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La recensione: a Sanremo il TORTUGA è un ristorante calmo nel clima festivaliero

2015 dicem (16) - Copia         Sanremo  – TORTUGA- Via N. Bixio 93/A – Tel. 0184 840 307

Sanremo con il festival si anima e si elettrizza. Finito gennaio, il successivo “febbr-araonda”  sveglia la città con un piacevole ambaradan festaiolo. I ristoranti , soprattutto quelli di Piazza Bresca, non hanno più orari e tutto il centro è in “overbooking “ per una decina di giorni. Quest’anno poi, con la realizzazione del teatro sul solettone (rinforzato con puntelli), è garantito che non si attapireranno neppure i babbioni più calmi e potremo davvero vivere a manetta una movida spumeggiante più che gli altri anni.

Ebbene a circa 200 metri dal garrulo mondo festivaliero c’è, quasi seminascosto, un locale di prima coi baffi, che conserva il suo aplomb, la sua tranquillità e ineffabilmente  pare esser ancora più calmo del solito. Offre una trentina di coperti al massimo e non fa doppi turni. Le sue pareti, non più gialle come al mio ultimo passaggio, sono ora di un rosa cipria vellutato che conferisce all’insieme una maggior piacevolezza, accentuata da qualche fiore ai tavoli, ben distanziati con sedute comode e dal buon gusto d’insieme. La musica è di qualità, veramente in un sottofondo che non disturba il conversare. In tavola il loro olio è  BIO grazie ai 900 metri s.l.m. dei loro uliveti di Baiardo, che consentono di non effettuare alcun intervento con insetticidi e anticrittogamici: potete anche acquistare e asportarlo.

I proprietari sono dei ristoratori che svolgono con molta professionalità il loro lavoro senza arrovigliarsi  né avventurarsi in frizzi e fantaizer da gastrofighetti. I piatti proposti da Donna TERESA OLIVA cambiano poco perché qui si preferisce fidelizzare i clienti senza infarloccarli con proposte di cucina innovativa e relativi piatti da quiz… .  Ecco quindi sei ANTIPASTI (€ 12-16)  tra i quali i tradizionali  Barbagiuai di erbette e di zucca;  oppure la delicata insalatina di seppie e verdurine; oppure ancora il tipicissimo Stoccafisso mantecato Brandacujùn.  Sei i PRIMI PIATTI (€ 12-18), tra i quali gli Sciancui alla Sanremasca con verdure e pomodoro fresco o al pesto; oppure le Pennette alla celebre Salsiccia di Ceriana. Sei anche i SECONDI PIATTI (€  16-22),  tra i quali l’orata intera scottata con verdure di stagione, oppure  il coniglio alla ligure con olive Taggiasche, o l’agnello al forno con patate. Sei anche i DESSERT  (€ 5-6), tra i quali il tortino di mele tiepido con gelato alla crema, oppure il semifreddo al caffè,o cannella o torrone.

La carta vini ha la stessa “linea” della cucina: c’è un certo assortimento e i prezzi sono morigerati.  Così come in quella cibi (in italiano, francese,inglese, tedesco,russo).

Concludendo: non è né un indirizzo alla moda, né da battaglia, ma una tavola da amici, principalmente per famiglie,  non influenzato da aleatorietà/capricci di tendenza;  un insieme rassicurante, dove si può gustare la cucina veramente tradizionale del Ponente Ligure, in un ambiente ben curato, serviti dal proprietario di una disponibilità che si avvicina alla devozione verso gli avventori. I quali tornano, tutti e fedeli! Perciò prenotate, sempre !!!!

Luigino.filippi@alice.it – www.buongiornogourmet.it

La recensione: a Sanremo Frazione Bussana il ristorante LA KAMBUSA

IMG_20200112_201145 - CopiaSanremo Bussana  LA KAMBUSA   Via al Mare 87 Tel. 0184 840 307

Sul lungomare di Bussana, dalla porticina con tendine tipo antica Liguria si entra prima con il fianco destro e poi con il sinistro (o viceversa): un caso frequente nel Levante Ligure, più raro nel Ponente, ma è grazie a questo particolare che vengono difesi i primi tavoli dalle folate che di Libeccio scavalcanti l’alta parete del Capo incombente sulla spiaggia sottostante.

Gianni, impeccabile anfitrione e, nei festivi, sempre più spesso anche il figliolo Sebastiano,  curano nei particolari il locale, che da poco tempo ha visto anche il rifacimento del pavimento con colori più chiari e una accurata manutenzione d’insieme, che viene fatta annualmente. Gli arredi sono rustici e dedicati ai temi del cibo e del bere, essi parrebbero anzi celebrare  anche quella antica civiltà contadina alla quale, da sempre, i Ponentini sono più legati rispetto alle tradizioni marinaresche. I Liguri hanno l’hobby del fungaiolo più che del pescatore … .

In questo ristorante la carta cambia poco, ma garantisce che quel che c’è è come dev’ essere, senza se e senza ma. Gli ANTIPASTI DI MARE sono quattro (€13-15) tra i quali il Salmone scozzese affumicato con alga Nori e crema di yogurt, oppure il Polpo rosolato al timo, passatina di patate, fiori di capperi e acciughe. Gli ANTIPASTI DI TERRA sono quattro (€ 12-15), tra i quali lo Sformatino di Parmigiano Reggiano con salsa di noci oppure Lardo filettato e nocetta di cervo.

I PRIMI PIATTI DI MARE sono cinque (€ 14-16), tra i quali  Paccheri al ragù di rana pescatrice ed olive Taggiasche – oppure gli Spaghetti di vongole veraci con funghi porcini.  I PRIMI PIATTI DI TERRA sono quattro (€ 14), tra i quali le Tagliatelle allo scalogno e basilico rosso  oppure i Raviolini di burage con burro fuso  ed erbette (a fine gennaio li ho trovati al Castelmagno con tartufo Bianco d’Alba a € 20: prezzo onestissimo: il più conveniente che ho trovato negli ultimi mesi.

Per i SECONDI DI MARE è scritto che pesci e crostacei verranno proposti giornalmente secondo le disponibilità del mercato e la fantasia dello chef. Potete quindi e comunque contare sul fatto che non vi serviranno mai dei filetti di pescato semilavorato, ma solo pesci interi che potrete vedere e scegliere. In questi casi, cucinato al sale, con un filo d’olio EVO, il piatto rilascia il suo profumo tipico del pescato locale con un aroma particolare, un vero profumo, gradevole  e ben lungi da certi olezzi di “pesciume”. Anche i crostacei sono di qualità; chi li desidera è consigliabile che li prenoti qualche giorno prima, ma ne varrà la pena… Nei SECONDI di carne l’offerta è di un pregiato Filetto in ben otto variazioni (€ 26-31).

SPECIALITA SU PRENOTAZIONE sono la Paella alla Valenciana (€ 25 – rigorosamente con una decina di ingredienti), la Zuppa di pesce passata con crostini di pane (€ 30), l’Aragosta dello chef al prezzo del giorno.

Al DESSERT potete optare su una ricca SELEZIONE DEI FORMAGGI (con abbinamento vini a calice) presentata, con adeguata documentazione in un corposo e  dettagliatissimo fascicolo. Al contrario, la decina di dolci della casa,  viene declamata lentamente dal simpaticissimo Gianni, al quale qualche volta i duri d’orecchi chiedono persino il … bis (che egli concede accondiscendente e anche divertendosi, parrebbe). Stamperà la carta dolci?  Chissà, mai dire mai …

La carta vini è invece un vero e proprio volume in pelle, con molte etichette ben selezionate ed assortite, a prezzi normali. Esistono anche mezze bottiglie e la possibilità di scegliere dei vini a bicchiere, anche stranieri.  ll servizio ovviamente  non mena il turibolo ed è anzi prontissimo non appena è pronto in cucina, così come cura con discrezione il bicchiere ma senza ronzarvi troppo intorno.

E’ un locale da una trentina di coperti, ma anche meno, dove chi va sa dove va e perché. La cucina è classica sana e buona; il rapporto qualità/prezzo è uno dei migliori dei dintorni; lasciano correre per la loro strada (ma senza alcuna prosopopea) gli influencer internettiani per sciocchini e le tendenze movidaiole; qui la privacy di molti personaggi famosi, viene sempre rispettata e protetta con rigore, anche in tempi di Festival….

luigino.filippi@alice.it

La recensione. A Imperia Trattoria della ETTA

IMG_20200110_194345 - Copia                                  Imperia – TRATTORIA DALLA ETTA

Via Bonfante 4 (Piazzetta Arimondi) Tel. 339 548 64 79

Aperti  tutti i mezzodì  feriali, il venerdi sera  e il sabato sera.

Siamo nel cuore di Oneglia, nella Piazza Dante con fontana. A levante del palazzo famoso per il suo soprannome “Il Cremlino”, c’è lo storico Caffè Piccardo che, chiudendo all’ora di cena, libera diversi  parcheggi antistanti. Se siete dei fortunati potrete fermarvi proprio qui e raggiungere il ristorante che è a una trentina di metri: un indirizzo centralissimo che diventa anche prezioso … quando piove, grazie ai portici “sabaudi”. Il locale è sul retro dei palazzi ed ha anche una piazzetta tutta sua ben sistemata che, nei mezzodì soleggiati invita a pranzare piacevolmente all’aperto, anche in inverno.

Si entra e la grande sala con importante pilastro al centro dà subito l’impressione di un locale “giusto”. Non  c’è musica di sottofondo, che sarebbe inopportuna a causa dei soffitti a volta; in fondo  oggi il silenzio è un lusso rispetto a certa “musica di consumo”. Due grandi quadri coloratissimi ingentiliscono piacevolmente un ambiente di classe e senza concessioni a fronzoli inutili. Alla data del mio passaggio erano aperti da soli otto giorni e qualche particolare era Continua la lettura di La recensione. A Imperia Trattoria della ETTA

La recensione: a Sanremo PICO CENTRALE

IMG_20191212_203611_1 - CopiaSanremo – PICO CENTRALE

Corso Mombello 3 – Tel. 0184 191 6569 – www.picocentrale.it

In pieno centro, l’ex Parisien, poi ex Vini d’Italia,  ora Pico Centrale, è sempre stato di un aspetto esterno invitante, un affaccio degno di corso Mombello, forse negli anni la strada con i giardini più signorili del centro città. Ora però si è anche aggiunto il fatto che questo locale ha delle polivalenze che lo rendono adatto e gradito a clientela eterogenea, a “spiriti liberi”, attenti alla sostanza e anche all’insieme di accoglienza, ma senza formalità precostituite o troppo leziose.

Mi spiego meglio: oltre le invitanti vetrine che fanno intravedere all’interno un locale di atmosfera, con tratti di parete in pietra viva, luci calde ovunque, pavimento in cotto, sedie i legno ma con schienale comodo, ci sono tavoli con tovaglie passanti, ma abbastanza larghe, in tavola una bottiglia di Olio EVO Roi  marchiato Pico, una di Aceto Balsamico di Modena IGP, cestello di pane affettato di buone qualità diverse e, sul tutto, a fianco della vetrata verso la cucina, un gigantesco schema dei quarti di un “Grilled Beef”.

L’accoglienza è calorosa, determinata ma disponibile per farvi scegliere il tavolo, al quale subito dopo giunge la carta. Vediamola. Il Coperto e di 2 euro. La pagina “ANTIPASTI E TAGLIERI” (15-17 euro) offre cinque possibilità, tra le quali il Magatello di Sanato cotto al rosa 34° al cuore con salsa tonnata all’antica; oppure l’insalatina di polpo classica con olive Taggiasche .

La pagina “INSALATE” (14-15 EURO) elenca tre proposte, tra le quali la Caesar, una celebre denominazione francese ma con componenti italianissimi: gamberi, lattughina, scaglie di Parmigiano, guanciale sbriciolato, salsa Caesar e crostini. Oppure l’internazionale Insalata con salmone affumicato, avocado, uova di salmone e misticanza.

Segue la pagina dei PRIMI DI PASTA FRESCA (12-16 euro), tra i quali gli Spaghetti alle vongole veraci, pomodori ciliegia, olio locale profumato all’aglio. Oppure le Linguine fresche del Conte con ragù di carni miste. In calce una impegnativa dichiarazione: “ Le nostre paste sono composte dall’80% di farina 00 e il 20% di semola di grano duro, “per far si che tutti i nostri sughi si leghino al meglio”: una motivazione davvero inconsueta …

Segue la pagina di PIZZE ( 9-16  euro), delle quali  un “prologo” di 13 righe” illustra i procedimenti e le materie prime per la loro preparazione.  La mia, denominata “Pizza Semplice”, era una tonda a pasta sottile e  buon bordo croccante, con disteso un semplice strato di pomodoro uniforme tipo salsa, con sopra lamelle d’ aglio,  origano, tre foglie di basilico e, ben distinti e separati tra loro, di mozzarella di bufala.

Ciò che è veramente stupefacente qui, è l’offerta contenuta nella pagina “LA GRIGLIA”, servita direttamente con bilancia e taglio sui servant che accosteranno al vostro tavolo e il cui assortimento merita qualche dettaglio in più.  Si inizia con la Costata Piemontese (€ 5 ogni hg); segue la Picanha finlandese ( € 23 ); segue Ribeye Tomahawk (minimo 1.100 grammi, a € 5 l’hg); segue il Cube Rolla (€ 21); il Filetto di manzo con salsa al Castelmagno (€ 24). Passando poi al pescato, ecco i Gamberoni di Sanremo alla piastra, i calamari alla griglia e, infine, il crostone con pesto, pomodori secchi e Salamella (€ 6).

Cinque sono i DESSERT FATTI IN CASA (€ 6) con l’elenco dei vini a bicchiere che impreziosiranno dei titoli piuttosto consueti (Tiramisù, Pannacotta, etc…).

La carta delle bevande, oltre a birre etc… , elenca a prezzi normali vini Italiani e stranieri, anche disponibili a bicchiere;  segnalo un buon Chablis a 38 euro.

A partire da metà serata un duo si trasferisce dal dehor all’interno del locale aggiungendo così un sottofondo musicale dal vivo, ma in tono discreto, che consente ancora le conversazioni. Per il resto il servizio è un via vai veloce di patron e personale efficienti, simpatici e nell’insieme la clientela è animata ma non vociante. In un mondo nel quale c’è chi la vuole cotta e chi la vuole cruda e anche chi la vuole mezza cotta e mezza da cuocere, qui la clientela m’è parsa costituita da habitué fedeli, con idee chiare, che periodicamente scelgono una bella serata di carni eccellenti. Un locale che, senza tirarsela con delle fantasioserie cucinarie ormai stufose, accontenta un po’ tutti, fermo il fatto che anche i prezzi non fanno fare gli occhi grossi al momento del conto.

sanremobella@gmail.com – www.buongiornogourmet.it

La recensione: a Castelvittorio (IM) il Ristorante ITALIA.

IMG_20191229_195748 - CopiaCastelvittorio – Ristorante ITALIA (da Cabò)

Via Umberto I,  36  – Tel. 320 823 8152

Dal parcheggio in piazza un viottolo conduce alla prima casa del borgo antico sulla cui parete spiccala scritta “ristorante ITALIA” con i colori della bandiera. Varcato l’ingresso situato all’ultima porta finestra, ecco un locale piacevolmente accogliente. Nei particolari: pavimento nuovo in piastrelline esagonali tipo Antica Liguria (forse in clinker), soffitti in perlinato, lampadari in ruote di carro (qualche lampadina mancante), pareti parzialmente in legno dai colori chiari, caminetto d’angolo contornato largamente da bottiglie e belle casse da vino, qua e là lampade a stelo, quadri e specchiere appoggiati, antiche foto, piccole sculture in legno, là in fondo un antico alambicco in rame, raccolte di libri, oggettistica varia ma intonata all’insieme,  antiche credenze decappate e non e, infine,  dei cappelli a tese larghe appoggiati su una scatola di libri posta sopra a una antica credenza da cucina della nonna. L’atmosfera informale non manca. La temperatura è buona grazie a termosifoni possenti, anche se la sera del mio passaggio, il caldo era fornito da split ad aria.

I tavoli sono in solido legno naturale, le sedie gloriosamente d’antan sono imbottite e comode. Sui tavoli  un mortaio in marmo, tre ramoscelli di foglie striate in una “arbanellina”, bicchieri da acqua colorati e importanti bicchieri per il vino; a fianco dei tavoli, cestelli a stelo per i vini freddi.

Samuele, il proprietario, che da nove mesi ha rilevato la storica casa (chiusa da qualche anno), ha precedenti esperienze presso reputati locali monegaschi e certamente personalità da vendere. Anzi mi pare l’abbia in parte espressa ad iniziare dall’arredo di questo locale, arci-volutamente casual. Circa la assoluta assenza di tovaglie egli esprime la sua fervida convinzione che l’assenza delle tovaglie sia un bene, non per moda, ma perché la buona pulizia di un tavolo offre una igiene ancora maggiore rispetto a certe tovaglie di certi locali…  Ma a me, noiosone, che stendo sempre un tovagliolino di carta per sopperire alla mancanza della tovaglietta, è stata portato un simpatico rettangolo in carta grezza.

Passiamo dunque al cibo:

Quattro ANTIPASTI (€ 7-15) tra i quali il Turtun e altre specialità Castelluzze al forno, oppure la battuta al coltello di Fassona con originale abbinamento a Cipolla di Tropea Caramellata.

Cinque i PRIMI PATTI ( a partire da 9 euro) con paste rigorosamente fatte a mano, con salse e condimenti stagionali; tra questi gli gnocchi di patate montane, i ravioli di patate maggiorana, la Pasta Sciancaa…

Tre i SECONDI (a partire da € 14), tra i quali il Coniglio di stalla in umido, rollé al forno, il suo fegato in paté su crostino,  oppure lo stoccafisso “alla nostra mòda”.

I DESSERT del giorno (€ 4) vengono annunciati a voce così come eventuali piatti del giorno. Disponibile anche l’ardesia dei formaggi: quattro ben assortiti e ben abbinati a 3 marmellate.

Esistono anche quattro MENU: il DEGUSTAZIONE a 25 EURO con 4 portate, il DEGUSTAZIONE a 35 EURO di 5 portate,  il MENU MEAT a30 EURO di due ricche portate di carne più dessert e, infine, il MENU VEGETARIANO a 24 EURO) di 4 portate.

La carta vini, scritta con biro rossa su carta “matta”, elenca decine di bottiglie che rivelano una grande passione verso Bacco. I suoi prezzi moderati, a partire da 14 euro fino alle due pagine di “speciali, sui 50 -70 euro. Un consiglio? Un buon vino Toscano IGT Castello di Coiano (cantina medaglia d’oro 1885) di 13° a 15 euro. Senza nessun problema servono anche vini a bicchiere.

Concludendo: Il locale è simpatico e di atmosfera; il cibo è buono e rispettoso delle tradizioni della cucina ligure, le  quantità sono generose; il servizio è accogliente, puntuale, attento, capace; i prezzi sono convenienti rispetto alla qualità dell’insieme. Un altro plus puo essere quello di scoprire il borgo di Castelvittorio, che non è da perdere se amate immergervi nelle atmosfere autentiche dell’antico entroterra ligure.

luigino.filippi@alice.it –