Guida Espresso 2020: anticipazioni, premiati etc … La Liguria è pressoché ferma.

dGuida Espresso 2020 

“Non sono tempi di   grandi cambiamenti né di svolte epocali quelli che sta attraversando la   ristorazione italiana. Rispetto al fermento vivo di altre parti del mondo,   dove si affermano nuove realtà e nuove tendenze che riscrivono le regole   mondiali del gusto, l’Europa mediterranea tira un po’ il fiato dopo due   decenni di spinta” , così dice direttore Enzo Vizzari nella   prefazione alla Guida, scrive “La Repubblica”.“In casa nostra brillano perciò in modo più significativo le conferme dei   valori noti che le novità, con un settore che si sta stabilizzando dopo gli   anni dopati di un boom trainato dalla tv e da Expo.  Se è vero che la qualità dei nostri ristoranti è in complesso cresciuta   nell’ultimo decennio, è altrettanto vero che da due, tre anni a questa parte, sono relativamente pochi i cuochi entrati nel novero dell’élite della nostra   Guida, dai “tre cappelli” in su. Sta cioè accentuandosi la differenza di   posizionamento nel mercato fra il cosiddetto “fine   dining” e la ristorazione “generica”, intendendo per tale il variegato   universo che comprende ristorazione di servizio,   trattorie, osterie, pizzerie, enotavole. Ottimi nelle proprie   categorie ma impegnati a giocare un campionato del tutto diverso; non minore   o di seconda fascia, semplicemente differente nelle idee e nel tipo di   esperienza proposta”.
Gli ispettori dell’Espresso   “Cercano di consigliare onestamente grazie alla competenza maturata in   decenni di assaggi ragionati secondo parametri sempre mobili.

Nell’epoca del web e del commento aperto è facile   considerare le guide un giocattolo poco utile se non superfluo, ma la verità   è che la geografia del mangiar bene italiano per   diventare mappa ha bisogno di un lavoro orizzontale esteso che può uscire   solo dal confronto d’un gruppo di lavoro dislocato su tutta Italia in cui   ciascuno espone le proprie idee e un responsabile tira le somme”.

“Le tendenze di oggi proseguono quelle degli ultimi   anni, con regioni e aree che confermano vitalità e qualità e altre dove poco   cambia. Scorrendo le pagine della Guida il lettore coglierà, per esempio,   un’oggettiva differenza in termini di “cappelli” assegnati fra la Lombardia,   Milano in particolare, e regioni come il Lazio, la Toscana o la Campania,   dove più rari e circoscritti paiono i segni di novità. E altre ancora, completamente ferme da anni, come la   Liguria”.
Tra le anticipazioni agostane :   “Da Vittorio” della famiglia Cerea e “La Pergola” di Heinz Beck entrano a far   parte del ristretto ed esclusivo drappello dei “cappelli d’oro”, i “nuovi   classici”.  “Non è come qualcuno forse ha creduto, una galleria di   vecchie glorie, ma un segno di massima distinzione”.

Altri premiati, il 14 ottobre saranno:

Maître dell’Anno: Thomas Piras, Contraste, Milano
–  Cuoca dell’Anno: Alessandra Del Favero, Aga, San Vito di Cadore
-Giovane dell’Anno: Paolo Griffa, Petit Royal del Grand Hotel Royal e Golf,    Courmayeur
-Innovazione in Cucina: Inkiostro, chef Terry Giacomello, Parma
– Alla Carriera: Tonino Mellino, Quattro Passi, Nerano
– Pranzo dell’Anno: Lido 84, Gardone Riviera

Ancora Vizzari:   “Questa nostra Guida non pretende, evidentemente, di risolvere i problemi   seri della vita, ma nemmeno promette di farlo. Il suo e nostro proposito è   quello di fotografare l’Italia enogastronomica tracciandone i cambiamenti,   aiutando così il lettore a gustare il meglio del nostro Paese che sia in   trattoria o in una fucina d’avanguardia. Noi registriamo il buono senza   discriminazione, a voi non resta che goderne con appetito laico”.

 

 

 

 

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