” Gli hashtag previsti dalla legge: #invited o #invidedby se si viene invitati a partecipare a un’esperienza, come una cena o un soggiorno, #gifted se si riceve un prodotto in regalo, #supplied o #suppliedby se si viene omaggiati di un servizio, un pasto o un viaggio in cambio di visibilità, mentre #ad o #adv devono essere usati per comunicare agli utenti, in totale trasparenza, che si è stati pagati per pubblicare video, foto o stories su determinati prodotti, luoghi o servizi.”
Lunedì 18 marzo ore 16.30 inizierà la presentazione della nuova Guida . Le anticipazioni darebbero per certo che in Costa Azzurra non ci sarà alcun nuovo Bib Gourmand… e nulla si sa ancora sugli stellati… Per la diretta il Link è il seguente.
La Riviera ha pubblicato una interessante tabella delle classifiche di Tripadvisor, dei clienti che espongono il loro parere sulla qualità dei ristoranti. I locali PRIMI IN CLASSIFICA nei comuni principali della provincia di Imperia sono i seguenti:
A Bordighera: Bistrot 86
A Cervo: Le Nereidi.
A Diano Marina: Tirabuscion
A Imperia: Lanterna Blu
A Ospedaletti: Bagni Regina
A Riva Ligure: Osteria della Salute
A San Bartolomeo al Mare: Ai Secoli Bui
A Sanremo: Mille806
A Santo Stefano al Mare: L’Acciughina
A Arma di Taggia: Ristoro Toscano
A Vallecrosia: Lo Cherippo
Ognuno ne conoscerà qualcuno ed è in grado di farsi una idea. Stupisce però che diversi ristoranti, primi classificati su tutte le Guide Nazionali, siano invece del tutto penalizzati dalla tabella Tripadvisor. Ad esempio:
A Imperia: Sarri è classificato soltanto 9°; il mitico Salvo ai Cacciatori non è neppure nominato, così come il mitico Braccioforte.
A Sanremo il primo classificato, da sempre, nella Liguria intera e su tutte le Guide, Paolo e Barbara, non è nominato.
Le classifiche Tripadvisor non sempre collimano con le quelle delle Guide Nazionali esistenti. Evidentemente tra critica professionale e valutazioni dei consumatori i metodi di valutazione differiscono. C’è un GAP tra i palati allenati che visitano per anni decine/centinaia di ristoranti diversi per svolgere il proprio lavoro di critico (a sorpresa, in anonimato e pagando i conti) e chi, per piacere o necessità, di tanto in tanto sceglie locali in base alle proprie preferenze e poi manifesta liberamenrte il proprio parere ?
Il consumatore ha gusti e palato parsonali che vanno rispettati, così come va rispettata la professionalità del critico professionista. La differenza è solo nei ruoli e quindi nei metodi di valutazione e confronto. Certo è un peccato, sia per gli uni che per gli altri, che le conclusioni a volte non corrispondano… Ma c’è spazio per tutti, in fondo Le Guide Nazionali citano grossomodo soltanto l’1% di tutti gli esercizi esistenti. E il restante 99% lavora e va avanti anche senza i pareri delle Guide.
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