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La recensione: ristorante La Vigna, ad Alassio.

05 06 2015 (12) - Copia                                    Alassio (Frazione Solva) – LA VIGNA

Via Lepanto 1 – Tel. 0182 644 744 – www.ristorantelavigna.it

La premessa/promessa della casa è tassativa e stampata sulla prima pagina della carta ed è un atto impegnativo. Eccola: “ Negli anni sessanta, tempi in cui Alassio diventò meta di artisti e personaggi famosi della Dolce Vita, l’Osteria La Vigna era uno dei posti di maggior spicco nel panorama gastronomico locale. Da allora l’osteria mantiene intatto il suo spirito di accoglienza, offrendo una cucina ed una cantina fortemente legate al territorio, dove i frutti del mare e della terra si fondono per accompagnarvi in un viaggio che come tema ha il Mediterraneo”. Parole sante, anche se, per la verità, oltre che alla Liguria, qui si trovano altresì molti piatti di cucina piemontese

Il proprietario è, appunto, un Piemontese, con esperienze giovanili non superficiali nei TOP della ristorazione parigina, terra francese dalla quale ha tratto anche una moglie (lo si può intuire leggendo la carta vini); gli splendidi figli hanno “preso” il meglio da entrambi, compresa la passione per il questo lavoro, senza montarsi la testa come spesso succede alle seconde generazioni di ristoratori di successo. Hanno quindi realizzato un ambiente molto accogliente (compresa una confortevole temperatura rara a trovarsi in inverno nei ristoranti liguri). Lo stile è quello di una trattoria di lusso, con l’ex pergolato che d’ inverno è chiuso da eleganti vetrate ermetiche; c’è atmosfera e charme. Tavoli apparecchiati classicamente ai quali non manca neppure un bonsai d’ulivo. Anche il servizio, con personale stabile anno dopo anno, ha garbo, savoir faire e, quando serve, anche una certa pazienza che il cliente neppure percepisce perché ammantata di calma gentilezza.

I MENU sono due. Ecco quello TRADIZIONALE che trovate pressoché tutto l’anno: 1) la “storica” crudité di verdure in pinzimonio e salsine (che qui ha “portato bene” dagli anni ’60 in poi), 05 06 2015 (7) - Copia oppure la degustazione di antipasti di mare e terra secondo mercato e stagione. 2) Ravioli di branzino, cozze e vongole e pomodorini Pachino, oppure gnocchi di patate alla “bava” gratinati con burro Fontina e Parmigiano; oppure Gasse accomodate alla genovese. 3) Scaloppa di pescato locale al forno con patate , Taggiasche e pinoli, oppure frittura di calamari e pesce azzurro spinato, oppure coniglio alla Ligure. E per finire la pasticceria del giorno. Il tutto a 39 euro.  L’altro attuale menu è il DEGUSTAZIONE D’AUTUNNO AI FUNGHI E TARTUFO, che comprende quattro portate a scelta: 1) battuta al coltello di Fassona Piemontese con tartufo nero, oppure tortino di funghi porcini e patate su fonduta leggera, oppure crema cotta al Castelmagno con uovo di quaglia e tartufo. 2) Risotto ai funghi porcini, oppure gnocchi di patate al tartufo nero gratinati al burro Fontina e Parmigiano. 3) Frittura di funghi porcini, oppure Tagliata di Fassone Piemontese su fonduta al tartufo nero. 4) La pasticceria del giorno. Anche questo menu costa 39 euro. Per il Tartufo Bianco, stanti i prezzi di questa annata, il patron procede con cautela; forse andrà meglio da metà dicembre in poi, con la fine della Fiera di Alba e il consolidarsi dell’inverno. Ovviamente, su prenotazione, i “bianchi” sono sempre disponibili.  Alla carta, grossomodo le proposte sono le medesime più qualche altra specialità. In quella dei DOLCI tre sono al cioccolato e tra questi la mattonella e il tortino con crema al Grand Marnier; ma anche la degustazione di sorbetti, secondo stagione oppure il desueto ma eterno Vin Santo con Cantuccini sono una degna conclusione sia per chi ha dei “remember”, che per i numerosi trentenni che frequentano il locale.

La carta dei vini è un “tomo” pesante e ragguardevole con centinaiaIMG_9429(forse un migliaio e più) di bottiglie italiane e straniere per ogni preferenza. Ma i suoi prezzi sono normali, la maggior parte stanno sotto ai 50 euro e sono rarissimi quelli sopra ai 100 euro; non manca un assortimento, in prima pagina, di mezze bottiglie, seguito da ben tre pagine di “bollicine” italiane e straniere. Un difetto dovrò pur trovarlo… (sennò pare un pezzo pubblicitario); eccolo: non ci sono grandi vini dai prezzi esclusivi, ma credo sia una precisa scelta quella di offrire vini anche pregiati, ma soltanto se hanno prezzi non “sfacciati”, anzi neppure “impertinenti!”.

E’ una sosta rilassante, in un ambiente di consolidata ospitalità, a prezzi da galantuomini, per una serata romantica, soprattutto quando si ricordano, a fine serata, di abbassare le luci dei cappelli pendenti dal soffitto per farvi godere dello spettacolino della baia che occhieggia luminosa sul mare  scuro invernale.

2017 luglio (6)

Ma basta romanticherie, dimenticavo: hanno qualche risorsa di parcheggio e c’è un giovane aiuto che ve la indica , ma  … se siete dei buoni guidatori è molto meglio. Luigino.filippi@alice.it

I menu? Possono essere un piccolo capolavoro di strategia per essere invitanti.

negresco 4 2013 (16) - Copia

“Il fascino innegabile delle carte dei menu. Collezionate, ammirate, accarezzate e sfogliate con finto distacco mentre lo stomaco pregusta ciò che potrà arrivare. Il popolo dei gastrofighetti, dei foodies, dei foodblogger e quante altre definizioni possiamo dare agli appassionati di cibo 2.0 (food-boner?!)non può resistere al richiamo primario verso le vette della cucina, fatto spesso da un innocente foglio di carta (paglia) non sbiancata chimicamente, vergata in caratteri tipografici vagamente hipster (aperta parentesi: i grafici iniziano a scagliarsi contro certi font come vent’anni fa sbugiardarono il Comic Sans) e dalle descrizioni evocativamente poetiche.

Se il food marketing è diventato un’arte, molto dipende anche dagli studi psicologici si nascondono dietro la scrittura dei menu dei ristoranti, chiamato molto prosaicamente menu engineering..”

Si tratta dell’inizio di un articolo che potrete leggere per intero su www.marieclaire.it

Sanremo. Da Paolo e Barbara Black Friday and Week End

7 2015 menu 80 euro (1)
Black Friday… and Week-end

Assaggio di pesce crudo in stile mediterraneo

Cima di calamaro e fagioli bianchi di Pigna fondenti

 Gnocchetti di patate di montagna su funghi in tre consistenze,

sardine affumicate

Orata, fregula e passatina di pesce con verdure dell’orto

 “Tiramisù”….

55,00  a persona escluse bevande

 SOLO VENERDI 24 SABATO 25 E DOMENICA 26 NOVEMBRE

 DOMENICA ANCHE A PRANZO

PRENOTAZIONE CONSIGLIATA: Tel. 0184 531653

Porzione intera 40. Mezza porzione 24. Capita anche di peggio.

da passione gourmetCirca  un ristorante che chiede un 20% aggiuntivo sul costo della portata nel caso in cui la pietanza venga divisa su due o più piatti, Raspelli ha così commentato con il Corriere di Como: “Ha perfettamente ragione il ristoratore – anzi suggerirei ulteriori sovrapprezzi da inserire nei menù». “Se il cliente chiede al cameriere di portargli il sale, paghi un 4% in più. Se con il caffè, oltre allo zucchero bianco vuole quello di canna, e se lo fa portare, 5% in più. E poi ci sono le tariffe per gli inconvenienti. Può darsi infatti che al cliente caschi il tovagliolo per terra. Allora, che paghi il 10% in più. Il sovrapprezzo comprende il tovagliolo da lavare, il tempo impiegato da un cameriere di circa 70 chili alto un metro e settanta per chinarsi e soprattutto il rischio “colpo della strega” per il movimento. Il cliente deve partecipare ai costi dell’assicurazione per l’eventuale invalidità civile del dipendente» –  «Non ne possiamo più anche dei ristoratori che hanno l’ambizione di insegnare ai clienti come si mangia.  Non ne possiamo più dei menù con parole come fumo, polvere, pomata di terra di capperi. Si va al ristorante per mangiare. E basta anche con i ristoranti santuari. Fateci pagare per ciò che delizia la gola e tornate con i piedi per terra».
Per quanto mi riguarda ricordo ad esempio a Cap d’Antibes un prezzo per la porzione e un prezzo punitivo per la mezza porzione: porzione 40,  mezza porzione 30.

Alassio. Locanda dell’Asino. 24/11: l’asino e il maiale

IMG_5301 - CopiaAlassio 24 novembre 2017                  pranzo 12,45 – cena 20,15

L’asino e il maiale

Piatti in via di estinzione delle campagne italiane rivisitati e no

Battuta di asino

Cruda, spuma d’aglio, broccoli e acciughe  (Barbera ’12)

Fegato di maiale nella sua rete

Fegato, verza e finocchietto  (Barbera ’12)

Risotto con pasta di salame

Salame, nebbiolo e nocciole  (Nebbiolo ’15 M. Parusso)

Maltagliati di castagne al “tocco di una volta”

Castagne e sugo di asino  (Nebbiolo ’15 M. Parusso)

Pancia di maialino rosticciato

Maialino, spinaci e…  (Barolo ’10 M. Parusso)

Stracotto di asino  a bassa temperatura

Cialda di polenta e patate garessine  (Barolo ’10 M. Parusso)

Come un castagnaccio

Spumone di castagne, uvetta, crumble al rosmarino e cacao  (Moscato Lumine ’16 Cà ‘d Gal)

Euro 50,00 vini inclusi

LOCANDA DELL’ASINO  Via I. Dell’Oro, 4  ALASSIO  Tel.  0182648071  – 3441544679