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La recensione: a Bussana di Sanremo Ristorante AI TORCHI.

Torchi da Tripadvisor (1)Sanremo

(Frazione BUSSANA)

Ristorante AI TORCHI

Via Al Mare 10   –   Telefono    389 822 2693

Una bella notizia: un antico ristorante, blasonatissimo ai tempi della “Dolce Vita” sanremese, riapre i battenti e lo fa nel migliore dei modi. L’ambiente è stato quasi maniacalmente conservato come allora, comprese le “Foto dei Belli”, provenienti allora anche dalla Costa Azzurra, che qui crearono serate mitiche da rotocalchi. Manca il paiolo e la brace di allora all’angolo, ma gli antichi autentici torchi di legno di sorbo (indeformabile) troneggiano per una parete intera. Diversi tavoli hanno una certa intimità e, nell’insieme, l’atmosfera risulta gradevolmente alleggerita anche grazie a buona illuminazione. Le calde volte in mattoni antichi sottolineano il sottofondo musicale (cantato, purtroppo), il pavimento è in cotto, i mobili alle pareti giustamente limitati all’indispensabile. I tavoli in legno chiaro hanno tovaglie gialle con coprimacchia scuri passanti, le sedie ben imbottite sono comode, le mise en place eleganti e razionali, non manca una lampada o candela ad ogni tavolo.

Dopo l’aperitivo offerto, con assaggi di quattro diversi apetizer, ecco la “piroga” dei pani, focacce e grissini, che verrà costantemente curata con frequenti rabbocchi per tutto il pasto.

MATTIA GOFFREDO, cuoco proveniente da Venaria Reale, giovane ma con molte frecce al suo arco, “partito” da una cucina di base piemontese, si è presto integrato con la cucina del Ponente Ligure, ma personalizzandola: seriamente, senza supponenza e rivoluzioni, ma attento ai clienti che amano il ritorno al Terroir ed alla Tradizione, con una carta che presenta “apparentamenti liguri/piemontesi” non consueti.

Quattro gli ANTIPASTI (€ 12 -15): Gambero Rosso di Sanremo in purezza su crema di fave e insalatina Wild (con aggiunta di 5 euro per ogni eventuale gambero i più) – Uovo pochet su crema di Parmigiano 24 mesi e Tartufo Nero del Monferrato.

Tre PRIMI DI TERRA (€ 12 – 14): Ravioli alla Sanremasca ripieni di borragine e carne con pomodoro della nonna – oppure delle semplici ma invitanti tagliatelle con funghi porcini di stagione.

Tre PRIMI DI MARE (€ 14-15): Ravioli di Brandacujun “al negativo” con Datterino giallo e olio EVO di Taggiasca – oppure Reginelle con burro, acciuga del Mar Cantabrico e Nocciola Piemonte.

Tre PRIMI DELL’ORTO (€ 12-14) tra i quali il Risotto alla zucca – oppure gli Gnocchi di patate ripieni di Pesto con “pioggia” di Parmigiano 24 mesi e olio EVO di Taggiasca .

Segue una paginetta di PIATTI DA CONDIVIDERE” (€ 9-14), per minimo due persone. La PASTA servita al pesto, o ai funghi porcini, o al Tartufo Nero del Monferrato, o Aglio olio e peperoncino, o ragu 5 carni.  La CARNE con la Costata di Vitello frollata, o lo Chateaubriand, per attestarsi infine sulla Grigliata d’Onore (a Gianni, il fondatore). Oppure nel PESCE (€ 15-20) con la Frittura Ai Torchi e la Grigliata d’Onore (Gianni).

La offerta dei sei DESSERT (€ 7-8) offre qualche originalità rispetto all’onnipresente “tran tran” rivierasco ed è servita con generosità. Trilogia di cioccolato 50%  60%  72%  con confettura di pesche, oppure le Consistenze della Nocciola Piemonte. Con un supplemento è disponibile un originale MonteBianco, riduzione al Nebbiolo con Tartufo Bianco d’Alba in scaglie.

Si prosegue con tre menu a prezzi fissi:

Il MENU di TERRA “TORCHIO ANTICO”  38 euro oppure 30 euro se limitato a 3 portate.

Il MENU “SAPORI DELL’ORTO”, VEGETARIANO, di 4 portate a 30 euro oppure 3 portate a 22 euro).

Il MENU “ALTA MAREA”, di mare a 45 euro per 4 portate, oppure 38 euro per 3 portate.

La CARTA VINI, che è in potenziamento, offre 8 Champagne (segnalo il Canard Duchène a 44 euro); sette Spumanti e Prosecchi (alcuni disponibili anche a calice a 6 euro). A seguire 12 vini bianchi e 13 rossi: tutti di etichette ben conosciute ed a prezzi normali. I vini freddi vengono serviti ovviamente con secchiello e i bicchieri rabboccati ma senza accaneggiamenti.

Il servizio? Impossibile resistere alla calorosa bonomia del Patron, alla cortesia della gentile e diligente sua coadiuvante, nonché alla bravura del navigatissimo Maitre, più formale, ma bravo a prevenire i vostri desiderata. Uno staff integrato che completa una accoglienza gradevole nell’insieme, come un ritorno a casa. In ultimo: non manca neppure qualche parcheggio a fianco del ristorante.

luigino.filippi@alice.it

Guida Michelin 2020. Chi sale e chi scende. Le novità

MichelinQuesto è il sito per seguire la presentazione della Guida in diretta: https://guide.michelin.com/it/it/notizia/news-and-views/guida-michelin-italia-2020-segui-la-diretta-streaming

La Michelin è stata l’ultima ad uscire, nell’ultimo mese, delle ben 5 Guide Nazionali che recensiscono oltre 3000 ristoranti: il meglio d’Italia: grossomodo l’ 1% dei ristoranti esistenti. Tutte le Guide indicano gli stessi ristoranti, il che starebbe a significare una certa oggettività nei giudizi e valutazioni, certo non concordate tra editori concorrenti tra loro. Sono parecchie le delusioni di molti esercenti (e loro clienti) che si sentono sottovalutati e/o non riconosciuti nel loro talento. Quasi nessuno… però cerca di approfondire le ragioni per le quali non è stato riconosciuto adeguatamente il valore del proprio locale. Anzi, se qualcuno prova ad indicargliele, la franchezza è inutile e viene respinta e contestata. Il leit motiv è: ciò che conta è il passaparola, la clientela contenta, noi proseguiamo come sempre. Vabbè, contenti voi…  rinunciate pure all’incremento di lavoro che indiscutibilmente porta una citazione, qualunque “voto” vi sia assegnato,  su una Guida Critica e non prezzolata…

La Michelin 2010 ha 861 pagine, quella 2019  aveva 1092 pagine. Parlando con l’accetta: sembrerebbe il risultato di una “dieta” severa. E in effetti molti ristoranti liguri in questa edizione sono spariti e sono proprio pochine e poco esaltanti le belle novità della Guida 2020 in Liguria. Per contro mi ha colpito che al VISSANI di Baschi sia stata tolta una stella, così come AL SORRISO di Soriso…  Le NUOVE stelle in Italia settentrionale sono le seguenti:

Piemonte e Valle d’Aosta

Una stella:
Courmayeur AO – Petit Royal
Monforte d’Alba CN – Fre
Torino TO  – Condividere
Domodossola VB – AtelierDue stelle:
Guarene (CN) – La MadernassaLombardiaUna stella:
Bergamo BG – Impronte
Blevio CO – L’ARIA
Milano – L’Alchimia – Giovane dell’anno
Milano  – IT Milano
Stradella PV – Villa Naj

Tre Stelle:
Milano – Mudec

Veneto

Una stella:
Borgoricco PD – Storie d’Amore

Due stelle:
Venezia – Glam Enrico Bartolini

Trentino Alto Adige

Una stella:
Bressanone BZ – Apostelstube

Emilia Romagna

Una stella:
Castel Maggiore BO – Iacobucci
Bagno di Romagna / San Piero in Bagno FC – Da Gorini

Toscana

Una stella:
Firenze FI – Gucci Osteria da Massimo Bottura
Firenze FI – Santa Elisabetta
Scarperia / Lucigliano FI – Virtuoso-Tenuta le Tre Virtù
Forte dei Marmi LU – Il Parco di Villa Grey
Viareggio LU – Lunasia
Castelnuovo Berardenga SI – L’Asinello

 

 

Gault & Millau. Ecco le classifiche 2020. Dal 5 novembre nelle librerie francesi.

Gault & MillauE’ uscita oggi la nuova Guida Gault & Millau con più di 3200 indirizzi  dei migliori ristoranti di Francia. Ecco le  classificazioni più rilevanti. In giallo quelle più vicine alla frontiera ligure. Per maggiori particolari ed un elenco più dettagliato e completo sulla zona delle Alpi Marittime e Costa Azzurra, il link è il seguente:

https://www.laprovence.com/article/sorties-loisirs/5748810/gault-millau-2020-ou-trouver-les-10-restaurants-de-la-region-mis-a-lhonneur-cette-annee.html

Cuisinier de l’année : Arnaud Donckele (La Vague d’Or à Cheval Blanc Saint-Tropez, Saint-Tropez)

Nouveau 5 toques : Alexandre Mazzia (AM, Marseille)

Nouveaux 4 toques : Yannick Alléno(L’Abysse, Paris) ; Christophe Aribert (Maison Aribert, Uriage-les-Bains) ; Loïc Villemin (Toya, Faulquemont)

4 toques passant à 18 sur 20 : Gérald Passédat Le Petit Nice, Marseille) ; Mauro Colagreco(Le Mirazur, Menton) ; Glenn Viel (Oustau de Baumanière, Les Baux de Provence) Michel Kayser (Restaurant Alexandre, Garons) ; Jean-Georges Klein (La Villa René Lalique, Wingen-sur-Moder)

4 toques passant à 17,5 sur 20 : Arnaud Faye (La Chèvre d’Or, Eze Village)

Pâtissiers de l’année : Jessica Préalpato (Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris) ; Max Martin (Restaurant Yoann Conte, Veyrier-du-Lac).

Sommeliers de l’année : Laura Vidal et Caroline Loiselieux (La Mercerie, Marseille) ; Julien Meurillon (L’Arbre, Montpellier)

Directeurs de salle de l’année : Hélène Cousin (L’Arpège, Paris), Serge Schaal (La Fourchette des Ducs, Obernai)

Les dix Toques d’Or de l’Académie : Alain Ducasse(Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris, et Alain Ducasse à l’Hôtel de Paris, Monaco) Pierre Gagnaire (Restaurant Pierre Gagnaire, Paris) ; Alain Passard(L’Arpège, Paris) ; Guy Savoy(Restaurant Guy Savoy à la Monnaie de Paris, Paris) ; Michel Guérard (Les Prés d’Eugénie, Eugénie-les-Bains) ; Marc Veyrat(La Maison des Bois, Manigod) ; Georges Blanc (Restaurant Georges Blanc, Vonnas) ; Régis Marcon(Restaurant Régis et Jacques Marcon, Saint-Bonnet-le-Froid) ; Marc Haeberlin (L’Auberge de l’Ill, Illhaeusern) ; Michel Trama (L’Aubergade, Puymirol)

Le chef-d’œuvre le Louis XV à l’hôtel de Paris (Monaco)

Les six grands de demain : Jean-Baptiste Lavergne-Morazzini (La Table du 11, Versailles) ; Tabata et Ludovic Mey (Les Apothicaires, Lyon) ; Xavier Jarry (La Fabrique, Schiltigheim) ; Julien Poisot (Château de Mercuès, Le Duèze) ; Florian Descours (La Boria, Privas) ; Baptiste Denieul (Auberge Tiegezh, Guer)

Les trente et un jeunes talents : Clément Courtemanche (Hébé, Paris 5e) ; Thibault Loubersanes (Affinité, Paris 5e) ; Amandine Carreau (Noisette, Paris 12e) ; Matthias Marc (Substance, Paris 16e) ; Lise Deveix (Sadarnac, Paris 20e) ; Xavier Pincemin (Pincemin, Versailles) ; Adrien Zedda (Culina Hortus, Lyon) ; Arnaud Laverdin (Sapna, Lyon), Léo Deleuze-Lombard (Cozna, Annecy) ; Aymeric Buron (Cassis, Macon) ; Yvan Guglielmetti (La Ville Blanche, Rospez) ; Aurélien Digne (La Fontaine aux Perles, Rennes) ; Grégoire Foucher et Sibylle Sellam (Bercail, Rennes) ; Florian Bobès (Debrin, Rennes) ; Baptiste Fournier (L’Empreinte, Vannes) ; Ludovic Kientz (Au Gourmet, Drusenheim) ; Jean Kuentz (Maison Rouge, Colmar) ; Nicolas Choquet (Octopus, Lille) ; Clément Charlot (Fragments, Caen) ; Brice Moncuit (Carabot, Cherbourg) ; Léo Forget (Mets Mots, Bordeaux) ; Florent Presse et Romain Le Guillou (Bo-Tannique, Bordeaux) ; Thibault Guiet et Manon Garret (Nomade, Labarde) ; Gautier Alvarez et Jonathan Vallenari (Maynats, Pau) ; Flora Le Pape et Clément Guillemot (Choko Ona, Espelette) ; Laurent Cherchi (Reflet d’Obione, Montpellier) ; Philippe Ramon (Souka, Aniane) ; Guillaume Decombat et Ingrid Deffein (Sources, Nantes) ; Nicolas Adamopoulos (Sens, Angers) ; Stéphane Garcia (L’Atelier des Saveurs, La Colle-sur-Loup) ; Éric Maillet (Cédrat, Marseille)

 

Sei nuovi “Palace” si aggiungono ai 25 già esistenti…uno in Costa Azzurra

2018 may  (2) - CopiaLa denominazione di “PALACE” ad un albergo, da qualche anno non può essere attribuita in Francia senza il riconoscimento da parte di una apposita Commissione. Oggi i PALACE sono 31 in tutta la Francia, compresi i sei che, provvisoriamente per cinque anni,  sono appena stati riconosciuti. Sulla Costa Azzurra la prestigiosa denominazione è toccata allo Chateau Saint Martin & SPA di Vence.  Del quale ho ricordi meravigliosi, ma solo sino al maggio 2018, quando al ristorante ho trovato cambiato tutto il personale di sala e l’atmosfera magica che esso sapeva creare nei decenni precedenti non c’era più …

Guida Espresso 2020: ecco l’elenco dei migliori ristoranti liguri.

E’ stata presentata a Firenze la Nuova Guida “I Ristoranti e i Vini d’Italia”  de l’Espresso. Nella Guida viene incluso all’incirca soltanto l’1%  del totale dei ristoranti esistenti in Italia; ne consegue che esservi inclusi significa essere riconosciuti meritevoli rispetto all’altro 99%  non citato.

Nella guida – ha detto il direttore delle guide de L’Espresso Enzo Vizzari – ci sono tante conferme eccellenti ma poche novità nella fascia media. I bravi sono sempre più bravi ma fenomeni emergenti con forza di irrompere al vertice se ne vedono sempre meno”. Comunque in Liguria qualche novità c’è. Ecco l’elenco e, se c’è stata una variante, il confronto rispetto alla Guida 2019.

2 cappelli: 
Hotel Mare – A Spurcacciun-a
Il Marin
The Cook Restaurant al Cavo
Impronta d’acqua
Osteria della Corte (1 cappello nel 2019)
Paolo & Barbara (3 cappelli nel 2019)
Sarri
Villa della Pergola – Nove

1 cappello:
Mercato Orientale (nuovo cappello)
La Posta
Hotel Miramare – Mimosa Restaurant
Chez Braccioforte  (nuovo cappello)
Salvo Cacciatori
Ai Torchi (nuovo cappello)
Aqua  (NUOVO e cappello)
Balzi Rossi
Giardino del Gusto
Cantine Cattaneo
Da U Titti (nuovo  cappello)
Doc
Hotel Bristol – Le Cupole ( nuovo cappello)
Hotel Claudio
Hotel Palazzo Vescovile Il Vescovado
La Brinca
La Conchiglia
Langosteria Paraggi
Manuelina
Mauro Ricciardi alla Locanda dell’Angelo (2 cappelli nel 2019)
Meta (NUOVO  e cappello)
Miky (NUOVO  e cappello)
Muraglia Conchiglia d’Oro
Officine del Cibo (NUOVO e cappello)
San Giorgio

La Guida ha anche la sezione dedicata ai VINI.  460 le etichette  elencate e classificate (di ogni azienda è indicato 1 solo vino). C’è anche una nuova selezione: I MIGLIORI SOTTO AI 15 EURO”.