Badalucco: il BISTROT DELL’ULIVO FESTEGGIA 10 ANNI.

L'illustrazione di Silver per il Bistrot dell'Ulivo 2019

Si ripete sabato 13 LUGLIO  (Badalucco, Regione Ortai, ore 18:00) l’ormai tradizionale rituale del Bistrot dell’Ulivo (Spremitura a freddo, pensieri in libertà), riflessione seriosa e scanzonata che da dieci anni  con numerosi nomi del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria, della cultura, del giornalismo, radunati da Franco e Rossella Boeri Roi.

Il Bistrot dell’Ulivo ha l’ambizione di indurre a riflettere, sotto secolari piante di ulivo, circa le difficoltà dell’agricoltura in generale e nel ponente ligure in particolare, e di valorizzare i giovani che proseguono le tradizioni famigliari o tornano a fare agricoltura. Il tema in discussione in questa decima edizione sarà “10 anni di Bistrot: cosa è successo ai personaggi, cosa è successo ai premiati, cosa è successo nel mondo“.

Parteciperanno come sempre tanti amici di Franco e Rossella, personalità quali l’architetto Stefano Boeri, Michele Serra, Carlin Petrini, Oscar Farinetti e tanti altri . Molto attesi gli interventi de L’Ora Canonica (Pippo Bessone, Claudio Dadone, Luca Occelli). Animazione di Antonio Silva, presentatore della Rassegna della canzone d’autore Premio Tenco. Locandina  2019 di Guido Silvestri, (Silver), il papà di Lupo Alberto.

L’attestato di stima verrà quest’anno consegnato a Silvia e Matteo Oliva, dell’Azienda agricola “La fontana dell’Olmo”, di Agaggio
(Molini di Triora). Gestiscono un agriturismo dove propongono ristorazione (a Agaggio) e ospitalità (in località Drego), fattoria didattica e escursioni guidate. “La fontana dell’Olmo” è un’azienda
agricola multifunzionale, che coltiva, in modo naturale e senza
l’utilizzo di prodotti chimici, frutta e verdura utilizzate nel punto ristoro. Silvia e Matteo allevano animali, tra cui le pecore brigasche e la mucca cabannina (entrambe razze liguri in via di estinzione), capre camosciate delle Alpi ed un asino di nome Garibaldi, oltre che animali di bassa corte come conigli e galline. Sono anche Fattoria sociale della Regione Liguria: ospitano settimanalmente ragazzi di comunità psichiatriche con cui svolgono lavori in campagna seguendo il ciclo delle stagioni. Hanno ricevuto il riconoscimento del premio regionale Coldiretti “Oscar Green 2017” nella sezione “AgriYou” dedicata appunto al sociale.

L’Azienda agricola “La fontana dell’Olmo” entra così a far parte dell’elenco di coloro cui il Bistrot dell’Ulivo riconosce stima e riconoscenza: Az. Agr. La Cascina di Arzene (pastorizia), Antica distilleria Cugge (estratti per profumi), Az. Agr. Castellarone (erbe officinali), Consorzio Valle Argentina (associazione di produttori), Consorzio Moscatello di Taggia (viticoltori), Antica Distilleria Guglielmi (fiori di arancio distillati), Az. Agr. Poggio di Marò (zafferano di Triora), Az. Agr. Fam. Caviglia (orticoltura.

La recensione: ad Alassio Osteria I Matetti: una chicca tradizionale.

oAlassio (SV) – Osteria I MATETTI – Viale Hambury 132

Tel: 0182 646 680

Sul marciapiede dell’ingresso, qualche pianta verde in vasi importanti con piante tipiche dei giardini di Liguria, ma anche un  banco nero di scuola elementare anni 50 a due posti, tre “poltrone” in legno dell’antico cineteatro. All’interno sono esposte foto dei “Matetti” ovvero le scolaresche alassine in marsina di mezzo secolo fa e oltre, foto storiche di avvenimenti sportivi e personaggi che hanno qui lasciato il segno, nonché pagine storiche di quotidiani.  Il tutto che tappezza le pareti sino al soffitto e induce a sostare, magari a fianco di un antico Juke Box “AMI 200 Select” sempre acceso, che direi funzionante, oppure a fianco di un piccolo antiquariato e modernariato, ognuno con un suo perché, chissà con quale sua storia.  “Remember”  che fanno tornar qui tutti gli Alassini ed anche qualche foresto  (non turisti distratti, please) che vogliono calarsi nella cucina e nella realtà locale, nell’anima della storia alassina a tavola dei lontani decenni.

La sala è grande e sempre piena, le lavagne riportano l’offerta del giorno, in dialetto. Le specialità sono quelle della semplicità, della cucina ligure tradizionalissima e vengono preferibilmente “snocciolate” con vere declamazioni a voce, tradotte in Italiano se necessario.  I piatti “base” sempre presenti sono invece vergati in bella calligrafia stampati sui fogli di quaderno a quadretti di grande formato con disegni da bambini:

ANTIPASTI: Insalata russa (€ 4,50) – Torta di verdure (€ 4,50) –

PRIMI PIATTI: Trenette cu u pesto (€ 9)  – Menestrun (€ 8) – Gasse au pistu e patatte (€ 10) – Raviore e pansotti faiti in cà (€ 10) – Taiarin cu a buttarega (€ 12) – Raviore de pésciu (€ 12) Tajarin cui sciaccadenti e vongule.

SECUNDI PIATTI: Sardene cene (€ 10) – Anciue frite (€12) –  Spezzatin cu e patate (€ 10) – Rostu e simma cue patate (€ 10) – Purpu cue patate (€ 12) – Grigliata  de carne (€ 13) – Grigliata de verdue (€ 5) – Cundiùn de pumate, olive, basilico, musciame (€ 8) – Farinata (€ 5) – Friscioi e baccalà au verde – Anciue frite o marinate – Frittura mista de pesci.

CUNTURNI:  Patate au furnu, verdure de stagiun, tumate, insaratta (€ 5) – Panizza frita o cundìa (€ 6) –

DUSI  faiti in cà (€ 5) : Turte de mére, pére, marmellate – Bunetti, panna, caffè, ciucculata –  gelatu de cremma – tiramisù – Friscioi de mére – Crème caramel – Fruta de stagiun (€ 5).

Le quantità sono generose come quelle di una vera famiglia. Il servizio è informale, diligente, sincero ed anche paziente. Le tovaglie sono di carta ma i tovaglioli in rassicurante spesso cotone. In tavola nonmmanca una bottiglia d’olio EVO di qualità.  La carta vini è consona all’insieme ma è molto praticato il servizio dei loro “mezzi”, serviti in caraffa.

Insomma,  nella elitaria e sussiegosa Alassio, ecco una sosta nell’autenticità della popolanità, nella semplicità, nella cucina tangibile e semplicemente gustosa, che coniuga il prezzo onesto e i rapporti sociali rassicuranti in un ambiente quasi festoso e spensieratamente vociante; e pazienza per coloro che preferiscono gli “ambienti sottovoce”….  Costoro non rinuncino, perderebbero una bella esperienza! Magari provino a metter piede qui all’orario di apertura serale, alle 19.30, ma ben consci che questo è sì, un luogo di … CULTO, ma soltanto della BUONA CUCINA, in una bella TRATTORIA.

Luigino.filippi@alice.it –

Un vino che costa poco. Pare che presto sarà molto richiesto…

vino assaggiatoriUn grande ristoratore,  quando io chiedevo questo vino, che costava una dozzina di euro, sorrideva, anzi ghignava  bonariamente  … Pare che ora il CIRO’, antico vino dei vincitori delle Olimpiadi dell’Antica Grecia, avrà un miglior futuro. 

Molti Svizzeri decidono di venire in Italia a vivere o come “frontalieri” alla rovescia.

svizzeraIl numero di svizzeri che decide di trasferirsi in Italia sta crescendo. E non si tratta solo di persone che decidono di trascorrere la pensione nel Belpaese. Stanno anche aumentando i “frontalieri svizzeri”. L’approfondimento della trasmissione della Radiotelevisione svizzera Falò è sul seguente link: .https://www.tvsvizzera.it/tvs/scelti-per-voi/confine_vado-a-vivere-in-italia/45063688?utm_campaign=swi-nl&utm_medium=email&utm_source=newsletter&utm_content=o

Il servizio in sala? La disperazione dei ristoratori, in Riviera e anche in Costa Azzurra.

jEAN PAUL AUGIER - CopiaIn servizio di sala è sempre più … disservizio. L’aria di troppi camerieri è quella di gente che se ne infischia, che non ascolta il cliente, che si fa i fatti suoi senza ascoltare il cliente. Perciò, avanti con l’acqua gassata e fredda quando la richiedete naturale e fuori frigo, avanti i peperoni nei contorni dopo che avete appena detto che non gradite i peperoni, avanti con i “Chiedo in cucina ” e poi mai arriva la risposta. La lamentela di tutti, proprio tutti gli esercenti la ristorazione è: siamo disperati.  Vengono, quasi non si tolgono neppure il casco e chiedono subito “Quant’è la paga e se si deve lavorare il sabato”… . E’ giunta l’ora che le scuole alberghiere tornino a formare seriamente: in un Istituto Alberghiero ho visto il prof che masticava ChevingGum durante il servizio, mentre gli allievi servivano svaccati. Al Lycée Alberghiero di Nice ho interrotto il pranzo e me ne sono andato: quello stesso Istituto 20 anni orsono meritò la prima pagina de La Stampa a firma Raspelli, con il quale ne testammo in anonimato il ristorante un mezzodì feriale qualunque. Rimedio: al momento proprio non ne vedrei …

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