La recensione: ad Arma di Taggia Ristorante Giuan

2018 10 gennaio (37) - Copia                     Arma di Taggia: GIUAN ristorante-albergo-B&B ***

Via C. Colombo 290  –  Tel. 0184 43059

In centro, con qualche risorsa di parcheggio nei dintorni , l’albergo splende nella sera ed accoglie con garbo. Si entra subito alla sala ristorante principale, dal leggiadro aspetto liberty leggero, colori soft,  tendaggi ovattanti. C’è servizio guardaroba che evita i giacconi sugli schienali delle sedie, comode.  I coperti sono normalmente una trentina e ai tavoli, con mise en place inappuntabile, non manca una simpatica arbanellina contenente una collana di lucette bianche, una bottiglia d’olio certificato “Taggiasca” della Cipressa Sapori. Il tepore della climatizzazione invernale ad aria assicura anche un certo ricambio, per cui in sala non si percepisce alcun odore di cucina.

Con un aperitivo di Prosecco offerto potrete consultare con calma la carta, che inizia con 2 MENU LUNCH: 1 proposta dallo chef MARCO BERARDINELLI  + 1 dessert; bevanda o calice di vino: € 18 oppure 1 antipasto + 1 proposta dello chef + 1 dessert con bevanda o calice di vino € 24.

MENU DEGUSTAZIONE DINNER: 4 portate scelte dalla cucina + 1 dessert a € 35; con una portata in più: € 40. I menu vengono realizzati per l’intero tavolo scegliendo i piatti elencati in carta e le proposte stagionali dell’orto e del pescato.

ALLA CARTA (€ 15-16) vengono proposti quattro ANTIPASTI dei quali cito L’orto d’inverno e i suoi condimenti, nonché il Brandacujun delicato di stoccafisso e baccalà  e salsa leggera alla Bagna Cauda.  Seguono quattro PRIMI (€ 16) tra i quali il risotto di zucca Mantovana gialla e baccalà, nonché  il tortello di carciofi, zuppetta di mare e petali di ricotta salata. Seguono cinque SECONDI (€ 16-18 euro) tra i quali,  accompagnato da verdure di stagione, il pesce al forno o alla griglia, con un plauso al proprietario perche, se ha finito il pescato di cattura, correttamente ne dichiara la provenienza d’allevamento. Dei quattro dessert (€ 7), cito la Stroscia con gelato all’Extravergine di Taggiasca e olive candite, nonché il babà al Moscatello di Taggia  e soffice di Zabaione, un piatto che, se ordinato a inizio pasto, non vi giungerà a tavola gelido, ma bensì a giusta temperatura.

Di ognuno delle decine e decine di vini in carta potete leggere la descrizione (è anche meglio che subire certe pontificazioni di sedicenti sommelier).  C’è una “rassicurante” paginata di vini liguri a 18 euro. 13 vini vengono serviti a calice (€ 4). Non ci sono Champagne, ma l’assortimento di spumanti italiani è un elenco di due pagine: Costaripa,  Ferrari ed altre buone etichette.… Una particolarità? Un millesimato Metodo Classico a base di Pinot Nero e Nebiolo (!), della Pietro Colla, che può tranquillamente accompagnare tutto il pasto (€ 38): da scoprire!

E’ impossibile resistere alla giovialità del  patron che coordina un servizio  premuroso, pronto e capace, e anche molto riservato. Quanto alle addizioni finali,devo dire che la piacevole sosta  in questo ambiente familiare, con clientela calma, non viene fatturata duramente.

Luigino.filippi@alice.it