La recensione. A Imperia: Da BEA OSTERIA

Imperia – DA BEA OSTERIA – Via G.B. Cuneo 47 – Tel 0183753167


L’ AMBIENTE trattoria-chic, bistrotteggiante familiarmente alla onegliese, è accogliente e ricco di particolari piacevoli senza essere troppo “ingessato”. Oltre ai quadri firmati, una mezza parete è occupata da un tabellone sul quale ognuno può pennarellare il proprio sentire del momento; c’è qua e là dell’ oggettistica eterogenea non immotivata, specchiere, antiche foto, persino un metronomo e, non si sa mai servisse, anche una fisarmonica. Insomma, l’ambiente e l’atmosfera sono quelle di un locale che ha storia, degnamente sottolineata da un sottofondo di pianoforte jazz lounge calmissimo e piacevolmente rilassante che compie il miracolo di far parlare i clienti a “toni” moderati. I tavoli, distanziati il giusto (con cuscini alle sedie), hanno mise en place non troppo formali, tovaglioli e tovaglie passanti in stoffa ( con sovrapposti centrini in ecopelle, chissà perché ); non manca una bottiglia (piena) di buon olio EVO di Taggiasca di Chiusavecchia, nonché quant’altro d’uso e comodo per pasteggiare seriamente.

Il patron GIUSEPPE VICARA, cheha verve da vendere e risposta acconcia per ogni circostanza, è oggi il veterano tra gli attivi dei dintorni. La sua cucina, presentata in una carta senza menu, viene integrata a voce con qualche proposta del giorno e in particolare, se il mare è agitato, si premurano di informarvi subito sulla provenienza del pescato disponibile, eventualmente di ottimi allevamenti.

Ecco uno stralcio della carta, che inizia con il coperto 3 euro e prosegue con una decina di ANTIPASTI (€ 12-18), dei quali il Polpo al verde preparato “pulito” e tranciato come “una volta” unitamente ai lessati di patate, fagiolini, sedano ed olive. I PRIMI sono nove (€ 13-16), tra i quali segnalo i morbidi gnocchetti al Castelmagno con trevisana; oppure con cozze, pomodori confit, bottarga di tonno e maggiorana. I SECONDI sono otto (€ 14-28) tra i quali la frittura mista di pescato con verdure o il Pescato del giorno in ogni fattura. Otto anche i DESSERT (€ 7), tra i quali la generosissima Crostata del giorno con marmellata di albicocca fatta in casa. I tempi di servizio sono ragionevoli. Qualche portata giunge al tavolo un po’ troppo calda all’interno, ma fa parte dei procedimenti di cucina e, nell’insieme, si può dire che i piatti sono sinceri e generosi, come quelli di una amorevole mamma, anche se patron Giuseppe mi dice che i fornelli sono governati da “due bravi cuochi … Mimmo e Samuele”.

La CARTA VINI elenca una quarantina di etichette, con prezzi che partono da 21 euro per attestarsi ad un max ragionevole di 40 euro per un ottimo Chablis; disponibili mezze bottiglie (€ 13) e servizio a calice (€ 6).

L’insegna Da BEA, nasce da un antico nomignolo riconosciuto al patron sul campo di calcio come provetto giocatore. Ma anche come ristoratore, egli continua a “condurre la partita” con qualunque avventore “in campo”. Per cui ogni giorno affronta il suo “match” ma, ferma la serietà della cucina, non si da troppa importanza e, non cadendo in seriosità, accompagna piacevolmente il SERVIZIO coi modi giusti di un anfitrione amabile e disponibile, il quale vi servirà addirittura appellandovi sempre con nome della vostra prenotazione, talché potrebbe sembrarvi che vi conosciate da sempre. Ma ci sarà pure un difetto…,  beh, ecco qua: telefonando fuori degli orari di servizio del ristorante non è facile ottenere il loro “pronto” di risposta e, ricorrendo al loro pur bellissimo sito web, la risposta può anche arrivarvi troppo tardi. Più semplice, nei feriali in bassa stagione, fare i … “passanti” con il sardonico sorriso del “Siamo in due”… .