Archivi categoria: Il lavoro nella ristorazione

La musica “a stecca” favorirebbe una più rapida turnazione dei tavoli?

rnrvllagSu Madame Figaro, Jean-Sébastien Stehli,  spiega che a Parigi «Se volete avere una conversazione decente col vostro commensale, se tutto ciò che volete sentire è il suono dei piatti che si posano sul vostro tavolo e quello dei bicchieri che fanno cincin, allora la “vostra rive” è la sinistra» (della Senna).. «Al contrario, la rive droite è quella capace di far schizzare l’asticella di un audiometro».

Poiché «troppo rumore affatica l’organismo, la tendenza per i clienti è inconsciamente di consumare al più presto e andarsene. Ciò favorirebbe una maggior disponibilità per la turnazione dei tavoli e i doppi o tripli turni di clienti. Inoltre la musica assordante stimola la gente a consumare più alcoolici.

Vabbè, ma che fare se, visto l’ambiente, un cliente ignaro delle usanze, si alzasse dal tavolo e uscisse rinunciando a consumare?

La ristorazione d’albergo e altro secondo l’Associazione Direttori Albergo

prheader[1]Il presidente dell’ADA (800 iscritti) , Alessandro d’Andrea, richiama l’attenzione sulla carenza di infrastrutture che danneggia l’ attività alberghiera e risponde ad alcune domande, quali: Quali sono gli obiettivi di Ada e come vengono perseguiti?  Il concierge è ancora una figura determinante?  E, a proposito della ristorazione d’albergo: “Lo chef deve essere “executive” a 360° e gestire prodotti, food cost, fornitori, sala e collaboratori. In albergo le marginalità sono molto contenute, quindi il lavoro è delicato. In molti alberghi può capitare che solo il 2% degli ospiti mangi in hotel, ma la qualità deve essere sempre massima”.

Il testo completo dell’intervista è su: Italia a Tavola al seguente link: http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=52032

 

 

The Stage: l’osteria stellata e social che vuol fare socialgastronomia…

download                                                 (credito foto: Milanopinkitalia.it)

Nasce la socialgastronomia e parte da Milano. Il suo profeta è Martino de Rosa che spiega: «… Sono tre le qualità che la ristorazione moderna deve garantire per incontrare la domanda dei clienti di oggi: il salutismo, la sicurezza della filiera, la socialità. In particolare i luoghi del cibo debbano diventare aggreganti come lo erano un tempo le osterie e gli oratori. Si soffre di solitudine e dobbiamo combatterla anche a tavola perciò nel mio nuovo locale ho messo anche tavoloni lunghi in cui si può fare amicizia con i vicini sconosciuti oppure accomodarsi al bancone del bar-cucina diventato un luogo socializzante». 

E’ uno stralcio dell’articolo di ItaliaOggi  che scrive ancora di  “… scommettere su idea della socialgastronomia…”, di  “…format del food.,..”, di”…un bistrot casual…”, di”…cocktail firmati da bartender…”, dove “… chi entra deve sentirsi a casa…”, ” … i tavoloni invitano a dialogare…”, “…provo a rivoluzionare il rapporto tra il cliente e il locale”.. “…intercettare la Milano fatta di contaminazioni, incontri, accoglienza e sorprese”, “…  il ristorante come la chiglia rovesciata di uno yacht, ci si siede quindi tra legni pregiati e nelle toilette vi sono gli oblò”, … un laboratorio per crescere in vista dei nuovi progetti. Questo concept di ristorazione può consentire quel salto di qualità e tanto altro. L’intero articolo è sul seguente link: ,

https://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201710022132187549&chkAgenzie=ITALIAOGGI&titolo=La%20nuova%20osteria%20%C3%A8%20stellata%20e%20social

La Cassazione sentenzia riguardo gli odori molesti di un ristorante.

freeskipper.it                                                       (credito foto: freeskipper.it)

Se viene puzza dal ristorante sotto casa vostra, che fare? C’è una recente sentenza di Cassazione che può essere interessante  sia per i ristoratori che per i loro vicini. Il link è il seguente:  https://www.laleggepertutti.it/177548_puzza-del-ristorante-che-fare