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La recensione: A Varigotti il Locanda Ristorante MURAGLIA CONCHIGLIA D’ORO

Varigotti – MURAGLIA CONCHIGLIA D’ORO – Via Aurelia 133 – Tel. 019698015

Il parcheggio regolare è facile e a pochi minuti, con passeggiatina sul lungomare con il profumo del salmastro di brezze marine. Anche in tempi di sacrifici come quelli che stiamo vivendo, si può trovare qualche piacevolezza: ad esempio facendo di necessità virtù, al mezzodì, ai tavoli di questo prestigioso ristorante, quando la luce del sole inonda e scalda queste grandi vetrate terse e silenziose, sensazioni che hanno conquistato i pittori nordici calati in Riviera. Nonostante l’ampiezza di questa sala, i tavoli sono una decina in tutto, l’insieme è minimamente arredato e perfettamente attrezzato uso ristorante senza inutili “coglipolvere”. E’ un ambiente lindo con vetrinette lucenti di cristalli, con tovagliato classico ben stirato, posaterie argentate e quant’altro d’uso e comodo in un ristorante che cura i dettagli necessari, senza perdersi in altri inutili “trallallà” di particolari.

La CARTA CIBI, datata ogni giorno e consegnata al cliente in copia “usa e getta”, parrebbe anche rigorosamente scritta con stilografica ma con calligrafia ben leggibile. Inizia con il Coperto a 2 euro, che vi assicurerà un cestino con tre varietà di pani tiepidi e grissini, delle gustose panissette calde e un apetizer accompagnante un aperitivo (offerto) di buone bollicine in bicchieri  “d’antan”.  Segue l’ANTIPASTO di MARE (€ 22)che  è costituito da quattro portate variabili a seconda della giornata, una più appetitosa dell’altra, servite in quantità tali da equivalere, in molti ristoranti “di tendenza”, a un pasto completo. Ci sono anche delle invitanti Ostriche di Bretagna (€ 2 l’una). I PRIMI PIATTI, quasi tutti “di mare” sono otto (€ 16-25). Di essi cito delle semplicissime trenette al pesto, sissignore, le migliori mai assaggiate da tempo; invitanti anche  gli gnocchi di patate e zafferano alle cozze, aglio e basilico. Qui il pasto scorre via al giusto ritmo, evidenziando una cucina che è ben organizzata, che non tenta di titillarvi con ghirigori di inventive.  Così i SECONDI (€ 22-42), sono costituiti esclusivamente da pescato di qualità eccelsa, che potrete scegliere da cestoni a vista che, a inizio serata, contengono una ventina di pesci diversi in ghiaccio (al mio passaggio orate, pagelli, occhioni):  pare un bancone di pescheria, immacolato. A lato vi troneggiano metri di griglia infuocata, con perfetta aspirazione  ( i vostri vestiti… ringrazieranno). Oltre cha alla griglia, il pesce viene preparato anche al forno ma, cucinato al sale, si esalta l’afrore delicato e piacevole del vero pescato “giusto” (€ 8,5 l’etto). Li serviranno accostando un tavolo di servizio e assisterete un piccolo spettacolino di scuola, ormai raro in tempi in cui prevale il rozzo deliscamento in cucina

: lo permette il nutrito servizio di ben quattro persone (in scuro) di una famiglia, tutta “liguritudine”, per un max di una ventina di avventori). Non basta: una ultima vera attrazione è il Carrello dei DOLCI, (€ 8) con una dozzina di proposte di ogni genere, una più invitante dell’altra. Potete comporre a piacere il vostro piatto; non sono da perdere la dolce frutta cotta e zenzero, nonché la torta di cioccolato fondente (consigliabile anche per i celiaci, perché senza farina) nonostante sia “di poca figura”, causa la (rimediabile) lievitatura non uniforme.

La CARTA VINI elenca 40 etichette dei quali 9 liguri) ha prezzi normali, anzi moderatissimi nei vini fermi, ad esempio, uno spettacolare Vintage Tunina di Jerman è in carta a 45 euro e sono disponibili anche dei “quartini” a partire da 8 euro.

Concludendo: da decenni sono un punto di riferimento. Fanno qualità badando alla sostanza in fatto di approvvigionamenti, cura del locale, cucina seria e collaudata e offerta in quantità generose. Le proposte sono sicure perché pressoché sempre le medesime da anni, ma i 23 piatti in carta consentono avvicendamenti nelle scelte per chi torna di frequente. L’ambiente è calmo. Di questi tempi potreste avere anche la fortuna di non dover prenotare con largo anticipo.  In ogni caso, prenotate sempre.

luigino.filippi@alice.it

Le RESTAURANT DU METROPOLE, questo l’attuale nome dell’ex ROBUCHON di Montecarlo.

Uno spettacolino? Seduti a La Table du Chef, davanti alla cucina, vedere lavorare in perfetto silenzio la dozzina di addetti dello Chef Christophe CUSSAC

Ho notizia che il ristorante non è più affiliato a Joël Robuchon International da fine settembre. Esso ha assunto per il momento il nome di “Le Restaurant du Métropole Monte-Carlo”. Alla sua testa sempre lo chef Christophe Cussac.

Purtroppo da dopo la pandemia il ristorante è aperto unicamente la sera da giovedì a domenica, con primo menu a 99 euro (aboliti i precedenti a 69 e 89 euro) .

Ma purtroppo, causa coprifuoco serale nel territorio francese, da Roquebrune Cap Martin sino a Mentone, al momento è impossibile cenare a Montecarlo, senza successivo pernottamento. Conto di riferire sul nuovo corso non appena finiranno gli impedimenti.

29/10/2020: aggiorno la notizia precisando che a Montecarlo c’è il coprifuoco a partire dalla ore 20 di questa sera.

Ecco l’elenco dei 33 grandi ristoranti chiusi negli ultimi anni in Costa Azzurra e dei 24 “antichi” ma ancora in esercizio.

Il Louis XV di Montecarlo in una foto ante rinnovamento dei locali.

Nel post precedente accennavo al fenomeno. In Costa Azzurra molti, troppi ristoranti con una loro “personalità”, hanno chiuso poco alla volta, negli ultimi 30 anni (senza fenomeni di pandemie). Ecco quelli che ricordo e che a suo tempo recensìì (certamente un elenco non completo) da Mentone a Cannes:

A Menton: l’Aiglon.

A Roquebrune: Le Roquebrune (Madame Marinovich) – Le Vistaero

A Montecarlo: il Salon dell’Hermitage – Dominique Le Stanc – il Bec Rouge – Le Cabaret – Les Folies Russes – Da Giacomo – Chez Maxime – Le 900.

A Beaulieu: Le Metropole – Le Provencal

A Cap Ferrat: Le Petit Trianon

A Villefranche: Le Massoury

A Nizza: Le Florian (dove adesso ha chiuso Rolancy’s) – Los Caracoles – – La Rotisserie de Saint Pancrace – Le Palais Jamais – Madame Barale – La Poularde Chez Luqullus – Don Camillo – – Le Gourmet Lorrain –

A Saint Martin du Var: Issautier

A La Colle sur Loup: La Belle Epoque.

A Cagnes sur Mer: Restaurant des Peintres

A Antibes: La Bonne Auberge (era il N. 1)

A Juan les Pins: La Terrasse du Juana

A Golfe Juan: Tetou

A Cannes: Le Royal Gray (con Chibois) – La Cupole du Carlton

A Mougins: Roger Vergé – Le Relais a Mougins

A Mouans Sartoux Le Palais des Coqs

Sono invece ancora vivi e vegeti altri locali storici, ma ma spesso non sono più all’altezza dei loro giorni migliori, i seguenti:

A Montecarlo Il Grill e il Louis XV all’Hotel de Paris – l’Elsa – il Robuchon –

A Eze : La Chèvre d’Or – Le Chateau Eza – Cap estel

A Beaulieu: La Reserve – l’ African Queen

A Saint Jean Cap Ferrat: La Voile d’Or – Le Grand Hotel du Cap

A Nizza: Le Chantecler – l’ Ane Rouge –

A Cagnes: le Cagnard

A Vence : lo Chateau du Domaine Saint Martin

A Saint Paul de Vence: La Colombe d’ Or – Le Saint Paul

A Biot: Le Jarrier – Le Terrailler

A Antibes: Les Vieux Murs – Bacon – Le Pavillon de l’Eden Roc

A Juan Les Pins: Les Belles Rives

A Cannes: La Palme d’or

A La Napoule: l’Oasis

La recensione: a Bordighera. il Ristorante CHEZ LOUIS

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Bordighera – CHEZ LOUIS – Corso Italia 30 – Tel. 0184 261 603

Patron Jean Pierre Novembre, dall’aspetto dandy ma anche severo di primo acchito, risulta invece gentile e con un certo frizzo di comunicativa e disponibilità. Più che alle stelle della critica, per lui l’Alfa e l’Omega irraggiano il motto “Tutto dev’essere Giusto e Perfetto”, come d’altronde ci si aspetta in un ristorante di tono, sia pure senza il capo inchino alla Douce Vieille France e anche senza democrasticherie eccessive. La cura meticolosa del tavolo viene anche svolta dal SERVIZIO di MAURO, cordiale e capace Maitre storico (qui già dai tempi di papà Benito), il quale segue la vostra sosta qui provvedendo persino che i tempi di servizio restino puntuali, che le quantità siano sufficienti, con dedizione, competenza e anche  … con memoria infallibile del vostro vino preferito anche a distanza di tempo.

L’ambiente è moderno nel suo insieme e nei particolari. I tavoli sono apparecchiati senza tovaglia, ma c’è un grande tovagliolo in cotone che può eventualmente sopperire (per i più noiosi, come me, ne porteranno un secondo). C’è ricercata musica lounge che, se non fosse per il volume e i woofer pronunciati, potrebbe anche favorire qualche attapiramento, ma questa è sensazione soggettiva che vale per me: non datemi retta … pare tutti la apprezzino! I tavoli del dehor invece sono sovrastati dalla musica ganzante ad alto volume di un altro bel locale alla moda, musica che m’ha flippato con bassi da vibrazione interna in una sera d’estate.   

La CARTA ha titoli inconsueti: PER INIZIARE (€ 10-15) i Frittini di calamari ed acciughe oppure la Paleta di Jamon Ioselito (uno dei migliori prosciutti del mondo) con focaccia all’olio. ANTIPASTI (16-32) tra i quali Gamberi marinati al lime in pasta Kadaifi, oppure il Gran Crudo di mare, con orata, gambero di Sanremo, scampi, zucchine trombetta, riso Venere, avocado. LA PASTA (€ 17-24) tra i quali i Tagliolini fatti in casa all’astice con pomodorini confit (€ 24) o con tartufo Bianco d’Alba in autunno (€ 40). IL MARE (€ 22-35), con il Bollito di mare e crostacei con salsa verde genovese e maionese al lime, oppure il Gran fritto misto del Golfo Ligure. LA CARNE (€ 26-28) di accurata selezione, con nuovo sistema di cottura ad altissima temperatura che garantisce la migliore preparazione con succulenza e morbidezza ai tagli più pregiati. I PIATTI DELLA SETTIMANA (€ 24-40) tra i quali la splendida pescatrice con gratin di pomodori secchi cremoso di patate. Le GOLOSITA’, ovvero i DOLCI (€ 8), buoni, dei quali cito il semifreddo allo zabaione. In ultima pagina compaiono LE PIZZE (€ 10-12), una dozzina.          

Non ho trovato menu, ho però calcolato il costo di un pasto, se si scelgono le quattro portate di minor prezzo: dai 70 euro, comprendendo il coperto (€ 3), acqua (€ 4 ) e il caffè (€ 2,50). Più vini, ovviamente.  

La CARTA VINI, solo su tablet (ma a breve consultabile anche sul vostro cellulare tramite QRCode), elenca centinaia di vini a partire da 20 euro. Serviti tranquillamente anche a bicchiere a 7 euro per etichette normali fino ai 15 euro per gli Champagne.

Concludendo: nella amena e placida cittadina bordigotta, un ristorante in centro zona pedonale, aperto sette giorni su sette tutto l’anno, che magari vi attende anche nel dopoteatro (poco distante) e che ha anche grande un tavolo d’amicizia per habitué, simpatici, etc …, costituisce un importante punto fermo dove si mangia anche bene. Come disse Virginia Woolf : “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene”.

luigino.filippi@alice.itwww.buongiornogourmet.it

La recensione: a Imperia Porto Maurizio > Ristorante LA RUOTA

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Imperia Porto Maurizio – LA RUOTA – Spianata Luigi Varese 25 –

Tel.0183 61206

La manciata di case addossate tra loro con spontanea architettura ligure (da cartolina),  contorna il sito all’aperto di questo ristorante, incredibilmente affascinante nelle serate estive di luna, ma altrettanto negli impagabili mezzodì soleggiati di mezza stagione che provocano degli “Ah!” e degli “Oh!” di meraviglia da parte dei “foresti” non abituati al Borgo Foce Portorino. Un paradiso dove anche d’inverno si possono fare veri e propri bagni di… sole, nella calma musicata dagli “slash” o dagli “splash” dell’onda lenta o violenta che, “dindanando” i gozzi alla fonda, non “molla” mai la scogliera “incappellando” talvolta i pescatori.

All’interno il locale è sobrio, con l’aria un po’ rusticheggiante e i suoi pochi tavoli sono ormai il rifugio degli Imperiesi golosi che tengono alla “sostanza” nel piatto. Lo conduce da decenni una famiglia di massima serietà sia nell’approvvigionamento che nell’ “arte” cucinaria.  Il SERVIZIO, preciso, curato e gentile, senza inutili esaustivi  bla bla di convenevoli di maniera, è quello di una cucina tutta ESPRESSA; quindi l’attesa iniziale è ovviamente variabile a seconda delle scelte ed è consigliabile, come sempre, ordinare tutti i piatti all’inizio, onde non dilatare i tempi tra una portata e l’altra.

Si sa che il piatto del giorno nei ristoranti può andare anche bene, ma a patto di sapere … in che giorno è stato preparato. Ebbene,  non abbiate timori, la Stella Polare qui è “Sincerità e Rigore” e non si transige né si scherza mai. Le PROPOSTE DEL GIORNO che ho trovato al mio passaggio erano: Insalata di seppie finocchio e pompelmo (€ 13) – Fiori di zucchine ripieni di gamberi e trombette (€ 13) – Capesante scottate e pane aromatico con bietoline locali (€ 15) – Tagliolini all’uovo integrali con sugo di triglie e melanzane (€ 15) – Filetto di ombrina alla plancia con verdure (€ 18) .

Invitanti anche due menu:  il MENU DEGUSTAZIONE TIRRENO a 37 euro, comprendente: 1) un antipasto oppure un primo piatto da scegliersi tra cinque della lista – 2) Pesce del golfo alla Ligure – 3) Dessert.  Oppure il MENU MEDITERRANEO a 46 euro, comprendente a scelta del ristoratore: 1) tre antipasti di mare freddi e due caldi – 2) Primo piatto del giorno – 3) Pesce del golfo alla Ligure – 4) Dessert.  Questo menu, privato del primo piatto, scende a 41 euro. La carta elenca poi una ventina di proposte, prevalentemente di mare, dai 12 ai 20 euro. Non mancano le ostriche, rare negli altri ristoranti del largo circondario.

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Ma veniamo ai vini. Mi è capitata in questi giorni una intervista del grande Iglesias che disse che “Il vino è… come l’amore: il primo sorso è favoloso ma a fine bottiglia … cambia”. Beh, provate qui lo Champagne Miniere Influence di Hermoville e vi domanderete … che diavolo di vino beve il grande Julio. La CARTA VINI  è ben fornita (circa 130 etichette), in gran parte sotto ai 20 euro. C’è un buon assortimento di mezze bottiglie. Otto vini vengono serviti anche a bicchiere (€ 4).

Concludendo: una sosta rassicurante, con un conto che tiene su il morale, in un ambiente per famigliole ed amici, dove i nativi sono avventori discreti e i visitatori, inebriandosi del profumo di scoglio e di cucina ligure, non mancano mai di tornare alla prima occasione: è quindi prudente prenotare sempre.  Luigino.filippi@alice.it