La recensione: a Sanremo ristorante La Kambusa

2017 nov 11 (10) - Copia.                          Sanremo (Frazione Bussana): LA KAMBUSA

.                                Via al mare 87  –   Tel. 0184 514537

Sulla antica via Aurelia a mare, anzi sul suo promontorio fronte mare che diventa uno spettacolo in caso di mareggiate, questo piccolo localino, ormai quasi storico, ha un ingresso che, costringendo a entrare”di fianco” ricorda veramente le antiche porticine con tendine in pizzo (direi all’uncinetto) di una Liguria che non esiste quasi più. Esso vi immette invece in una sala da pranzo che è tutto comfort ed eleganza rustica e che recentemente è stata anche completamente rinnovata. L’illuminazione, le poltrone, il tovagliato crème, le mise en place con tanto di fiore rosso ad ogni tavolo e quant’altro disposto con garbo e maestria, rallegra e predispone a una sosta gradevole.

In carta sei ANTIPASTI DI MARE (€ 12-15) tra i quali i moscardini in guazzetto con Fagioli di Pigna, oppure l’insalatina di polpo ben preparato (non rosticciato, finalmente!!!)  con leggera purea di patate timo e pinoli. Disponibili anche sei ANTIPASTI DI TERRA (€ 12-14), tra i quali lo sformatino di zucchine e loro fiori su petali di pomodoro Cuor di Bue, oppure ancora il lardo filettato e peperoncino, per chi ama il piccante.

Seguono sette PRIMI PIATTI “DI MARE”, tra i quali i non nuovi ma perfetti spaghetti alla chitarra con Gamberoni all’aglio e peperoncino, oppure con gamberi e frutti di mare; ma è da citare anche il più calmo” risottino con cipolla rossa di Tropea e crudo di capesante. A seguire sei PRIMI DI TERRA come gli gnocchetti di spinaci alla salsa di noci, oppure il risotto alle zucchine trombette con la inenarrabile Toma di Arzene (Alta Valle Argentina).

Circa i SECONDI, tra le CARNI (€ 26-31) viene offerto un “Tuttofiletto” in otto declinazioni; la carta del  PESCATO specifica soltanto che “esso viene proposto secondo le disponibilità del mercato e la fantasia dello chef”. Occorre fidarsi e, in effetti poi il buon risultato si vede nei piatti al forno alla ligure o altre preparazioni nonché nei crostacei prepararti nei modi classici: la materia prima è tra le migliori del largo circondario e il prezzo, non specificato in carta, non approfitta delle vostre debolezze culinarie.

Ma è a fine pasto che arrivano le belle sorprese. Una proposta formaggi, della quale non ricordo di eguali in provincia, con tanto di descrizione per ciascuno, abbinamenti etc etc. . C’è poi quella di una decina di dolci, purtroppo proposti soltanto a voce, secondo le convinzioni (per me imperscrutabili) della casa. Ho trovato splendidi, in questa stagione, il soffice di cachi con amaretti morbidi di Sassello, nonché le albicocche scottate al Nebiolo su crème brulé e cioccolato fondente. Ma mi son sembrate anche invitanti le rivisitazioni sia della Stroscia che della tortina di mele ranette. Il tutto abbinabile a una ventina di vini a bicchiere.

La carta vini è un volume in pelle bordeaux, con un nutrito elenco di etichette ben selezionate e non consuete, che assolve degnamente la sua funzione. I suoi prezzi sono normali. Le pagine di “bollicine” sono quattro; da segnalare uno Champagne Louis Brochet Premier cru a 52 euro. Non mancano alcune mezze bottiglie, a partire da 11 euro, che vengono servite con pari “dignità” rispetto ad altre più importanti.

Il servizio, sicurissimo, effettuato per quanto possibile dal patron, è all’altezza di qualsiasi situazione e sa quando e come approcciarvi, servirvi e ritirarsi, senza mai cadere nell’invadenza o nella ritrosia, doti rare! E’ una sosta rassicurante, con cibo giusto, in quantità generose e prezzi non smorzeranno il vostro sorriso al momento del conto.

Luigino.filippi@alice.it –