelli”, su un argomento che, banalmente, non è altro che il buon cibo. Sono comparsi anche molti, troppi furbacchioni che vendono servizi pubblicitari mimetizzati da consigli, esperti che più che altro sanno pubblicare belle foto e frotte di influencer, “volpi” con fisico di un certo richiamo che, per cominciare, chiedono il pasto gratuito offrendo poi una collaborazione fatta di lodi, osanna e magnificat cui dovrebbero poi far seguito pigia pigia di prenotazioni di loro “fedeli”. Ma sempre più ristoratori seri, pur non snobbando nessuno, continuano imperterriti la loro “politica” fatta di prodotti e materie prime “giuste”, preparazioni collaudate, quantità generose e prezzi equi e contando sul passaparola dei clienti contenti. Basterà?  Fanno parte di tali “apostoli della ristorazione seria” anche quattro ristoranti della Provincia di Imperia, che uniscono le loro concordie per fornirsi di OLIO NUOVO e preparano i loro deschi per festeggiarlo, con dei menu di Cucina Mediterranea le cui portate vengono abbinate ciascuna ad un olio diverso, sempre scelto tra i migliori Extravergini di Taggiasca dei frantoi del ponente ligure. Olio di prima spremitura a freddo, novello ancora per poco tempo, come dev’essere per gustarne le supreme vette del suo sapore, inimitabile e proverbiale da sempre . La Conchiglia, ad esempio propone il suo MENU IN TAVOLA CON L’OLIO NUOVO, consistente in: 1) Polpo cotto a bassa temperatura passato alla piastra con mostarda di mele abbinato all’olio della Azienda Agricola 5F di Chiusanico – 2) Il mantecato di patate e baccalà in cannolo croccante abbinato all’olio Ars Olea di Pietrabruna – 3) Filetto di baccalà su salsa “Sardenaira” abbinato a olio Crù Beiza di Castellaro – 4) Tortelli con ripieno vegetale conditi con il pesce di scoglio abbinato a olio Oro Taggiasco del Frantoio Sant’Agata di Oneglia – 5) Il pesce di cattura sfilettato e spinato cotto al forno, mousseline di patate e carciofi appena scottati, abbinato a olio Extremum di Isolabona – 6) Cremoso di pistacchio di Bronte, croccante di cioccolato, salsa alla liquirizia – 7) Pandolce all’olio – Delicatezze , entrambi con Olio Delicatezze della Riviera Borgo d’Oneglia.  Giacomo Ruffoni vi proporrà una certa scelta di vini, i quali saranno compresi nel prezzo, così come l’acqua e il caffè. Il  conto? Bastano 65 euro. Per i vegetariani vengono proposte portate alternative.

Il locale è notoriamente uno dei più confortevoli del Ponente Ligure e nei mezzodì di sole di questa fortunata primavera offre anche la possibilità di pranzare nel suo riparato dehor. Le mise en place sono all’altezza. Il servizio, diretto dal Patron Giacomo che fin dalla sua giovane età fece preziose esperienze al mitico Suvretta di Sant Moritz, è attento, preciso e garbatissimo e non ronronna affatto, anzi è puntualissimo ad alzare le cloche in contemporanea per tutti i commensali. E’ una offerta che mi pare anche una occasione da non perdere e che vale sino a metà aprile.

Con menu diversi, è valida allo stesso prezzo e condizioni anche per altri tre ristoranti: BALZI ROSSI di Ventimiglia Via Balzi Rossi 1 a Ponte San Ludovico Tel.  0184 38132 – GIAPPUN di Vallecrosia Via Maonaira 7  tel 0184 250 560  –  SAN GIORGIO di Cervo Via A. Volta 19 tel. 0183400 175. Luigino.filippi@alice.it

La recensione. In Costa Azzurra il Negresco ha gemmato il ristorante EPHEMERE 37 POP…

2013 aprile (75) - CopiaNizza – EPHEMERE “ 37 POP” dell’ HOTEL NEGRESCO

Promenade des Englais 37 – Tel.  +33 (0)493 166 400

La storia della ristorazione al Negresco è quella di un hotel/monumento nazionale quasi museale, orgoglioso del tricolore francese dei cui colori ogni tanto ne illuminano persino la facciata sulla Promenade des Englais. Ma che, nonostante il trascorrere del tempo, ha sempre tenuto alto anche il vessillo della Hotellerie Francese e si è sempre adeguato. Dal 2018 la nuova chef bistellata VIRGINIE BASSELOT, dai precedenti reputatissimi, ha riacceso i fornelli già di Jean-Denis-Rieubland, aprendo anche a proposte decisamente popolari e attente al terroir.

Fermi da tempo al loro ristorante Chantecler i menu stellati forgiati dai 150 ai 230 euro pro-capite + bevande, nonché le portate alla carta a una media incandescente ciascuna,  è nata da circa un anno la possibilità del Brunch domenicale al loro storico Bar Hemingway. Ma l’ultima novità è che, essendo la loro brasserie LA ROTONDE in via di completo rifacimento, essa è stata temporaneamente sostituita dall’ EPHEMERE 37 POP.  Si tratta di una sistemazione provvisoria ma non breve, sotto la maestosa cupolona vetrata ovale dell’hotel (con a fianco la fotografatissima curiosa toilette dell’attendamento da campo di Napoleone).  d

 

Il salone dal quale nel 2001 tolsero (per salvarlo dai mozziconi) un preziosissimo tappeto Savonnerie di 375 mq. è contornato da  colonnati, quadri antichi, mobili del XVII° secolo, preziosità, opere d’arte, boutique firmatissime ed anche un lampadario Baccarat gigantesco. In esso è oggi installata una serie di tavoli moderni color acero, le cui comode sedie sono in metallo bucherellato con cuscino leggero, che mi pare c’entrino come i cavoli a merenda e, con mise en place funzionali, che paiono occhiolineggiare   gli ori e le preziosità dell’insieme, dei fasti d’antan….Nuova immagine

Le tovaglie sono in materiale sintetico (!) sino a filo del bordo tavolo, ma sono invece in stoffa per i tavoli rotondi. In tavola sale e spezie nonché olio d’oliva etichettato Moulin Baussy.

Ma veniamo al cibo. Ovviamente è possibile scegliere ALLA CARTA delle proposte classiche (dai 24 ai 39 euro ciascuna), nonché sette dessert da 4 a 14 euro. Ma vorrei puntare l’attenzione su alcuni menu. Il “MENU DU MOIS DE LA FEMME (55 euro),

rservito sia a pranzo che a cena, comprende: 1)Terrine de Foie Gras et Artichaut (en hommage à la mère Brazier); 2) Filet de Cabillaud et légumes de saison, beurre, citron-mélisse (le plat signature de Virginie Basselot); 3) Charlotte aux pommes facon Tatin crème glacée au caramel beurre salé (en hommage a « Madame ») . C’è poi il MENU COUP DE CŒUR con una entrée, un plat e un dessert, che costa un po’ mano: 39 euro). Al mezzodì viene offerto LE PLAT DU JOUR a 19,50 euro. Vi pare d’essere al Negresco?!

Ma certamente inattese sono state per me le Carte ESPRIT DE PARTAGE NICOIS che, pour l’aperitif, prevede delle vere porzioni di Socca (farinata) (€ 6), Panissa (€ 9), Pissaladière (€ 12), Trouchia (€ 12), Assortiment Nicois (€ 18). Alla quale fanno seguito tre éntrées (da 13 a 22 euro) Supa au pistou (verdura fresca, pasta, pistou), – Busca de Can (gnocchi alle bietole) – Li sardina farcit con spinaci, pomodorini, Parmigiano.  Alle quali fanno seguito quattro PLATS( da 21 a 24 euro): La Salada Nissarda Recounouissuda, servita con tonno mi-cuit o all’olio – l’Aiolì di merluzzo e legumi fondenti – La Doba a la Nissarda di bue servita con tagliatelle fresche – Lou Farcit Nissart di verdure e fiori farciti di carni di maiale, bue, vitello.

La carta vini offre una quarantina di vini il cui primo prezzo è a 42 euro e, per chiudere, ancora una parola sul servizio: il personale è competente e capace ma, a parte i camerieri premurosissimi e solerti e capaci, coloro che dirigevano la sala la sera del mio passaggio mi sono parsi un po’ troppo “bistrotteggiante” rispetto a quanto ci si attenderebbe in qualunque ambiente del Negresco. Sono lontani i tempi dei mitici Griserì e Haussy! Ma non diamo a questa venialità  troppa importanza e concludiamo: c’è una chef bistellata, dei cibi locali presentati a una clientela internazionale di rango, c’è un servizio accettabilissimo in un ambiente d’insieme assolutamente da visitare, il tutto a un prezzo incredibilmente contenuto: veniteci prima dell’estate… Da parte mia ne scriverò nuovamente quando La Rotonde rinnovata riaprirà…

Luigino.filippi@alice.it –

La recensione, a Beaulieu-sur-Mer, il ristorante LA TABLE DE LA RESERVE !

d                       Beaulieu sur Mèr – LA TABLE DE LA RESERVE

5 Bd. Marechal Leclerc – Tel. +33 (0)493 01 00 01

www.reservebeaulieu.com

Hanno conservato il numero 01, che era il primo utente ad allacciarsi all’arrivo del telefono . La storia di questa villa/palazzo fiorentino ha visto passar sotto le sue volte, ancora oggi affrescate con Liberty originari, il Gotha del mondo intero. Negli ultimi decenni poi, una famiglia di imprenditori illuminati (i DE LION, padre e figlio), si sono dedicati all’albergazione con grande passione  e risultati entusiasmanti, anche con altri alberghi.  Questo ha tre ristoranti ed ora,  secondo una tendenza non solo francese, ne ha gemmato un altro con le caratteristiche della Brasserie-Bistrot, con un cucina del tutto autonoma affidata alla chef executive ANNE SOPHIE SABINI. Costei era già seconda di cucina  presso loro un Palace con ristorante stellato a Saint Tropez. E’ ormai famosa qui la sua BOUILLABAISSE del venerdì, una zupppa di pesce con rouille e croutons, preparata secondo la miglior tradizione, che può anche essere un piatto unico, a 38 euro, un prezzo introvabile in Costa Azzurra, a questo livello poi … .

Il locale si apre con vetrate intere verso la provinciale e il giardino d’accueil dell’albergo regala a La Table una illuminazione a festa). L’ambiente è razionale ma con tocchi di design che ne evitano la banalità; i tavoli sono distanziati quanto basta per assicuravi privacy, in tavola non manca sale, pepe, etc e anche una bottiglia di 25 cl. di olio EVO Fernando PENSATO del Principato di Monaco (sic) sulla cui etichetta è precisato che è spremuto a freddo. Insomma, l’ambiente è di un certo charme, tanto che quasi non si rileva il fatto che ci si debba accontentare di una sia pur simpatica tovaglietta ovale di plastica intrecciata, nobilitta da un tovagliolo in cotone); il cestinetto è colmo di pane piacevolmente tiepido e croccante.

La carta cibi elenca una ventina di proposte che, costando dai 9 ai 28 euro toglie ogni titubanza, ad iniziare dalla “pizzetta tomate” a 9 euro dall’aspetto impensabile per un Italiano, ma dal sapore sorprendentemente buonissimo, che invoglia/consente un bis, do degli ottimi gnocchi au pistou a 13 euro;d due proposte rassicuranti per degli Italiani. Un occhio di riguardo è anche verso i VEGETARIANI con una Woc de legume d’hiver et herbes fraiches, che è un inno alla natura e agli orti dei dintorni.o  La carta riporta quattro proposte, integrate da una lavagnetta con il MENU A 31 EURO, ordinando il quale potete scegliere due portate più il dessert, scegliendo tra la Velouté de lentilles oeuf parfait, lardons, croutons oppure la Tète de veau croustillante revisitée, sauce Gribiche. A seguire potete scegliere il Cabillaud cuit au plat, éminsé d’endives, pois gourmand et tomates confites ; oppure un semplice ma non banale Joue de bœuf facon Bourghignon.

Per i dolci, che non sono elencati in nessuna carta , ma che vengono modestamente presentati direttamente a vassoio, l’abile loro pasticcere ne prepara sei. Il loro sapore è migliore della presentazione e tra essi cito l’imperdibile Dome au chocolat, nonché la tarte passion exotique bisquit praliné riz soufflé: due proposte che sono all’altezza, anzi sono un PLUS rispetto a quanto le ha precedute nel vostro pasto.d Va detto che i ristoranti francesi curano molto il dessert rispetto a quelli italiani fermi al Tiramisù, che si accontentano  della bravura ( o meno) del proprio cuoco. I Francesi si affidano, appena loro possibile, a un pasticcere di scuola ad hoc e danno molta importanza all’ultima portata. In fondo essa ha il compito di satollare l’avventore, chiudere il pasto lasciando un buon ricordo della sosta e preludere a un ritorno del cliente. Tra i dessert è disponibile anche la Planchette dei Formaggi dalla quale potete scegliere a piacimento a 10 euro.

La carta vini, con una cinquantina di etichette, è proporzionata all’insieme. Segnalo il BOURGOGNE A.B. C. Fanny Sabre  2016 a 49 euro, un prezzo non lieve ma “regolare” sotto questo cielo costazzurrino.   d

Va spesa ancora una parola sul servizio, alla mano, professionalissimo e integrato, incredibilmente, dalla cuoca che di tanto i tanto esce in sala, non a farsi bella e neppure ad annoiarvi con non richieste spiegazioni minuziose sulle sue preparazioni, ma soltanto per capire se siete davvero soddisfatti. Tranquilli, se avete voglia di un tète a tète nessuno interromperà i vostri momenti da vie en rose. Insomma è una sosta rassicurante che può finalmente riaccendere il desiderio di oltrepassare la frontiera, per riassaporare discretamente il confort di semplicità+buon gusto, la calma ma senza sbadigli e anche la volupté  degli spiriti liberi dal cuore caldo …

Luigino.filippi@alice.it