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La recensione: ristorante LE GRAND BALCON a Nice

grand balcon a niceNizza – LE GRAND BALCON – 10 Rue St. Francois de Paule – Te3l +33 (0)493 626074 – www.legrandbalcon.net

In una città come Nizza, e segnatamente nel suo cuore costituito dalla « Vieille Ville » pedonalizzata, che ha riconquistato la sua aria di villaggio, purtroppo si possono contare sulle dita di una sola mano i ristoranti che continuano a imbandire la tavola con igieniche tovaglie in stoffa e mise en place eleganti. Uno dei pochi è questo, sito a fianco dell’antico Theatre de l’Operà, le cui tovaglie sono di un candore da “prova finestra”, le mise en place sono comme il faut e, all’interno, ci sono poltrone  e divani con braccioli comodissime, e luci creanti una atmosfera su un insieme color bordeau. Insomma un ambiente molto francese che ridà fiducia ai rassegnati che temevano che i truzzardissimo mondo dei “senzatovaglie” fosse ormai irreversibile e vincente.

L’accoglienza, pronta, cordiale, con sorrisi a trentadue denti, offre la scelta del tavolo e la asseconda fino a spingere le poltrone mentre vi sedete. Dopodiché, immediatamente, vi proporranno di ordinare un aperitivo (€ 7-15) che, se ordinato, vi verrà servito come come portassero i doni a dei principini.

Sulla carta (bilingue) il sottotitolo è « Glamour Gastronomy ». Si inizia con l’“Acte 1” (€ 14,50-23) del quale ho assaggiato una salade de kaki pomme et champignons, buisson d’endives au magret fumé, son oeuf poché; invitante in questa stagione anche la velouté de cataignes, escaloppe de foie gras de canard roti et sa tuile de pain. Potete anche scegliere di assaggiare la Variations de 4 entrées comprendente quattro portate : foie gras maison ;  Carpaccio d’ombrine au 51 et copereaux de Parmesan, croquant de fenoouille et carottes ; salade d’artichauts crus aux copeau de Parmesan ; le sandwich tiède aux truffes il tutto per 25 euro. L’ACTE 1° prosegue con tre suggestions du chef, un piatto speciale vegano, cinque tipi di risotto (15-31 euro) al Parmigiano, oppure ai carciofi violetti, °  la poire de terre, dentelle de Parmesan et foie gras, ai tartufi neri, ai gamberi.  I risotti sono serviti secondo la perfetta cottura italiana e in quantità generose (quasi da piatto unico): che sia di origini italiane il bravo chef Jean-Luc ROSSI ? Passando all’ACTE 2° ecco sette piatti di pescato a tranci (€ 24-33), tra i quali il Pot au feu, nage de légumes et coquillages parfumés au curcuma, citronelle, fenouil et orange . Disponibili quattro proposte di pesce intero grigliato, nonché sei piatti a base di carne (€ 24-40) tra i quali segnalo un filet de Boeuf au foie gras fondant, pomme purée maison (praticamente un Rossini).  Dalla ricca  carta dei DOLCI (€ 10) cito la Sacher au chocolat noir, nella quale, per la verità, di cioccolato nero c’è soltanto l’involucro, ma che comunque ha il pregio della leggerezza. Infine, per una sosta dalla spesa più programmata sono da prendere in considerazione il MENU DEGUSTATION di cinque portate da scegliersi su 8 in elenco a € 67, e il MENU L’INSPIRATION GRAND BALCON  a 36 euro che consente di scegliere tre piatti da un elenco di nove. Infine il MENU ENFANT è a 14,50 euro che offre 2 portate da scegliersi da un elenco di quattro piatti comprese le bevande.

La carta dei vini, con assortimento all’altezza del locale, ha ricarichi in linea con il praticato francese: i primi prezzi sono 37 euro per un GRAVES Chateau La Tuillerie 2015,  33 euro per un bianco Chateau Mistral;  29 euro per un Prosecco Doc Villa Miazzi.

E’ una sosta per chi desidera ama la Francia e i suoi ambienti, la sua accoglienza migliore, il servizio in divisa gentilissimo e disponibile. Una sosta romantica, con una cucina di polivalenza locale e internazionale dove i toni solo calmi, i clienti eleganti: nel tempo e spazio di una cena, ecco una nuvoletta tutta per voi.

Luigino.filippi@alice.it –

La recensione. A Imperia ristorante Chez Braccioforte

17 02 2016 (4) - CopiaImperia – BRACCIOFORTE – Via De Geneys 48 – Tel. 0183 294 752

Compie ben 126 anni l’ex “Osteria della Marina” giunta alla quarta generazione, che conserva ancora l’ insegna originale esposta all’interno del locale, ma tenendolo perfettamente al passo con i tempi. L’impegno è scritto: “ La cucina tradizionale rivisitata, semplice negli ingredienti ma di grande qualità, si esprime al massimo con il pescato locale proveniente quotidianamente dalla vicina asta di Oneglia. L’ ”Oro Taggiasco” è un altro importante protagonista della tavola, immancabile su tutti i piatti ed è selezionato tra i migliori Extravergine DOP del Ponente Ligure.”

Il locale sulla calata del porto è diviso in due sale ben insonorizzate (nonostante il soffitto a volta), ha ambiente gradevolissimo, mise en place classiche, comode poltrone imbottite, sottofondo musicale a giusto volume bassissimo, clientela calma ed elegante. Nei mezzodì soleggiati potrete anche fruire del dehor sulla banchina spettacolare.  Essendo le loro forniture soggette all’asta del pescato, la Carta c’è perché “di legge”, ma la tendenza è quella di proporre i cibi a voce: gli habitué ormai lo sanno, ma se chiederete  la lista ve ne porteranno di buon grado una per ogni commensale. Tuttavia non ritenetela troppo stringente, perché quel diavoletto di “Braccio” (così lo chiamano gli amici), saprà indovinare e prevenire i vostri desiderata e integrare le proposte scritte con consigli personalizzati, senza appesantire poi il conto.

Gli ANTIPASTI sono cinque (8-20 euro) e vanno dalla insalata dell’orto sino ai crostacei cotti al vapore con verdure di stagione. 2018 agosto  (14) - CopiaSempreché non preferiate le suggestioni di mare in ben due portate, che rivelano una cucina deliziosamente semplice per un risultato semplicemente delizioso. Sulla stessa falsariga sono i PRIMI PIATTI, che sono cinque (18-20 euro)e tra essi gli gnocchetti di patate padellati con delicata rana pescatrice, oppure con più decisi sapori di cozze e vongole veraci al profumo di pesto leggero. O ancora gli spaghetti artigianali di grano duro con scampetti d’Oneglia. Però se, sarà la prima volta che verrete qui, il piatto quasi d’obbligo è il ricco  Risotto de “L’Antica Osteria della Marina”.

Il servizio, in scuro, è scafatissimo e attento. Dal canto suo il patron va e viene senza sosta, porgendovi gentilezze, mottetti e amenità, senza però diluire troppo il suo dire, felice del suo lavoro e dei suoi clienti, tutti fedelissimi. I SECONDI PIATTI di pesce sono sette (25-40 euro), oppure due di carne (20 euro). Tra essi cito il pescato al guazzetto di pomodoro e olive Taggiasche al profumo di basilico, oppure la grigliata mista “di rete”, o ancora la ricca grigliata di grandi scampi e gamberi della Riviera.

Al paragrafo “I NOSTRI DOLCI” (8 euro), sono elencate sette proposte; tra queste il semifreddo agli Amaretti di Sassello in crema ai tre caffè ristretti mi pare il più curioso; la più paciosa invece è sicuramente la classica ghiacciata allo zabaglione su coulis di frutti di bosco.

Non ho visto menu.

La Carta dei vini non è enciclopedica ma è all’altezza del prestigio del locale ed ha prezzi regolari: il mio Conte della Vipera Marchesi Antinori Igt (base di Sauvignon) costa 30 euro2018 agosto (19).

 

Il coperto è indicato in 2,50 euro che però credo vengano abbuonati a chi consuma un pasto completo.

Prendetevi il tempo di una passeggiata lungo la calata del porto con yacht da film americano e flotta di pescherecci attivissimi: avrete così completato la sosta scoprendo un piacevolissimo angolo della Liguria immutata da oltre un secolo, con portici che ne rivelano l’influenza la dominazione savoiarda, ma la cui altezza è Chiavarese, in Riviera di Levante …

Luigino.filippi@alice.it

La recensione: ristorante/pizzeria IL PIRATA a Laigueglia

2018 sett 3 (18)     Laigueglia –  IL PIRATA – Piazza Maglione 2

   Tel. 0182 499863 –  ristorantepirata.com

Il grande Paul Bocuse, a proposito della pubblicità, diceva sorridendo : “Il Buon Dio è ben conosciuto, ma anche Lui deve suonare le campane ogni domenica”…  Eppure di questo locale mi sono arrivati soltanto dei passaparola (stavolta erano numerosi). Ho tentato ben tre volte, inutilmente ma, in un feriale di bassa stagione, son riuscito finalmente a metter piede in questo ristorante a ponente del centro storico pedonalizzato, dove è meno difficile il parcheggio, facendo anche un giretto per “centellinare” la bellezza sottile e un po’  “schiva” di questo borgo autenticamente ligure, sopratutto in inverno…

Il PIRATA ve lo trovate all’improvviso in cima alla prima piazzetta,  con un dehor, una veranda chiusa e un piccolo interno. L’ambiente è simpatico e alla mano, purtroppo con sottofondo musicale troppo “di consumo” ma fortunatamente a volume che non disturba, mise en place con tovaglie e stoviglierie di un certo tono, sedie con braccioli e cuscini, in un insieme minimalista, “zaino” leggero che, pur con accoglienza agli inizi un po’ spiccia, lascia spazio a una cucina di tutto riguardo, con servizio informale ma curato, veloce ma garbato che certo vi lascerà in pace senza infliggervi frasi fatte e noioserie.

La carta cibi comprende sia l’offerta da ristorante che quella da pizzeria. Io non ho assaggiato pizze ma, da quel che ho visto “passare” m’è parso che gli addetti alla cucina (da 5 ai 7) siano all’altezza di gestire entrambe le linee di cucina senza problemi.  D’altronde LUCA BERTORA, 36 anni, è in cucina dall’età di 12 anni, con passione e una tecnica che potrebbe benissimo figurare anche in un contesto più importante. Ma tant’è, qui accontenta sia un cliente che l’altro e il locale è sempre completo.

Veniamo agli ANTIPASTI (€ 16-18), tra i quali cito i Calamaretti spillo con vellutata di Fagioli di Conio, Caprino e guanciale; nonché la invitante  Tartare di gamberi Rossi con Mango e crema di Burrata; devo anche confessare che ho assaggiato uno dei migliori Cappon Magro del largo circondario  (foto).  Tra i PRIMI  (€ 20-25), ecco i Raviolini di Prescinseua con Gamberi Rossi di qualità, un piatto che mi ha fatto apprezzare un ottimo burro. Il Guazzetto di pesce è un loro piatto storico sempre richiesto dalla clientela locale. Tra i SECONDI (€ 18-20): la triglia Gourmet d’Autunno è un piatto con con porcini, crema di Raschera, nocciole e tartufo bianco. Il filetto di pescato in crosta di pane alle olive Taggiasche è servito su crema delle ultime trombette di stagione e pomodori confit. Quanto ai DOLCI (€ 7-8), dalla fornitissima carta ecco il semifreddo alla Liquirizia con crema all’Whisky e lingue di gatto al tabacco aromatizzato alla vaniglia; oppure la Mousse al Gianduja, croccante alle nocciole, Chinotto di Savona candito. Sempreché non optiate per un fine pasto “unico” ordinando il Caffè Gourmet “Il Tempo Consuma” di tradizione francese.

La  CARTA VINI elenca oltre 250 etichette e, tanto per testare davvero il locale, ho ordinato un vino straniero ricercato: ne avevano anche l’annata giusta, a prezzo normale. Dopo avere constatato che in carta comparivano anche buoni vini laziali  (evviva, in Liguria nessun ristorante generalmente li tiene ), l’amabilissimo giovane sommelier mi ha confermato che il patron è membro FISAR e quindi intenditore: complimenti!  Da notare: alcuni vini vengono serviti anche a bicchiere, senza problemi…

In carta compare il desueto “Coperto” (€ 2,50) ma credo che, dopo la demonizzazione degli anni scorsi, esso stia tornando un po’ ovunque, almeno in Liguria, forse  a causa  di qualche “passante” che “fa la serata” con una pizza in due e una birra con due bicchieri … Ho notato però che, facendo un pasto completo, lo cassano alla  fine dell’addizione, per un totale che comunque  non farà …. alcuna ombra al raggio di felicità di una serata a questi tavoli. Prenotate sempre!

 

La recensione: a Imperia Ristorante LA RUOTA

25 8 2015 (22)Imperia (Porto Maurizio) –  LA RUOTA – Spianata Luigi Varese 25

.                   Tel. 0183 61206 – www.laruotaimperia.com

Borgo Foce è l’emblema di una certa Porto Maurizio, immutata nei secoli, il cui fronte mare ha case quasi “arruffate” una sull’altra, con finestrelle piccine per proteggere dal salino, qualche scala esterna piuttosto ripida, una scogliera che sospira, brontola o ruggisce a seconda di come si muove il mare, il quale instancabilmente dondola la decina di gozzi di Portorini alla fonda nel porticciolo. All’estremo di levante di questo borgo da cartolina, c’è ancora più calma e tranquillità, anche nell’alta stagione. L’area è pedonalizzata e comunque lo spazio pubblico finisce 50 metri più in là, dove, nei mezzodì invernali,  sullo scanno in pietra addossato al muro, si crogiolano le cultrici dell’abbronzatura come lucertole al sole.

E’ in tale ambiente un po’ bucolico che da decenni questo ristorante, con ampio dehor ha mise en place “comme il faut”, accoglienza garbata, tavoli distanziati e, in generale un ambiente che richiama il mare e come clientela, qualche politico locale e non, che probabilmente sceglie questo “ritiro” per stare in santa pace…

Cucina seria, tradizionale, che inizia con nove ANTIPASTI (dai 12 ai 20 euro), tra i quali, sorprendentemente, le sei ostriche Fines Claires n.3,  i Gamberetti di Oneglia bolliti con salsa cocktail, oppure ancora l piatto di antipasti misti che è un vero passepartout di sapori, in questa casa che, va sottolineato,  adopera materia prima ineccepibile. Seguono i PRIMI PIATTI (dai 12 ai 25 euro) che sono sette, tra i quali cito il risotto alla marinara, oppure le imperdibili e perfette linguine all’astice, nonché la pasta alla bottarga di muggine Sarda e trombette.  Da sempre questa cucina “gira” a ritmo costante sul perno della trasparenza, dell’onestà, della serietà, perciò potete tuffarvi tranquilli sui SECONDI PIATTI (dai 18 a 24 euro), che sono nove, tra i quali i veri Gamberoni d Oneglia alla griglia, oppure il pesce di mare aperto alla griglia, o bollito, o alla ligure etc (che viene onestamente fatturato a 7 euro ogni 100 grammi). Le cotture sono perfette e le quantità ragguardevoli.

La sosta scorre con tempi ragionevoli nel servizio e, al momento del DESSERT, non mancherà anche la possibilità di scegliere dei FORMAGGI (8 euro) oppure i DOLCI della casa, purtroppo elencati solo a voce (6 euro).

Esistono tre MENUIl MEDITERRANEO da 46 euro prevede antipasti misti di mare, primo piatto del giorno, pesce del golfo alla ligure, dessert. Lo stesso menu, senza il primo piatto, viene servito a 41 euro.   Il MENU TIRRENO prevede invece un antipasto oppure un primo piatto, poi pesce del golfo alla ligure e infine il dessert: costo 37 euro.

La carta VINI è un PLUS per scelta e prezzi, molti sotto ai 20 euro, diverse mezze bottiglie, una decina di proposte a bicchiere… e una intera pagina di Spumanti e Champagne (il Pellettier costa 45 euro e vi consente di fare un figurone, da bevitore accorto,  anche con chi s’intende di Champagne).

Alla prenotazione vi risponderanno prima del terzo squillo, ma dal tono della risposta potreste pensare di aver chiamato un … ufficio erariale. Non adombratevi, anzi sorridete indulgenti, perché sarà un preludio, alla efficienza concreta della conduzione del locale. La sostanza la ritroverete nei piatti e nella cortesia che saranno le caratteristiche del servizio per tutto il pasto. Quanto ai sorrisi, potete certamente contare sul …vostro, che non mancherà al momento del conto. In queste serate di primo autunno, quando è ancora possibile cenare sotto la luna, veniteci e  non ve ne pentirete se siete dei sensibili a certe atmosfere …luigino.filippi@alice.it

La recensione: a Sanremo il nuovo ristorante FLIPPER

n          Sanremo – FLIPPER – Corso Mombello – Tel. 0184 532 986

Il locale è stato aperto dopo circa due anni di lavori ed il bel risultato si vede. L’ambiente dai colori bianchi incorniciati tortora chiara, è elegante e di gran tono, le luci sono a soffitto e non disturbano, i pavimenti sono in parquet chiaro, qua e là non manca qualche candela accesa, le poltrone (all’interno) sono comode, i tavoli sono grandi  e ben sistemati, con funzionali posate inox ed hanno “regolari” tovaglie, con tovaglioloni in cotone operato di almeno 60 x 60: una rarità … Evidentemente la famiglia ALBORNO non ha ceduto alle facili e comode sirene del “senza tovagliato” ed anzi, anche questi particolari danno l’impressione che qui siano in grado di servire sia la clientela più esigente e difficile che esige un insieme di comfort classici e di cucina collaudata , che quella clientela “okkeisiamogggiovani” che, sì è giovane, ma non “truzza”, che vuol star bene, ma anche “sfanalare” ad ogni goal della partita sul maxischermo TV  (a volume zero).  Avventori anche internazionali , che qui troveranno una base, un minimo comun denominatore: coniugare a piè fermo l’indicativo presente del verbo “mangiare” senza fare dieta, con soddisfazione, senza complessi e senza troppa etichetta.

Mentre sorseggerete un aperitivo di Prosecco gentilmente offerto, ecco la carta, in ben 5 lingue, a partire dal coperto a € 1,50.

Gli ANTIPASTI (12-20 euro) tra i quali cito il misto Flipper;  i Gamberi Rossi di Sanremo crudi; le Ostriche Nature oppure, nei piatti di terra, l’insalata di ovuli che potrete condire a piacere al tavolo. Questi ultimi mi sono arrivati in una porzione almeno doppia rispetto a quanto viene servito abitualmente altrove.  Contento, ho fatto onore, ma ecco, tadam! la “seconda ripresa” : i trimalcioneschi tagliolini all’astice, che sono la specialità del Maestro di Cucina Italiana NICOLA DA BARI, consistenti in un astice accompagnato da un profluvio di tagliolini: tutto cotto al punto giusto (non frequente). Un piatto che richiede un po’ di lavoro sulle chele con i “ferri del mestiere”, ma che a richiesta viene servito già “rasoiato” ai noiosoni come me. Per citare anche altri PRIMI PIATTI (15-20 euro) sono disponibili gli spaghetti alla chitarra con Gamberi di Sanremo e lime, i classici Paccheri con pesto (e vongole, come d’uso da un po’ di tempo) e i veri ravioli preparati dalla loro nonna LUISA: un tesoro. Ma veniamo ai SECONDI PIATTI in carta (che stavolta non sono arrivato ad assaggiare): voilà gli scampi alla griglia; la grigliata mista di pesce; la tagliata di Manzo o di Angus; la grigliata mista di carne. A seguire i DESSERT, una decina, senza carta, ma non adombratevi, vi verranno  presentati al servant del vostro tavolo su un simpatico originale cabaret quadrato: come si fa a rifiutarli?!

La carta vini è ricca e ricercata, con prezzi normali, anzi convenienti per le bottiglie più costose. Sono otto le persone (vestite in scuro) in sala, dove officiano Donna Debora e patron Libero con i figli Giulia e Nicolò.  Senza farsi notare, sono bravi, attenti  e, senza le sicumere “menose”  di altri locali, assicurano un servizio accorto e ben presente,  ma senza assillare il cliente.  E,  grazie al fatto che in cucina m’è parso siano in cinque, non ci sono tempi morti tra un piatto e l’altro e il pasto scorre al giusto ritmo.

Nel centro di Sanremo mancava da tempo un locale polivalente con tanti plus come questo che può soddisfare clientela eterogenea e se, come meritano, la città risponderà a questa nuova apertura offerta qualificata e ai suoi prezzi “calmierati”,  avranno dei bei giorni davanti ! Luigino.filippi@alice.it