La recensione: a Santo Stefano al Mare ristorante La Cucina

cucina s stefano.                                Santo Stefano al Mare – LA CUCINA

Piazza Cavour 7 – Tel. 0184 485 040 – www.ristorantelacucina.it

Sulla piazzetta sotto al campanile del borgo, ecco due ambienti, uno in veranda in legno (chiusa) e l’altro più intimo e classico all’interno che ha soltanto una decina di tavoli, con piacevole musica jazz in vago sottofondo, dove si respira l’ambiente da vera trattoria taliana ma di tono e con particolari ben curati, fors’ anche più di molti ristoranti  di tono che se la tirano non poco e poi mettono tavola senza le tovaglie.  Qui il bel tovagliato è addirittura operato, c’è una boule artistica con fiammella a ogni tavolo, dei grissini (in pacchetto), pane affettato al momento e i tavoli sono a distanza di buona “privacy”.

In carta (sottoplastica) : Coperto e servizio 2,50 euro. ANTIPASTI (da 11 a 15 euro): insalatina di piccoli gamberi locali con formaggio e insalata (€ 15), oppure un antipasto composto da cinque assaggi di mare (15 euro).

PRIMI (da 11 a 16 euro), tra i quali le lasagnette cu pessìgu, ovvero farfalle di borragine fatte e pizzicate a mano e condite ai frutti di mare; oppure le Piccagge matte, ovvero pappardelle di farina di castagne fatte in casa condite con pesto, fagiolini e patate secondo regola.

SECONDI (da 16 a 22 euro oppure pescato a 7-8 euro l’etto), tra i quali la Frittura di pesce fresco locale, oppure un intero pesce al forno alla Ligure, con adeguati contorni di stagione. Disponibili anche quattro portate di CARNI (dagli 11 ai 25 euro), tra i quali il filetto di manzo alla moda di Alba con patate saltate.

Al DOLCE  un loro classico è la Spungata con gelato, ancora uno dei pochi piatti antichi della Liguria di Levante salvati dall’oblio, che qui propongono talvolta leggermente rielaborati.

Le proposte del mezzodì da lunedì a venerdì sono due, una di due portate dolce e caffè a 23 euro, l’altro di tre portate dolce e caffè a 32 euro.   E’ una cucina, quella del bravo cuoco/patron Claudio delle Monache che ha personalità, immediatezza, testimone di acquisti di materie prime degli orti locali, e delle barche da pesca che da sempre rientrano a queste rive.

La carta vini elenca decine di etichette collaudate, altre molto particolari (come un Ghemme di Brugo), e poi anche 11 “bollicine”, compreso un buon Champagne Louis Brochet brut premier cru a 50 euro (nei dintorni l’abbiamo trovato a 20 euro in più).  Ma anche due onorevolissimi premiati, un Ormeasco Cascina Nirasca  e un Vermentino Colli di Luni, entrambi a 18 euro: prezzi onestissimi. Il vino della casa o in caraffa (10 euro).

In sala patron Giampaolo Vinai  è pronto, accorto, alla mano e assicura bei momenti “decontractée”  se non pretendete un servizio troppo impettito che qui sarebbe fuori luogo, stante l’aria di questo insieme, che non è il locale di tendenza e neppure da battaglia, ma una franca tavola per amici che si assicura così frequenti ritorni. In un mondo di cozzerie, polpetterie, insalaterie e …corbellerie varie, questo è un  approdo sicuro, che orma ha superato ogni moda e capriccio degli ultimi 30 anni.