Nasce la socialgastronomia e parte da Milano. Il suo profeta è Martino de Rosa che spiega: «… Sono tre le qualità che la ristorazione moderna deve garantire per incontrare la domanda dei clienti di oggi: il salutismo, la sicurezza della filiera, la socialità. In particolare i luoghi del cibo debbano diventare aggreganti come lo erano un tempo le osterie e gli oratori. Si soffre di solitudine e dobbiamo combatterla anche a tavola perciò nel mio nuovo locale ho messo anche tavoloni lunghi in cui si può fare amicizia con i vicini sconosciuti oppure accomodarsi al bancone del bar-cucina diventato un luogo socializzante».
E’ uno stralcio dell’articolo di ItaliaOggi che scrive ancora di “… scommettere su idea della socialgastronomia…”, di “…format del food.,..”, di”…un bistrot casual…”, di”…cocktail firmati da bartender…”, dove “… chi entra deve sentirsi a casa…”, ” … i tavoloni invitano a dialogare…”, “…provo a rivoluzionare il rapporto tra il cliente e il locale”.. “…intercettare la Milano fatta di contaminazioni, incontri, accoglienza e sorprese”, “… il ristorante come la chiglia rovesciata di uno yacht, ci si siede quindi tra legni pregiati e nelle toilette vi sono gli oblò”, … un laboratorio per crescere in vista dei nuovi progetti. Questo concept di ristorazione può consentire quel salto di qualità e tanto altro. L’intero articolo è sul seguente link: ,
Un’équipe di scienziati ha analizzato un modesto sacco di pane che secondo la leggenda fu inviato miracolosamente dal santo a un convento quasi 800 anni fa
Il sito Aleteia pubblica un articolo “L’inverno del 1224 fu duro in Italia, e secondo la tradizione San Francesco d’Assisi, all’epoca in Francia, avrebbe chiesto a un angelo di portare un sacco con del pane ai monaci del convento di Folloni, a Montella (Avellino). I religiosi, bloccati dalla neve, torturati dalla fame e minacciati dai lupi, ricevettero con grande sollievo questo sacco, che trovarono sulla porta. Da quella notte d’inverno, il sacco è stato conservato nel convento. Ancora oggi ne esistono dei frammenti, oggetto di una discreta venerazione. Il sito web phys.org informa che un’équipe di ricercatori internazionali guidata dal professore danese Kaare Lund Rasmussen, chimico specializzato in analisi archeochimiche, ha realizzato di recente degli studi scientifici su quei frammenti. I risultati, pubblicati sulla rivista Radiocarbon, potrebbero confermare la leggenda. Di fatto, la datazione con il metodo del Carbonio 14 ha rivelato che il tessuto del sacco era probabilmente del XIII secolo. Continua la lettura di L’esame al Carbonio 214 conferma la leggenda del Pane di San Francesco.→
La Scuola di Cucina di Gualtiero Marchesi che dal 2004 forma i migliori cuochi d’Italia, secondo il sito Repubblica.it cambierà rettore. Lo scrive Gualtiero Marchesi (con una lettera letta dal genero e collaboratore Enrico Dandolo) spiegando anche che ora si dedicherà alla casa di riposo per cuochi in pensione, che progetta da anni.
Brunch d’autunno al Grand-Hôtel du Cap-Ferrat. Su una delle più belle terrazze della Costa Azzurra. Citando dal Blog La Cote: ” Un buffet composé par le chef étoilé, Yoric Tièche, élaboré à partir des meilleurs produits de la région avec un large choix de viennoiseries et de pains faits maison, plateaux de fruits de mer et crustacés, d’anti-pasti italiens mais aussi une sélection de salades fraîches, fromages, etc. Le buffet des desserts est signé par le chef pâtissier, Gaëtan Fiard, champion du monde des Arts Sucrés.
Le soir, jouez les prolongations au “Bistrot Chic” La Véranda pour un dîner face au coucher de soleil.
Brunch dominical de 12h30 à 15h30 : 79 € (hors boissons), 39 € pour les enfants de moins de 12 ans, gratuit pour les enfants de 5 ans
Grand-Hotel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel 71 boulevard du Général de Gaulle, Saint-Jean-Cap-Ferrat Tél. 04 93 76 50 27 fourseasons.com”
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