La recensione: a Borgio Verezzi Ristorante DOC

19 5 2016 (7) - Copia                                          Borgio Verezzi (SV) – D O C

Via Vittorio Veneto 1 – Tel. 019 611477www.ristorantedoc.it

A Borgio c’è un larghissimo passaggio a livello; occorre non attraversarlo all’inizio della sua chiusura perché non avreste il tempo di raggiungere la seconda sbarra e, pur senza pericolo, restereste imprigionati nell’area ferroviaria, ritardando i treni di 10 minuti almeno … ).   A 500 metri oltre detto passaggio, il parcheggio è generalmente facile, davanti a questa magione che da decenni splende ben illuminata  nella notte. Pochi passi, pochi scalini che immettono all’agrumeto d’antan con praticello, arredi da giardino di tono e angoli di una certa intimità: un paradiso per le serate estive, così come il loro due tavoli sul patio davanti all’entrata ornata di fiori,  che ricordano una antica Liguria di classe ormai quasi scomparsa. Varcata la soglia ecco due salette, con tavoli rotondi ben sistemati e fiammelle ad ogni tavolo che completano una mise en place molto romantica, così come è del resto l’insieme, curatissimo nei particolari, con luci soft, musica in sottofondo di qualità che assicura una certa privacy ma senza disturbare.

Chef Paolo Alberelli e la moglie, Donna Cinzia, specificano in carta: “La tavola è un piacere del buon vivere.  Al ristorante DOC, dal 1982,  non  esistono prodotti surgelati né di allevamento. Tutti i giorni lo chef presenta un menu diverso preparato rigorosamente con il pescato del giorno. Pane e focaccia vengono sfornati ad ogni servizio. Dolci e pasticceria sono di propria produzione”.

Con queste rare e impegnative premesse si va sul sicuro. Ecco in carta due ANTIPASTI (13 euro), ovvero acciughe nostrane in pan di erbe con torta ligure di zucchine, oppure calamari spadellati su vellutata di verdure e bucce di limone che, come niente fosse, aprono degnamente il pasto. Seguono quattro PRIMI (20 euro), tra i quali le lasagne croccanti di pesce di fondale, una ricetta che, pur presentata in TV, viene qui servita senza enfasi o supponenza; oppure gli gnocchi di semola al Curry con la bottarga di muggine (oro di Cabras), quest’ultima in quantità “giusta” per mantenere un equilibrio di sapori. Le esecuzioni sono pulite e precise anche nei successivi  quattro SECONDI (23 euro), tra i quali la pescatrice in casseruola con patate di Calizzano e capperi al posto del sale (un piatto che generalmente e fortunatamente  è sempre presente in carta), oppure il pavé di pescato alla piastra con uvetta, pinoli e balsamico per chi desidera una più sfiziosa sciccheria. Il servizio in scuro va e viene veloce e garbato, con qualche parola in più da parte della patronne, solo se lo gradite. Pertanto si giunge in tempi calmi ma giusti alla conclusione del pasto per scegliere tra cinque DOLCI, tra i quali il flan al cioccolato fondente (ripetuto pervicacemente dal 1984), oppure la crema Demerara bruciata al Cognac,  con sotto le mele (piatto super storico). Ma merita anche abbandonarsi a un supplemento di dessert, costituito dall’Ice Mojito del DOC  che vi regalerà sensazioni caraibiche, garantite….

La carta vini offre decine di etichette, anche straniere, ma la tendenza è quella di farsi consigliare dalla proprietaria, che è anche sommelier e appartiene alle “Donne del Vino”. I prezzi sono contenuti e molti vini non superano i 20 euro, ma non mancano buoni Champagne. La collezione di eau de vie, rhum etc consente di attardarsi piacevolmente a fine pasto così come, all’aperto, può essere una botta di vita farsi servire un sigaro tratto dall’apposito umidificatore  (visibile nella foto)…. Una bellezza! E’un segno che il Buon Dio ci vuole felici!