La recensione: a Castelvittorio (IM) il Ristorante ITALIA.

IMG_20191229_195748 - CopiaCastelvittorio – Ristorante ITALIA (da Cabò)

Via Umberto I,  36  – Tel. 320 823 8152

Dal parcheggio in piazza un viottolo conduce alla prima casa del borgo antico sulla cui parete spiccala scritta “ristorante ITALIA” con i colori della bandiera. Varcato l’ingresso situato all’ultima porta finestra, ecco un locale piacevolmente accogliente. Nei particolari: pavimento nuovo in piastrelline esagonali tipo Antica Liguria (forse in clinker), soffitti in perlinato, lampadari in ruote di carro (qualche lampadina mancante), pareti parzialmente in legno dai colori chiari, caminetto d’angolo contornato largamente da bottiglie e belle casse da vino, qua e là lampade a stelo, quadri e specchiere appoggiati, antiche foto, piccole sculture in legno, là in fondo un antico alambicco in rame, raccolte di libri, oggettistica varia ma intonata all’insieme,  antiche credenze decappate e non e, infine,  dei cappelli a tese larghe appoggiati su una scatola di libri posta sopra a una antica credenza da cucina della nonna. L’atmosfera informale non manca. La temperatura è buona grazie a termosifoni possenti, anche se la sera del mio passaggio, il caldo era fornito da split ad aria.

I tavoli sono in solido legno naturale, le sedie gloriosamente d’antan sono imbottite e comode. Sui tavoli  un mortaio in marmo, tre ramoscelli di foglie striate in una “arbanellina”, bicchieri da acqua colorati e importanti bicchieri per il vino; a fianco dei tavoli, cestelli a stelo per i vini freddi.

Samuele, il proprietario, che da nove mesi ha rilevato la storica casa (chiusa da qualche anno), ha precedenti esperienze presso reputati locali monegaschi e certamente personalità da vendere. Anzi mi pare l’abbia in parte espressa ad iniziare dall’arredo di questo locale, arci-volutamente casual. Circa la assoluta assenza di tovaglie egli esprime la sua fervida convinzione che l’assenza delle tovaglie sia un bene, non per moda, ma perché la buona pulizia di un tavolo offre una igiene ancora maggiore rispetto a certe tovaglie di certi locali…  Ma a me, noiosone, che stendo sempre un tovagliolino di carta per sopperire alla mancanza della tovaglietta, è stata portato un simpatico rettangolo in carta grezza.

Passiamo dunque al cibo:

Quattro ANTIPASTI (€ 7-15) tra i quali il Turtun e altre specialità Castelluzze al forno, oppure la battuta al coltello di Fassona con originale abbinamento a Cipolla di Tropea Caramellata.

Cinque i PRIMI PATTI ( a partire da 9 euro) con paste rigorosamente fatte a mano, con salse e condimenti stagionali; tra questi gli gnocchi di patate montane, i ravioli di patate maggiorana, la Pasta Sciancaa…

Tre i SECONDI (a partire da € 14), tra i quali il Coniglio di stalla in umido, rollé al forno, il suo fegato in paté su crostino,  oppure lo stoccafisso “alla nostra mòda”.

I DESSERT del giorno (€ 4) vengono annunciati a voce così come eventuali piatti del giorno. Disponibile anche l’ardesia dei formaggi: quattro ben assortiti e ben abbinati a 3 marmellate.

Esistono anche quattro MENU: il DEGUSTAZIONE a 25 EURO con 4 portate, il DEGUSTAZIONE a 35 EURO di 5 portate,  il MENU MEAT a30 EURO di due ricche portate di carne più dessert e, infine, il MENU VEGETARIANO a 24 EURO) di 4 portate.

La carta vini, scritta con biro rossa su carta “matta”, elenca decine di bottiglie che rivelano una grande passione verso Bacco. I suoi prezzi moderati, a partire da 14 euro fino alle due pagine di “speciali, sui 50 -70 euro. Un consiglio? Un buon vino Toscano IGT Castello di Coiano (cantina medaglia d’oro 1885) di 13° a 15 euro. Senza nessun problema servono anche vini a bicchiere.

Concludendo: Il locale è simpatico e di atmosfera; il cibo è buono e rispettoso delle tradizioni della cucina ligure, le  quantità sono generose; il servizio è accogliente, puntuale, attento, capace; i prezzi sono convenienti rispetto alla qualità dell’insieme. Un altro plus puo essere quello di scoprire il borgo di Castelvittorio, che non è da perdere se amate immergervi nelle atmosfere autentiche dell’antico entroterra ligure.

luigino.filippi@alice.it –