La recensione: Ristorante La Kambusa Sanremo

4 10 2016 (32) - Copia                           Sanremo – Frazione Bussana – LA KAMBUSA

Via al mare 87 – Tel. 0184 514537

Siamo a Sanremo ma sul lungomare del Capo di Bussana, dove qualunque vento che non soffi da nord, porta il salmastro dalle onde da pochi metri sottostrada. Conseguentemente, proprio come alla genovese Boccadasse, le porte del locale con tendine all’uncinetto, sono a due ante e talmente strette da dover entrare di fianco; è l’antica Liguria dei marinai e dei pescatori che ormai non esiste più. Superato il banco d’ingresso con decine di bottiglie, ecco la sala rustico-chic piacevolmente demodé, con pareti bianche al grezzo, travi possenti in legno scuro a soffitto, qualche quadro e anche attrezzami terragni di cucina ligure. E poi tavoli e sedie solidi, come tradizione comanda, stupendo tovagliato bianco (ormai stoltamente inconsueto in molti locali che scimmiottano i locali inn dei cineamericani). Belle mise en place alla quale non manca una vera candela appuntita (anche questa ormai una rarità presso “i razionalisti” della ristorazione. In tavola una bottiglia di buon Olio Filippi-Martini di Taggia (l’omonimo non è mio parente).

Parliamo di cibo: la carta si apre con una pagina con tre piatti da prenotare in anticipo: la Paeilla alla Valenciana (€ 25 pers), la Zuppa di pesce (€ 26 pers) e l’Aragosta dello Chef. Nelle pagine seguenti trovo sei antipasti di mare e sei di terra (€ 12-14) dei quali cito l’insalatina di mare tiepida, i moscardini in guazzetto con i fagioli di Pigna, lo sformatino di cipolla di Tropea su vellutata di funghi e, per chi ama il piccante, il lardo filettato e peperoncino ripieno.

Nella ricca scelta di primi (€ 12-15), oltre ai titoli consueti in Liguria, trovo tre proposte particolari: i tagliolini verdi al ragù di salsiccia di Ceriana, gli agnolotti di baccalà con petali di peperoni e acciughe, il risottino al Rossese di Dolceacqua.

Nei secondi la carne viene proposta (€ 25-28) in filetti con 8 sapori con contorni d’uso (€ 5), mentre per il pesce “ pesci e crostacei verranno proposti secondo le disponibilità dal mercato e la fantasia dello chef” è scritto in carta; posso però assicurare che la qualità e le quantità sono serie.

Al dessert si trovano dolci a trancio e altri a cucchiaio ma, la vera sorpresa, unica nel Ponente Ligure è la carta formaggi che ne elenca ben 36, con tanto di indice iniziale che li suddivide per regio, seguito da una intera facciata per ciascuno dei 36 formaggi: una meraviglia. E ci sono davvero tutti!

Carta vini con copertina in pelle linda e luccicante, con un centinaio di bottiglie eterogenee, scelta adeguata al locale e prezzi intorno ai 20 euro. Segnalo uno Sciac-e-Tra rosé di Cantina Nirasca a 18 euro, uno Champagne Louis Brochet a 53 euro e anche una particolare  birra rosa artigianale Conti di Buscareto 8 vol. che con il dolce può essere insolita ma degna conclusione.

Il patron può andar fiero di molti particolari di questo suo locale, che vive di passaparola: tornano tutti