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Ristoranti al mare. Quali offrono piatti vegetariani e vegani?

Al mare cucina di mare: può diventare un tormentone, per la minoranza dei clienti al mare che NON desidera il pesce. Sono sempre più frequenti, almeno in Liguria, i ristoranti che hanno rispetto per le richieste dei vegetariani. Come ad esempio GIN a Castelbianco (SV). L’articolo de I Gambero Rosso è il seguente: https://www.gamberorosso.it/notizie/vegetariani-vegani-mare/?utm_term=81381+-+Vegetariani+e+vegani+al+mare%3A+contro+la+dittatura+della+cucina+di+pesce&utm_campaign=NL+GIORNALIERA+ITA&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=8686+-+3834+%282024-03-30%29

Nuova tendenza: casalinghe antifemministe… Se lo scrive Il Gambero Rosso…

credito foto: IStok

Ritorna la “Donna di casa”? Un inatteso fenomeno rilevato articolo de Il Gambero Rosso … “Gratificare il marito, la figura economica di riferimento, sfornando pane a ogni ora e prendendosi cura della casa. Le nuove casalinghe propongono ruoli di genere arcaici e modelli familiari obsoleti (anche tramite il cibo)”

IL LINK E’IL SEGUENTE: https://www.gamberorosso.it/notizie/storie/cucinare-per-la-famiglia-e-sottomettersi-alluomo-ecco-il-nuovo-trend-delle-casalinghe-anti-femministe/?utm_term=81323+-+Cucinare+per+la+famiglia+e+sottomettersi+all%27uomo%3A+ecco+il+nuovo+trend+delle+casalinghe+anti+femministe&utm_campaign=NL+GIORNALIERA+ITA&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=8684+-+3834+%282024-03-29%29

La recensione. A Vallecrosia il Ristorante CORALLO

Vallecrosia – RISTORANTE CORALLO – Lungomare Marconi 68

Tel. 01841956246 – www.ristorantecorallo.com

Al lungomare pedonalizzato, da tempo non si accede più con l’auto. Ma, trovandovi sulla SS 1 Aurelia, denominata Via Aprosio, al civico numero 464, svoltate verso il mare alla rotonda e troverete un capace parcheggio (semiasfaltato), dal quale un breve viottolo spartano “buca” i palazzoni del lungomare menandovi di fronte al ristorante sovrastante la spiaggia.Il locale, solare anche di sera, brilla nella notte come unica nota di vita in bassa stagione sulla passeggiata. In estate diventerà invece un indirizzo movidaiolo con tanto di serate danzanti multi generazionali, ferme le sistemazioni di classe e di una certa eleganza al piano passeggiata.

Il ristorante è aperto da oltre 30 anni ed è uno dei rari indirizzi che espone senza remore i nomi dello staff di cucina, a cominciare dallo chef MANUEL MARCHETTA, il suo secondo MIRKO MUZZIOLI e il pasticcere ANDREA TROMBONI: una squadra ben collaudata ed affiatata.

Sei gli ANTIPASTI (€ 16-25), tra i quali i Gamberi di Sanremo, su passatina di Fagioli di Pigna con aglio nero fermentato; oppure il Baccalà 45° in zuppetta di ceci alla ligure. Cinque i PRIMI PIATTI (€ 16-28), tra i quali le Vele al pesto con patate e piselli freschi, oppure le Tagliatelle di oliva Taggiasca con ragu di coniglio e crema carciofi. Dei sei SECONDI (€ 24-30), oltre al pescato del giorno in ogni fattura a 9 euro l’etto, potete optare anche sul grill di Gamberi e scampi a 8 euro l’uno. I DOLCI (€ 8), purtroppo vengono annunciati solo a voce ma non mancano mai il Tre cioccolati in gelée di pere, così come è sempre disponibile la Tarte Tatin su crema di vaniglia per chi desidera francesizzare un po’. Conseguentemente, il conto ALLA CARTA, compresi 3 euro di coperto, per tre portate più dessert oscilla tra i 70 e 100 euro.

Esiste però anche il MENU DI MARE (60 euro), per tutto il tavolo, che è costituito da cinque portate già descritte in carta, più il dolce Tiramisù, con possibile abbinamento a 4 bicchieri ben selezionati. Ma se davvero, oltre che buongustai, siete anche dei curiosi, potreste esplorare l’inventiva di Manuel il quale, oltre a preparare piatti classici o quasi, si diverte un mondo a proporre alcune sue ricette “evolute”. Dice il detto popolare “Dei palati uguaglianza non può stare, perciò non s’ha dei gusti a disputare’, e  il  MENU IMPRONTA (€ 100) prevede ben 11 “corse”, con cosarelline decisamente più “spinte”, anche come presentazione. Per questo menu è scritto che la scelta delle portate è a fantasia dello chef e la sequenza è uguale per tutto il tavolo ma, stante la disponibilità dello staff, qualche adattamento lo si può ottenere, senza domandare di … dividere il tavolo in due. Il Plus sarebbe anche il possibile abbinamento ad una degustazione di 7 bicchieri di vino ad hoc per ogni portata, come previsto in carta. 

LISTA VINI: le bottiglie italiane ed estere sono oltre un migliaio, italiane e straniere, dagli Champagne ai Super Tuscans, per tutti i gusti e preferenze ed anche per ogni tasca dai 30 euro fino a prezzi a quattro zeri. E’ forse il ristorante più fornito di vini della Liguria intera: un TOP fuori discussione.

Il SERVIZIO? In questa casa non troverete le “usuali” geremiadi sulla crisi dell’ ho.re.ca. fuori stagione. La famiglia BIAMONTI (Luca, Kevin, Katia, Daphne) pare spensierata ed anzi trasmette serenità, attenzione, dedizione, professionalità, positività: un insieme con il quale esaltano e partecipano al vostro momento di buon vivere… Date retta, non vi resta che fidarvi e prenotare!

Due realtà nel mondo del vino… Nasce il club da 100 mila all’anno e prosegue il caporalato a 8 euro l’ora

credito foto, come sopra.

“Nasce Domus Artium Reserve, un club per degustare i migliori vini del mondo, riservato a operatori, winelovers e imprenditori che vede tra i soci fondatori Berrett Wissman presidente onorario di Img Artist, agenzia di management artistico mondiale, Yannick AllenoMichel Rolland e gli italiani Riccardo Cotarella e Carlo Cracco. Quota d’ingresso 100mila dollari con inclusi due/tre viaggi degustazione e la partecipazione ad alcuni eventi cultural-gastronomici. La notizia l’ho captata su Il Golosario di Paolo Massobrio. “Tra i servizi offerti anche la possibilità di farsi il proprio vino con la consulenza dei migliori enologi del mondo. @ Peccato che nel mondo del vino non sia tutto oro quello che luccica. Dopo il clamore scatenato dall’inchiesta di Al Jazeera sui braccianti nelle Langhe pagati pochi euro, arriva il blitz anti caporalato che ha permesso di individuare 9 intermediari che stipulavano contratti al di sotto del minimo fissato ovvero 8 euro l’ora (di cui 2 però trattenuti per il trasporto), uniti a condizioni di vita al limite del disumano. Una situazione che La Stampa di oggi fotografa con il titolo “Gli schiavi nelle vigne“. Al momento non è ancora chiaro se i committenti fossero a conoscenza o meno della situazione: “Le indagini sono in corso” spiegano gli inquirenti.”