La recensione: ristorante Balzi Rossi a Ventimiglia

18 06 2016 (9) - Copia                                             Ventimiglia  – BALZI ROSSI

Piazzale De Gasperi 2 – Frontiera San Ludovico Tel. 0184 38132                                              www.ristorantebalzirossi.com

Mercoledì 18 maggio lo storico locale, uno dei migliori d’Italia, ha finalmente riaperto i  battenti dopo mesi di lavori e con una novità importante: il ritorno in forze della famiglia Beglia, con Giuseppina consulente di cucina nonché sua figlia Rita e Franco in sala. Sala che ora ha il pavimento rialzato, per cui da seduti si gode della vista di Mentone e dell’orizzonte marino. L’interno del locale è solare, ben insonorizzato, pavimento di pregiato rovere schiarito, un quadro di Rita Beglia che ravviva e da colore alla sala d’ingresso, una poderosa illuminazione di razionale eleganza regolabile in intensità a seconda dal momento, tende scorrevoli grigioline per proteggervi dal sole del mezzodì, importanti comodissime poltrone anche se senza braccioli, una dozzina di tavoli circolari con  tovaglie crème a pavimento, ognuno con piantina in una boule, senza candele. E’ stata anche creata una sala privé per una ventina di commensali al piano inferiore, con cantina a vista, vetrata a pochi palmi dal mare, importanti lampadari a gocce che si abbinano per contrasto alla volta grezza che sa di rustico antico, dove c’è un tavolo unico di gran bell’impatto. Anche la terrazza che “pende” sui i flutti è stata abbellita, con una tuga in legno, ringhiera leggera, tendaggi parasol.

La carta del trentenne primo chef Enrico Marmo, già all’ Enoteca di Canale, con “passaggi” da Cracco ed altri “maestri”, comprende quattro antipasti, tra i quali la  torta verde in sfoglia; l’insalata di foie gras leggermente affumicato con frutta e verdure; il condiglione di cuordibue e gamberi crudi. Cinque primi, tra i quali i fazzoletti di gamberi di Sanremo, oppure i classici ravioli della Pina, oppure gli spaghetti integrali serviti tiepidi, vongole, trombette e briciole di focaccia. Segue per il pescato il piatto di astice e mandorle, oppure “il mi capun magru”, oppure la splendida parmentier con calamari arrostiti e funghi porcini freschioppure piatti classici di pescato e di crostacei. Per chi desidera carne, c’è il piccione oppure la costata di manzo servita rosa con patate. Nei sette dessert la leggera insalata di frutta con infusione di the al gelsomino e menta fresca, oppure il momento esotico con lemon gras, mango, passion fruit, ananas, cocco.  Disponibile un bel Menu Degustazione di sei portate, ovvero tre antipasti, un primo un secondo e un dessert, consigliato per l’insieme dei commensali, che costa 65 euro. C’è anche un’offerta vegana che vi consente di scegliere alla carta tra un antipasto, due primi, un secondo e un dessert. La qualità di questa cucina tradizionale nella sua più giusta espressione esprime anche qualche guizzo innovativo, ma non ne stravolge l’equilibrio e il tutto viene servito in quantità serie.

In sala, oltre che Rita e Franco, si dedicano al vostro servizio la “storica” e bravissima Antonella che, un po’ vostra complice”, tutto vede e molto previene, affiancata da una nuova collega, Sammy, ben presente, dolce calma e precisa.

La carta vini comprende all’incirca 200 etichette, italiane francesi e altre dal mondo; in prima pagina 10 Spumanti, 22 Champagnes e, nelle pagine seguenti, decine di etichette ben selezionate, il cui prezzo non oltrepassa i 30 euro. Un paradiso ritrovato: è la prova che il Buon Dio ci vuole felici.

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