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Tappeti rossi: quanto sono costati? E’ questa la promozione turistica “giusta”?

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Per l’operazione Red Carpet, la Giunta Regione Liguria avrebbe incaricato “Agenzia in Liguria”, che a sua volta avrebbe incaricato “Liguria Digitale”  che a sua volta avrebbe aggiudicato alla società Montecolino” la realizzazione dei Red Carpet.  L’insieme dei 33 chilometri di tappeti sarebbe costato € 60.000 + Iva ovvero € 73.200 pagati interamente con fondi “non liguri” ma forniti dal competente Ministero.  Questo è in sintesi una notizia comparsa sul sito  https://www.ivg.it/2017/08/la-soprintendenza-taglia-red-carpet-m5s-sforbiciata-allego-toti/, cui vi rimando per altri dettagli. Ma ai 73.200 euro vanno aggiunti altri accessori, il costo della manodopera dei singoli Comuni, del volontariato che, rinunciando ad altre attività,  ha collaborato e forse ancora altre spese secondarie.  Ad esempio: parrebbe che a Santo Stefano si siano spesi 900 euro di solo nastro adesivo, per grossomodo circa 2 km di tappeto;  per 33 chilometri significherebbe altri 14.850 euro + Iva per il solo nastro adesivo. E fin qui saremmo a circa 90.000 euro.  Bisognerà poi tener puliti i tappeti, toglierli e smaltirli;  i relativi costi erano compresi nell’appalto?  Insomma, quanto sarà il costo complessivo?

Mi domando: a parte la soddisfazione per le autorità che gàrrule hanno tagliato i nastri con sorrisi smaglianti, come da ovvie foto di rito apparse sui giornali, che utilità avranno portato al turismo ligure? Penso che con 100 mila euro, ad esempio, si potrebbe fare una campagna miratissima, ad esempio, verso la Germania, come da diversi anni fa la Svizzera con l’Italia, che distribuisce un invitante inserto a tutti i lettori italiani del Sole24 Ore… nonché a indirizzari selezionati… Troppo semplice?

Tappeti Rossi: quanto sono costati? E’ questa la promozione turistica giusta?

rdcrptsstfnPer l’operazione Red Carpet, la Giunta Regione Liguria avrebbe incaricato “Agenzia in Liguria”, che a sua volta avrebbe incaricato “Liguria Digitale”  che a sua volta avrebbe aggiudicato alla società Montecolino” la realizzazione dei Red Carpet.  L’insieme dei 33 chilometri di tappeti sarebbe costato € 60.000 + Iva ovvero € 73.200 pagati interamente con fondi “non liguri” ma forniti dal competente Ministero.  Questo è in sintesi una notizia comparsa sul sito  https://www.ivg.it/2017/08/la-soprintendenza-taglia-red-carpet-m5s-sforbiciata-allego-toti/, cui vi rimando per altri dettagli. Ma ai 73.200 euro vanno aggiunti altri accessori, il costo della manodopera dei singoli Comuni, del volontariato che, rinunciando ad altre attività,  ha collaborato e forse ancora altre spese secondarie.  Ad esempio: parrebbe che a Santo Stefano si siano spesi 900 euro di solo nastro adesivo, per grossomodo circa 2 km di tappeto;  per 33 chilometri significherebbe altri 14.850 euro + Iva per il solo nastro adesivo. E fin qui saremmo a circa 90.000 euro.  Bisognerà poi tener puliti i tappeti, toglierli e smaltirli;  i relativi costi erano compresi nell’appalto?  Insomma, quanto sarà il costo complessivo?

Mi domando: a parte la soddisfazione per le autorità che hanno tagliato con sorrisi garruli i nastri, come da foto apparso sui giornali, che utilità avranno portato al turismo ligure? Penso che con 100 mila euro, ad esempio, si potrebbe fare una campagna miratissima, ad esempio, verso la Germania, come da diversi anni fa la Svizzera con l’Italia, che distribuisce un invitante inserto a tutti i lettori italiani del Sole24 Ore… nonché a indirizzari selezionati… Troppo semplice?

 

Il decalogo del “bagnante”

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Su Il Giornale l’endocrinologa e nutrizionista Serena Missori offre 10 consigli utili: 

1. Mai esporre il corpo per troppo tempo al sole: meglio bagnare le gambe molto spesso per evitare la ritenzione dei liquidi.

2. Mangiare spesso e di tutto senza muoversi provoca un aumento di peso; eseguire affondi in acqua fino all’altezza dell’inguine favorisce il rimodellamento.

3. Sbagliato mangiare tanta frutta senza bere la giusta dose di acqua: l’ideale sarebbe un bicchiere di acqua ogni 150 grammi di frutta.

4. No a mangiare e bere bevande fredde per refrigerarsi. La temperatura di cibi e drink dev’essere il più possibile simile a quella corporea.

5. Bere solo bevande zuccherate incentiva la disidratazione. Acqua e limone risultano decisamente più purificanti.

6. No al cibo conservato nei sacchetti; per conservare i cibi in spiaggia è preferibile utilizzare la borsa termica.

7. Refrigerare sempre la testa, anche quando si è sotto l’ombrellone. Indossare un cappello o un foulard bagnati contro i colpi di calore.

8. No a mangiare cibo venduto in spiaggia da venditori ambulanti; è più soggetto a contaminazione e assenza di controlli sanitari.

9. Fare sempre la doccia dopo il bagno in mare: rimuove eventuali contaminanti rimasti sulla pelle e diminuisce i batteri.

10. Sbagliato non bere dopo il bagno in mare: spesso capita di bere acqua marina, che è sempre contaminata da germi. Introdurre acqua dopo il bagno aiuta a diminuire la carica batterica accumulata.