Dall’Australia (Università Adelaide) sta arrivando una importante novità: si interviene su atomi e molecole, grazie allo sviluppo di un polimero che rimuove una metossipirazina, ossia il composto che produce l’aroma di “peperone” nel Cabernet Sauvignon. Inoltre, attaccando delle nanoparticelle magnetiche a questo polimero si separano le proteine dal vino, rapidamente, senzasolventi, a basse temperature e senza attivare o pretrattare la superficie. Per il vino ciò consentirà di gestirne le molecole per ottenere un gusto o una consistenza migliore.
Basta quindi ai vini con sentori di tappo? Non sono un tecnico ma il sapore di tappo si genera dopo l’imbottigliamento e si rivela alla stappatura, cioè troppo tardi. Poi magari si potrebbe rimediare ma, per il nostro pasto dovremo aprire una altra bottiglia … O no?!
Di cose stravaganti il mondo del vino ne ha viste non poche, ma dalla Slovenia ne arriva una che ancora non si era mai vista. “Untouched by Light”, il vino che non ha mai visto la luce. Si tratta di bollicine, Chardonnay, prodotte dalla cantina Radgonske Gorice nella regione slovena della Gornjia Radgona, ed è fatto usando gli occhiali per la visione notturna, poi viene fatto invecchiare in bottiglie nere a prova di luce, in una cantina completamente nera, per tre anni. E, ovviamente, si consiglia di servirlo totalmente al buio. (da Wine News)
“Sfondando il muro di ogni pregiudizio e buonsenso, l’ australiana Tasmanian Belgrove Distillery, ha recuperato 500 litri di vino sputato durante il Rootstock festival, a Sydney, per produrre le prime 80 bottiglie di “Kissing a Stranger”. Dall’altra parte del mondo, in California, la Tank Garage Winery, ha lanciato lo “Skin Flick”, un’etichetta pensata e lanciata per “celebrare l’età d’oro del porno”, la decade a cavallo tra gli anni Settanta ed Ottanta, tra glam e miti come John Holmes (notizia completa su Wine News”)
Spumante italiano batte champagne e Ferrari cantina più premiata: al The Champagne & Sparkling Wine World Championship l’Italia trionfa con 71 ori e 92 argenti e l’azienda trentina totalizza 15 medaglie. Lo scrive complimentandosene l’esperto Paolo Massobrio su La Stampa di oggi.
Un grande ristoratore, quando io chiedevo questo vino, che costava una dozzina di euro, sorrideva, anzi ghignava bonariamente … Pare che ora il CIRO’, antico vino dei vincitori delle Olimpiadi dell’Antica Grecia, avrà un miglior futuro.
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