La recensione: ristorante Albergo SCOLA a Castelbianco

2 2015 (4)Castelbianco (SV) –  Albergo Ristorante SCOLA

Via Pennavaire 166 – Tel. 0182 77015 –www.scolarist.it

A una quindicina di chilometri dalla uscita autostradale di Albenga, l’albergo accoglie isolato, nella verdissima ValleVaira, illuminato come un sogno nel buio dei dintorni, con il necessario parcheggio facile e con un caminetto sempre acceso che, di primo acchito, fa desiderare di accasarsi qui. Purtroppo il suo calore non raggiunge l’ adiacente sala da pranzo, che deve “accontentarsi” dei termosifoni, ma la cui temperatura è comunque quella d’ ”ordinanza” nei max di legge. Sala con buona musica di sottofondo, arredi severi ma illeggiadriti da oggettistica di gusto e in tema, tendaggi onusti, tavoli rotondi ben distanziati tra loro, mise en place eleganti con qualche ricercatezza, ad esempio, nella personalizzazione delle stoviglie adottata di recente. Non manca in tavola una bottiglia di olio EVO del frantoio Armando Garello di Nasino (SV).

Venendo alla cucina: che piacere ritrovare qui, da pochi giorni operativo un nuovo staff, capeggiato da Antonio Foti, già in partita all’Elsa di Montecarlo! C’è anche Michela Guscigno, che si dedica esclusivamente alla pasticceria creando dolci sobri e salutari. L’aperitivo offerto è un Gaudio Bricco Mondalino extra brut rosé Margot, spumantizzato da uve di Grignolino, cui la gradazione 13 vol. conferisce corpo e importanza, per accompagnare i primi “assoli” del nuovo chef su spartiti classici: quattro apetizer gradevoli non banali e di indubbia creatività. La carta è praticamente sdoppiata perché alle portate tradizionali che questa casa propone da sempre, si sono affiancate altre proposte di cucina innovativa. Gli ANTIPASTI (€ 15) sono quattro tra i quali la fonduta al tartufo nero, e “Battute a parte…il carpaccio di Fassona”. I PRIMI (€ 15) sono quattro, tra i quali gli gnocchi di zucca e carciofi e crema vongole, oppure  il “plin” di coniglio, zabaione salato, Pecorino e tartufo nero. Tutto rivela una mano esperta che predilige linearità ed esecuzioni “pulite” che lavora sulla cucina del territorio con mano leggera e inventiva prudente. Come nei quattro SECONDI (€ 13-20), tra i quali l’agnello di Briga lardellato al miele, broccoli e schiuma di birra, oppure un popolare sgombro con sedano rapa, caviale di salmone e salsa all’uovo. Dei quattro DOLCI segnalo il cioccolato, Gianduja e crema al latte, nonché,  il “timido” “zucca e castagne” che pare preparato apposta per chi desidera cibi poco zuccherati.

La carta vini è un bel volume, che a giorni verrà completamente rifatto per potenziarlo, continuando a mantenere “calmi” i prezzi. Un esempio? Il primo Champagne è a 45 euro! Il servizio, svolto dalla famiglia dei proprietari, competente, pronto e sorridente, prelude al desiderio dei clienti di “bissare” al più presto e, in effetti, sono molti i fedeli habitué, invogliati anche da due menu dai prezzi invitanti a 38 e 42 euro, i quali, in un ritiro elegante come questo, sono davvero un regalo e un atto di fede nel vostro ritorno.

Luigino.filippi@alice.it