La recensione: a Imperia Ristorante Sarri

Sarri da Internet                                            Imperia – Ristorante SARRI

.                              Lungomare C. Colombo 108 (Borgo Prino)

.                              Tel. 0183 754056 – www.ristorantesarri.it

 

Passata la movida estiva, il quartiere riprende il suo vero volto calmo, con il profumo del salino delle prime mareggiate autunnali e anche, più prosaicamente, con un parcheggio non più impossibile. Se in questo il locale ogni lunedì, a locale completo, trovate anche le famiglie dei loro migliori colleghi ristoratori, sempre diversi e anche provenienti da fuori provincia, profittanti del proprio giorno di riposo per accomodarsi a questi tavoli, una ragione ci dovrà pur essere! Diciamolo apertis verbis: non arrivano alla decina i locali della provincia d’ Imperia nei quali, mare permettendo, si possono trovare i crostacei di qualità eccelsa come quelli che trovate qui. Alla faccia dei tripadvisorini lodanti e sbrodanti centinaia di altri indirizzi. Il grande Sarri, che ha cucinato instancabilmente tutte le sere d’estate, ora si “concede” di rispettare il suo giorno di chiusura il mercoledì.

E’ un locale che “ha ambiente”, moderno ma di design, con poltrone confortevolissime, senza tovaglie secondo l’ odiosissima ma diffusa nuova tendenza d’oggi (tendenza che però non ha ancora abolito i tovaglioli … i tavoli e le sedie), con un piccolo patio esterno che è un vero lusso nei mezzodì di sole settembrino. Tutte le paste fresche e il pane sono prodotte in casa con farine biologiche del Mulino Marino. Il pane giunge in tavola a fette più un panino color cenere e due perfetti bastoncini di focaccia di giusta consistenza come vera “Genovese”. Le verdure, è scritto, provengono esclusivamente dall’orto biologico riservato al ristorante.

Vi proporranno un aperitivo (6 euro un Prosecco, 8 euro un Franciacorte, 12 euro uno Champagne) e vi lasceranno in pace a consultare la carta.

Cinque ANTIPASTI (dai 16 ai 24 euro), tra i quali la Triglia e cipolle rosse arrostite, fichi caramellati alla brace e salsa al ribes € 20), oppure il Baccalà Islandese rosticciato su crema di patate e cipolle, fiore di zucca ripieno di Prescinseua e Tartufo Nero (€ 24).

Quattro PRIMI dai 18 ai 32 euro, tra i quali , con riduzione al Passito e ricci di mare, gli originali bottoni ripieni di cipolla con triglie rosse di scoglio e scaloppa di fegato grasso d’ oca, notoriamente molto più raffinato di quello d’anatra  (che infatti costa la metà).  Le portate più tradizionali sono sostanzialmente elaborazioni di ricette liguri con qualche “diversivo”, come ad esempio nelle lasagnette accomodate al pesto, patate, fagiolini e pinoli insieme alle quali però troverete tre corposi Gamberi d’ Oneglia che ancora profumano di mare ( rarissimo a questo livello di qualità).

Quattro i SECONDI in carta la sera del mio passaggio dai 26 ai 45 euro, tra i quali il pescato al verde, scarola alla griglia e Tapenade (€ 26), oppure i crostacei di Oneglia in casseruola e profumi liguri.

Tra i DESSERT da non perdere il Cru  di cioccolato con crema ai limoni di Imperia e gelato alla liquirizia oppure l’ermetico  “Come una Pinacolada”  che spiega il suo effetto mano a mano che lo si consuma (€ 8). In prima pagina trovate il MENU LASCIATEMI FARE, realizzato in base alle disponibilità del pescato e dei prodotti di giornata,  per l’intero tavolo, con portate a scelta della cucina, ma ascoltando anche voi, con ragionevolezza, anche se non manca la scritta che “le modifiche sul menu implicano una variazione del prezzo (45 euro).

Quando in sala è presente  il rassicurante sorriso di Alessandra Sarri l’atmosfera ha una marcia in più; diversamente non resterete comunque sull’ ”ermo colle” grazie al bravo  Alessandro Grillo che, oltre che sommelier, è un provvidenziale factotum molto garbato. Degli altri addetti, in bistrotteggiante look  nero alla francese,  pur ben “briefinghizzati”ante servizio per fornirvi ogni delucidazione sulle portate, sentirete poco la loro voce, se non per annunciare con garbo il piatto. Capaci, concentrati e diligenti, si ricorderanno ad esempio a chi va una portata e a chi un altra senza che voi dobbiate  interrompere il vostro conversare con gli altri vostri commensali: un fatto che succede solo nei ristoranti di lusso, e quasi da nessuna parte in Liguria.

La carta vini asseconda ogni ragionevole esigenza anche con etichette straniere, interessanti anche nel prezzo. Non sono previste mezze bottiglie, ma ci sono delle “bollicine” servite a bicchiere.

Concludendo: una sosta che coniuga l’ieri e l’oggi, con portate giuste né scarse né abbondanti ed una carta che, guardandone i prezzi, non fa fare gli occhi grossi né passare l’appetito.