Un altro ristorante ha chiuso. L’importanza della professionalità …

Un noto giornalista tempo fa mi segnalò e raccomandò un ristorante. Io ci andai e gli risposi come qui sotto. Nei giorni scorsi ho scoperto che ha chiuso. Mi è anche spiaciuto, ma mi son chiesto perché chi non sa fare, apre delle attività …

“Ci hanno accolto senza prendere il cappotto che porgevamo e lasciandocelo in mano senza indicarci dove metterlo. Non trovavano la nostra prenotazione, nella quale avevamo specificato che, avendo una cokerina, chiedevamo un angolo tranquillo. Quel cianfruglione di un cameriere senza inclinazione  ci ha assegnato lì per lì un tavolo tra le due sale, vicino ad una festante tavolata di compleanno con tu tu dal bau bau intermittente. Certo nella sala verde c’era clientela meno berciante. Al nostro cenno di “pazienza ce ne andiamo”, ci hanno “dato” , appunto,  in saletta verde, il tavolo dalla vetrata con vista amena sul mare illuminato, dove la nostra silenziosissima Dainetta ha potuto “godere” di un altoparlante con disco music  a 50 cm. dal pavimento e dal suo musetto santo: tutto risolto abbassandone il volume.

La carta cibi è “lunghetta”, quella dei vini conveniente, la migliore della città e circondario anche se, come frequente, il vino scelto era al momento esaurito (ma il competente patron ha saputo ben consigliarci per una alternativa valida: bravo).  Viste le pizze che “passano”, le escludiamo subito, cercando di “zigzag-are” tra i piatti in carta, tanto numerosi da indicare una cucina “d’archivio”.  Abbiamo scelto una insalata d’astice, crudo, tagliuzzatissimo e molliccio (che abbiamo eclissato nella scatoletta per la nostra felice Daina, senza che il servizio “iene fregasse de meno”.

Di qualità i maltagliati serviti in salsa (meglio: vellutata) di pomodoro secco con capperi e olive che abbiamo chiesto senza le acciughe, killer degli altri sapori più lievi.

Buonissimi e finalmente ben fatti i calamari.

Non abbiamo assaggiato i dolci.

Queste belle nuove sale, in definitiva, “fanno” sia pizzeria che ristorante. Ma la pizza ci è parsa deprecabile e la linea ristorante “sa” di un cuoco che avrebbe più di una freccia al suo arco, ma che al momento è sacrificato ai numerosi coperti di distratta clientela eterogenea che si imbranca qui vociando allegramente; dualità che si avverte anche nel tran tran del servizio traccheggiante (desto invece quello del patron). Hanno deciso di fare un bel locale e di lavorare anche di questi tempi, e pazienza per le giacche appese alle sedie e questo personale del c….  ma, prima o poi, dovranno pur scegliere quale linea darsi. Sperando che se sceglieranno quella delle pizze almeno si decidano a farle decenti. Oggi, nel dubbio, si può venir qui per bere bene! La carta vini è infatti ragguardevole e conveniente, anche nelle mezze bottiglie e nei vini a bicchiere. Si spende sui 50 euro; allo stesso prezzo qui vicino si trov a di meglio.

Caro amico, andiamoci insieme la prossima volta, che voglio godere-soffrire constatando la differenza tra il trattamento verso l’anonimo cronista in incognito e le infervorate blandizie riservate al tavolo dell’ affermato giornalista! Buona giornata!

Luigino

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