Rassegna Stampa e Web, dritte transfrontaliere e Zibaldone vario per Bucche Sernue

Il ristorante. A Imperia: Lucio a Casetta

Imperia Porto Murizio

Lucio a Casetta
Borgo Prino, Lungomare Lamboglia
0183 652 523
www.ristorantelucio.it

Sul lungomare di ponente, con ampio parcheggio, a un tiro di schioppo dal casello autostradale, il locale continua da decenni ad essere una delle certezze più rassicuranti di Imperia, una di quelle tavole dove il pesce è pesce e la gentilezza rifinisce il tutto piacevolmente.

La precedente locanda è diventata da due anni una graziosa casa-vacanze, ma la parte ristorante è rimasta fedele alla linea tracciata dal fondatore Lucio,  “Lucetto”, ex pescatore con mani d’oro e buonumore contagioso, e dalla moglie Mara, che in cucina non perdonava né distrazioni né surgelati. Oggi, al timone, ci sono il figlio Marco e la moglie Roberta, una coppia che governa sala e cucina con una naturalezza da farvi sentire come a casa di amici di sempre. Qui si lavora con il mare davanti agli occhi e nel cuore, senza nessuna prosopopea da chef-star, ma preparando piatti onesti, gustosi e calibrati generosamente.

Tra gli antipasti (€14–20), ecco i Totanetti ripieni grigliati con profumi d’orto e crema di peperoni rossi che fanno centro: morbidi, fragranti, con quel leggero sentore che si sposa al dolce del peperone. Chi ama la varietà si lasci tentare dal Misto di antipasti locali, un piccolo viaggio tra alici marinate, insalatina di polpo e brandacujun, servito come ambasciatori dei sapori della Liguria più pura, sapida e sincera. I primi (€15–17) vanno sul sicuro ma sanno emozionare: gli Gnocchetti verdi con gamberi, vongole e carciofi sono un equilibrio perfetto tra terra e mare, con la cremosità del fondo che abbraccia ogni forchettata. I Tagliolini al nero di seppia, invece, parlano direttamente alle papille: intensi, iodati, quasi “selvaggi”, con i calamaretti novelli che danno il colpo di grazia, in senso buono naturalmente. I secondi (€18–30) sono la prova del nove. Il Pesce al forno alla ligure, con olive taggiasche e pomodorini, profuma di casa e di sole; i guazzetti arrivano caldi e irresistibili e, quando il mercato è generoso, i Gamberi Rossi di Imperia grigliati sono pura estasi marina, succosi e dolcissimi, con una cottura che non tocca mai l’eccesso. Da accompagnare solo con un sorriso e un bicchiere di Vermentino freddo ma non troppo. I dolci (€7) , annunciati a voce, sono i classici di sempre, tiramisù gentile, panna cotta sorbetti, magari da abbinare a un bicchierino giusto.

Due i Menu Degustazione che mettono tutti d’accordo: 5 portate a €45  (quello “sicuro ma non banale”) oppure 8 portate a € 60 (per chi non vorrebbe mai doversi pentire di aver mangiato meno).

Carta dei vini in versione cartacea (sottoplastica, ma niente tablet, per fortuna): tante etichette liguri a prezzi onesti e qualche bottiglia straniera, come lo Champagne che, a certe cifre, sembra quasi un errore di stampa. Segno che qui non si esagera mai e si pensa più al cliente che al margine.

L’ambiente è solare e curato, con tavoli ben distanziati e un’atmosfera serena, da casa al mare. Durante l’estate e nelle belle giornate di bassa stagione, i tavoli a bordo piscina (illuminata la sera) regalano momenti di pace assoluta: niente chiasso, niente ostentazione, solo il piacere di cenare bene e finire la serata con un digestivo e un sorriso.

CONCLUDENDO: Un indirizzo da segnare in agenda e da riscoprire, perché da Lucio non si rincorrono le mode; le cucinano sì, ma lentamente, come si faceva una volta, con la vera Liguria nel piatto e con un conto onesto che non fa fare gli occhi grossi ed anzi prelude a più frequenti ritorni.

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