La recensione: a Sanremo ristorante Gilda

s                                  Sanremo –  GILDA Risto Lounge Bar

Via Nino Bixio 53 – Tel. 0184 1991778

19.30> 23.30 ristorante    –    23.30> 01 Lounge Bar

Nell’ex George La Nuit che per decenni è stato anche ristorante notturno, è stato aperto giovedì 16  maggio il nuovo GILDA, che mi pare stacchi decisamente con il passato. La foto della mitica Rita Hayworth capeggia in fondo al locale e, almeno una volta per sera, il bravo Jaime de Lopo Branco ne suona “Amado Mio”da un pianoforte a mezza coda (in sottofondo e senza mai guizzare di volume) ricordandoci con il liguaggio delle note che la Star fu un esempio di come la giovinezza sia uno spirito che, incredibilmente, si raggiunge appieno soltanto a una … certa età.

Il locale è splendente, con due magnifici lampadari a gocce in cristallo, appliques e lampade per un totale di un centinaio di punti luce strategici, (che si attenuano di intensità verso fine serata), per lasciar posto ad abat-jour a gocce firmati Kartell ad ogni tavolo. Le linee di arredo sono sinuose e “calme” , accoglienti le poltrone imbottite blu; tutto è un dolce, una leggerezza, una bellezza. Non manca una Berkel rossa in posizione dominante. Le tovaglie candide, stirate al tavolo, accolgono mise en place di gran tono, compresi i calici incisi riccamente. Sovrastante alla sala esiste una balconata per una ventina di coperti, lontana dalle accoglienze dell’american bar dell’ingresso, più intima e molto ben sistemata.

Il servizio conta su un patron attentissimo e personale a ranghi in numero adeguato, che non si fa notare ma c’è sempre al momento giusto. Dopo un Bellini o uno Spumante  “Frizantin” Podere Grecale di Bussana, come aperitivo, giunge al tavolo la carta seguita dal cesto dei pani, focacette e canestrelli di Taggia. Essa è composta da sei antipasti (dai 16 ai 24 euro) – sei primi (dai 18 ai 25 euro) – cinque secondi (dai 25 ai 35 euro) – cinque dessert (dai 10-12 euro).   Esistono però anche dei menu per tutti i gusti ed esigenze. Tre sono di tre portate più dessert; quello TUTTO PESCE è a 65 euro, il CARNE a 70 euro ed infine il VEGANO a 60 euro. In fondo alla carta è specificato che il coperto costa 3 euro.  C’è poi il MENU DEGUSTAZIONE GILDA che val la pena di conoscere in dettaglio: 1) Tartare di pescato del giorno, Gambero di Sanremo, pomodoro alla violetta – 2) Ostriche fritte, crema di cavolfiore, uova di salmone, aria di mandorle amare – 3) Midollo di bue – 4) Pacchero ripieno di ricotta, gambero crudo di Mazara del Vallo e salsa di pomodoro montata – 5) Aragostella alla griglia con paella liquida al Pastis – 6) Carré d’agnello, puré di pastinaca, cipolline in agrodolce e fricassea – 7) Macedolio alla Zunino. Per un totale di 80 euro, assaggiando il meglio della carta di due cuochi straordinari, Claudio Nanti con ottime esperienze in ristoranti stellati così come Davide Zunino il quale addirittura partecipò al Bocuse d’Or Italiano.  Le porzioni sono quelle d’uso nella cucina innovativa ma, ancorché terminando ogni piatto ne rimanga un po’ il desiderio, a fine pasto non si rampogna sulle quantità delle ben sette portate appaganti nel loro insieme ed anche sorprendenti per i loro sapori caleidoscopici.

In carta vini troneggiano Sassicaia, Ornellaia, Cheval Blanch e, “ca va sans dire”, Dom Perignon, ma la carta vini elenca oltre 100 bottiglie, molte sotto ai 30 euro, nonché una intera pagina di ottimi vini offerti a bicchiere a 8 euro, che consente di abbinare un vino diverso ad ogni portata. Il bravo sommelier è disponibile per rispondervi piacevolmente sul vino.

Dalle 23h30’ alle 01h il locale vira verso una cucina più semplice con una dozzina di proposte più classiche: plateau di ostriche, Gambero di Sanremo, spaghetti, orecchia di elefante alla milanese, Tournedos Rossini, sogliola mugnaia, patate al cartoccio con caviale Calvisius, Steack tartare Gilda, omelette, terrina di foie gras con chutney di albicocche e pan brioche.

Concludendo: un ambiente così gradevolmente sontuoso ma non pacchiano, è raro a trovarsi di questi tempi. Non se lo devono perdere, anzi lo dovrebbero “sponsorizzare” i veri “bon vivant” amanti del bello, del buono, del confort, della voluttà di una serata cullata dalle note … di Gilda !

Luigino.filippi@alice.it