DOGGY BAG SI – DOGGY BAG NO

DOGGY BAG!

(dal sito Club di Papillon)

” Il doggy bag per portare via gli avanzi alla fine di un pranzo è un diritto. Una recente sentenza della Cassazione ha infatti stabilito che fa parte delle “norme comunemente accettate nella civile convivenza” quella di permettere ai clienti di “portar via dal tavolo il cibo avanzato per darlo ai propri cani”. L’abitudine intanto prende piede anche in Italia: secondo Coldiretti un italiano su cinque porta a casa gli avanzi. Considerato a lungo come abitudine da nascondere, recentemente è stata sdoganata da alcuni vip di fama mondiale. Michelle Obama chiese il doggy bag nel ristorante romano “I Maccheroni” , la regina Elisabetta invitò gli invitati alle nozze del nipote William a portarsi a casa una fetta della torta nuziale, mentre un campione dello sport come Michael Phelps è stato fotografato con il doggy bag al termine di una cena romantica. (Il Giornale)”

 

Soggiungo: se a fine pasto, per salvaguardare la patente, , è rimasta una mezza di vino, potete fare anche WINE BAG… Se poi la vostra paziente LEI, saprà portare la bottiglia  come un neonato, potreste addirittura essere invidiato per l’allegro fine serata che parrebbe presentarvisi…

All’estero il Doggy Bag è d’uso comune e in uno dei più bei ristoranti del mondo (l’Orangerie di Los Angeles) l’ho visto deposto in simpatiche piccole gerle infiocchettate che mi avevano molto incuriosito. Ricordo che a tutti gli uscenti davano il cavagnetto, come fosse un prezioso dono, ma non a me; ne chiesi la ragione e mi spiegarono che si trattava del… doggy bag… Certo mi piacerebbe conoscere il ganzo che ha ricorso in Cassazione per affermare un tale principio. Che messo in termini di “Voglio esercitare un diritto”, diventa una piccineria di un misero che magari chiede porzioni abbondanti e poi raccatta qualcosa per il proprio pasto dell’indomani…  Mah!  (Luigino Filippi)

 

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