
Via Aurelia 82 – Tel. 019 745 50 50 – www.siriospotorno.it
Proprio lì, accanto allo stabilimento balneare reso iconico da certo cinema balneare con De Sica ed altri celebri attori anni Sessanta, questo locale polivalente con sottostante spiaggia, dimostra che tradizione e contemporaneità possono coesistere. Si entra attraversando un cocktail bar ampio, ben sistemato, dominato da poltrone basse e luci calde: un prologo rilassato alla sala vera e propria che si allunga sino alla veranda affacciata verso il piccolo molo. Le ampie e lucide vetrate scorrevoli aprono lo sguardo sul profilo con l’isola di Bergeggi e le onde del mare fanno contorno e sottofondo. L’ambiente è leggero, con tavoli ben distanziati, tovagliato curato ma non pomposo e sedie non più chiavarine come lo scorso anno, ma da inciampo causa montanti che debordano rispetto allo schienale. Atmosfera da soggiorno marino, ravvivata dai brindisi vivaci che arrivano dal cocktail bar all’ora dell’aperitivo: un tocco di mondanità che non disturba, anzi, aggiunge glamour alla serata. Durante l’estate, due spazi aggiuntivi meritano nota: i tavoli al molo e, soprattutto, quelli in spiaggia nel gazebo in canniccio, chic senza ostentazione nella sua naturalezza.
La CARTA CIBI è breve, strutturata, pensata: segno che la cucina punta sull’ identità con materia prima di eccellenza. Tra gli antipasti (€17–24), l’insalatina di mare su pappa al pomodoro con crumble di focaccia e gambero crudo è una partenza ben calibrata con gioco di consistenze centrato. Tra i primi (€16–28), gli spaghetti Felicetti ai Gamberi Rossi, zucchine e pomodorini sono tecnicamente corretti, con cottura un po’ troppo al dente, ma buon equilibrio di sapori leggeri tra dolcezza e iodio. I secondi (€27–37) mostrano più decisione: la grigliata mista di pescato è preparata con una maionese all’aglio perfettamente emulsionata che nobilita il piatto senza eccessi. Ottima gestione delle cotture, segno di mano esperta. I dessert (€ 9) si attestano su titoli consueti; cito la torta alle mandorle con crema di latte (anch’essa alle mandorle) oppure i sorbetti agli agrumi per chiudere in leggerezza una sequenza che, in definitiva, si muove con passo sicuro e senza sbavature.
Il SERVIZIO è orchestrato dal sorridente patron, presenza carismatica e solida, senza nessuna supponenza, che sfodera quella rara capacità di ricordare i gusti di un cliente anche a distanza di un anno. Bravo anche il personale! La CARTA DEI VINI (consultabile su cellulare) è fornita di etichette liguri ed altre ottime, si trovano bollicine francesi e qualche bottiglia straniera di ottima scelta. I ricarichi sono equi e la possibilità di esplorare de visu la cantinetta a vista là in fondo, accompagnati con discrezione e competenza, aggiunge un piacevole momento.
CONCLUDENDO: in un panorama spesso diviso tra campanilismi/localismi compiaciuti e modernità, questo ristorante trova un equilibrio maturo: tradizione ligure rispettata, design ben pensato, servizio calibrato. Il tutto sostenuto da una materia prima onesta e una cucina che, pur senza acrobazie tecniche, piace, sazia e convince. Per un pasto completo (tre portate più dessert) la nota finale parte da 70 euro, ben spesi per un’esperienza che non delude. C’è ancora margine per una marcia in più, magari con una rassicurante proposta degustazione. Ma già così, è un posto dove si torna e si mangia con piaeere .